Da quando la cucina del Cilento è uscita dalle case ormai non c’è più scampo! È questa la sorte di una cucina che per anni si è tramandata grazie soprattutto al saper fare delle donne in ogni famiglia che, depositarie di antiche ricette, hanno reso questa terra un prezioso patrimonio immateriale. Effettivamente questo riconoscimento è giunto davvero dall’Unesco, insieme a quello di Patria della Dieta Mediterranea, visto che fu proprio il Cilento la terra scelta dal nutrizionista americano Ancel Keys per i suoi studi sul miglior stile di vita legato alle abitudini alimentari.
Così, se fino a pochi anni fa i ristoranti di qualità si contavano sulle dita di una mano, oggi per fortuna sono in drastico aumento, anche se ancora inconsapevoli dell’altissimo livello di cucina che propongono. Ho scelto per voi otto locali dove mangiare pesce in Cilento, una selezione di otto artigiani del gusto che hanno preso in mano i piatti poveri della tradizione cilentana e ne hanno fatto dei capolavori. Una volta che avrete scelto il posto che più vi stuzzica sul mare, non dimenticate di visitare però anche quel meraviglioso e immenso entroterra “naufragato”, che altro non è se non premessa delle sue coste.
Mangiare pesce in Cilento: 8 locali da provare
Locanda Le Tre Sorelle
Franca Feola, sommelier e figlia di un pescatore, è la dimostrazione che chi allena così la sua sensibilità nel mondo enologico, non potrà che trarne benefici anche nell’abbinamento dei cibi, non lasciando mai gli ingredienti al caso. I suoi menu, sempre raffinati e di stile, sono affidati da anni alle mani e alle reti del suo pescatore di fiducia, per questo cambiano quotidianamente a seconda della disponibilità senza mai rinunciare alla qualità delle materie prime. Ne sono un esempio due piatti su tutti: gli spaghetti con il ragù di polpetti veraci, il fagiolo di Mandia, i pomodorini semisecchi e la triglia ripiena di scarola su guazzetto di pomodorini, capperi e olive. Ma c’è anche un’altra ricetta simbolo che in questa locanda tra gli ulivi sul mare di Casal Velino non manca mai: acquasale alla cilentana con alici di Menaica marinate al limone. Importante presidio Slow Food, la menaica è una piccola rete particolare a maglie larghe che consente di prendere solo le alici più grosse, ottime sia fresche che sotto sale, valorizzate sempre perfettamente anche in altri piatti di Franca. Provare per credere!
La Taverna del Mozzo
Da poco padre della piccola Giulia, il giovane e umile Davide Mea è riuscito in pochissimi anni, senza quasi accorgersene, a raggiungere il livello più alto della ristorazione di Marina di Camerota, tra le località di mare più note e frequentate in Cilento. È questo il luogo dove mangiare pesce talmente fresco che ancora si muove nel piatto, in ricette tradizionali, sempre impreziosite da un tocco creativo, in un’atmosfera semplice e, oggi, ancor più familiare. Le sue portate sfilano come opere d’arte, dal tortino di zucca con tagliatella di seppia cotta nel suo nero (un vero Pollock) al mantecato di merluzzo su vellutata di patate, con ceci di Cicerale (un’eccellenza locale) e patatine di maracucciata (legume di cui segue spiegazione tra qualche riga), fino agli indimenticabili paccheri allo scorfano. Tutto è un richiamo costante e continuo al territorio, come ad esempio la scelta di vini solo cilentani, altro mondo in crescita da scoprire.
La Cantinella sul Mare
Per tutti quelli che si alzano con un’incontenibile voglia di mangiare pesce in Cilento, questo è sicuramente tra gli indirizzi più raccomandabili, anche grazie all’importante selezione di vini, per cui Cantinella lo è di nome e di fatto. I piatti sono ricercati e di classe, come le alici fritte accarezzate da una vellutata di friarielli e da una crocchetta di patate e bietole, o le strascinate con gambero rosso del golfo di Policastro, crudaiola di invidia selvatica e concasseau di pomodoro, o ancora la deliziosa vellutata di patate, polpo e miele, la cui delicatezza vi rimarrà impressa per giorni e giorni. Qui è inevitabile il menu degustazione per poter assaggiare più portate possibile e vi assicuro che sarà un’esperienza unica!
Il Ghiottone
Maria Rina non è una donna come le altre, ha qualcosa in più; sarà quel suo essere così impenetrabile, un po’ come la terra di cui si è fatta portavoce. Infatti è stata lei la prima, in direzione ostinata e contraria, ad innalzare il livello generale della ristorazione cilentana, rendendo Policastro meta di tutti gli amanti del buon cibo. Di poche parole, ma di tanto lavoro, alcuni suoi piatti sono ormai un simbolo della gastronomia cilentana, come il tortino di panzanella di benvenuto, l’insalata di fiori o gli spaghetti alle vongole rivisitati alla cilentana con mollica di pane. Non da meno sono anche tutte le altre sue creazioni, che ogni giorno riadatta in chiave gourmet a seconda degli arrivi in pescheria, sempre con eleganza, sempre con quella sua grinta. E anche voi vi innamorerete di lei attraverso le sue portate!
Ristoro Pozzallo
Parte con più di un punto a suo favore il Ristoro Pozzallo, vista la sua posizione sulla spiaggia omonima (cioè pozzallo), adiacente alla splendida Cala Bianca. Dopo esser giunti in barca, oppure più avventurosamente a piedi o temerariamente in auto, una famiglia cilentana cucinerà per voi pesce fresco a pranzo oppure con una cena a lume di candela sulla spiaggia, ma solo su prenotazione, sempre a prezzi stracciati. Dopo una bella nuotata in acque a dir poco cristalline, ci sono tre must a cui non potete rinunciare per nessuna ragione: alici ripiene, pizza fritta e spaghetti alla Pozzallo.
Maricucciata
Gaetano Belluccio, per tutti Nino, ha aperto questo ristorante popolare insieme al fratello nel 2015, proprio sulla costa di Marina di Camerota. Si mangia tutti i giorni a pranzo e cena il pescato del giorno, come le ottime polpettine fritte di pezzogna, ma in realtà re del locale è il maracuoccio, antico legume della famiglia delle cicerchie, da cui il nome. Nelle famiglie contadine di Lentiscosa, sopra Marina di Camerota, si è sempre consumato senza sapere che si stava portando avanti la coltivazione di un prodotto in via di estinzione, molto sano ed estremamente nutriente. E mentre in numerosi centri di ricerca proseguono gli studi su questo arcano legume, Nino lo abbina al suo pesce in piatti ogni volta indimenticabili, come la maracucciata con il baccalà.
Ristorante Paisà
I due fratelli Pasquale e Luca Tarallo non cucinano pesce in un luogo qualunque, bensì in quello che è stato per anni un covo di comunisti, quando nonna Vetruria preparava la pizza con la scarola, mentre tutti cantavano bevendo sangria. Oggi non è cambiato molto: tra un’imperdibile crema di fagioli con totani e una magistrale zuppetta di polpo e corbarini, ritrovate ancora gli stessi piatti tipici abbondanti e a prezzi economici, in quel clima un po’ esilarante, gioviale e familiare, più mediterraneo che mai, di un Cilento che oltre cibo è stato anche storia. I fratelli Tarallo sono sempre molto attenti all’utilizzo dei legumi, che costituiscono un elemento fondamentale e imprescindibile dell’alimentazione cilentana e di quella famosa dieta mediterranea in generale. Da testare, no?
Se tra questi otto indirizzi, volete un solo consiglio il mio è il seguente: se volete mangiare pesce in Cilento, andate in tutti! Ma se malauguratamente non potete raggiungere il Cilento, vi ricordiamo come portare un po’ di mare direttamente a casa vostra, con le scelte giuste e le ricette ideali con il pesce di stagione a marzo. Non dimenticate di farci sapere i commenti dei vostri invitati!