Mangiare la pizza la sera fa ingrassare? Il parere della nutrizionista

Federica Portuese
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    Simbolo della cucina tradizionale italiana e amata in tutto il mondo, la pizza mette d’accordo proprio tutti. Difficile resistere al profumo di una pizza appena sfornata, ma c’è chi ama anche quella del giorno prima. La pizza è buona sempre, può andar bene anche per un pranzo veloce, ma la sera è un vero e proprio rituale di convivialità, un piacere da condividere con gli amici o la famiglia a cui difficilmente si rinuncia. Tuttavia, molti si chiedono: mangiare la pizza la sera fa ingrassare? 

    In questo articolo risponderemo a questa domanda e vi daremo qualche consiglio per gustare al meglio questo delizioso piatto, senza alcuna preoccupazione.

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    Pizza: caratteristiche nutrizionali

    Prima di immergerci nei consigli pratici, è importante capire cosa contiene una pizza dal punto di vista nutrizionale. Ce ne sono per tutti i gusti: dalle più semplici come la margherita o la marinara, a quelle più ricche come la capricciosa. Le caratteristiche nutrizionali di una pizza dipendono da diversi aspetti. Innanzitutto, bisogna considerare la quantità e la tipologia dei condimenti, la qualità degli ingredienti, il tipo di farina, la corretta lievitazione dell’impasto e la modalità di cottura.

    Consideriamo, ad esempio, la pizza tipica, nonché la più semplice: la margherita. 

    È composta da una base, ottenuta da un impasto di acqua, farina, lievito e sale ed è condita con salsa di pomodoro, mozzarella, basilico fresco e olio. In termini calorici, una pizza margherita semplice può apportare tra 200 e 300 kcal per fetta (circa 100 g). Quindi una pizza intera, che ha un peso di circa 400 g, apporta intorno alle 1000 kcal. Inoltre, contiene 49 g di proteine, 43 di lipidi e 126 g di zuccheri, principalmente amidi (111 g) e poche fibre (12 g), che aumentano nel caso di impasti con farine integrali. La pizza, quindi, è un piatto unico e completo. L’apporto nutrizionale e energetico cambia notevolmente per quelle varianti più ricche ed elaborate.

    Essendo un piatto altamente calorico e ricco di carboidrati, proteine e grassi, non andrebbe consumato più di una volta a settimana. Ma qual è il momento migliore per mangiare la pizza? Scopriamolo insieme.

    Quando è meglio mangiare la pizza?

    Per un piatto così buono si potrebbe dire che ogni momento è quello giusto. Infatti, la pizza non è solo un piacere da condividere la sera con gli amici, ma spesso è anche la soluzione ideale per un pranzo veloce. Per alcuni un trancio di pizza avanzato dal giorno prima diventa una squisita alternativa alla classica colazione o uno spuntino al mattino. Tuttavia, l’abitudine più diffusa è quella di mangiarla la sera, quando diventa protagonista delle cene in compagnia e nel fine settimana. Complice l’opinione tanto dibattuta che mangiare i carboidrati la sera faccia ingrassare, anche la pizza suscita questa perplessità e molti si chiedono se sia opportuno mangiarla a cena. 

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    Partiamo dal presupposto che non esistono alimenti che fanno ingrassare, se consumati occasionalmente all’interno di una dieta sana ed equilibrata. La pizza al di là delle sue caratteristiche nutrizionali, è il simbolo di un momento di convivialità oltre che un piacere a cui non si può e non si deve rinunciare. Questo significa che il momento migliore per gustarla è quando si desidera. Nonostante la pizza sia spesso considerata un alimento proibito in dieta dimagrante, concedersi questo piacere, una volta a settimana, non comprometterà il successo di un percorso nutrizionale ben bilanciato. Vediamo adesso qualche consiglio per gustarla al meglio.

    Come mangiare la pizza per non ingrassare?

    Con le giuste attenzioni è possibile concedersi una pizza la sera senza compromettere la propria linea e il proprio benessere. Vediamo in dettaglio quali accorgimenti è possibile adottare per potersi godere una buona pizza la sera senza problemi.

    Scelta dei condimenti

    Per evitare di compromettere la qualità del sonno, la cena dovrebbe essere il pasto più leggero della giornata. Ecco perché, nella scelta della pizza, andrebbe considerato questo aspetto, evitando quelle troppo elaborate. Sarebbe meglio scegliere pizze semplici, con pochi ingredienti e di buona qualità. Potrebbe essere utile aggiungere delle verdure di stagione, come melanzane o zucchine grigliate, a una classica margherita. 

    Digeribilità

    Attenzione anche agli abbinamenti che potrebbero renderne più difficile la digestione. Ad esempio, è preferibile evitare condimenti troppo ricchi di grassi come la panna, specialmente se abbinata ad altri latticini come la mozzarella o la provola. Allo stesso modo, meglio non aggiungere ingredienti troppo salati come olive, acciughe oppure altri carboidrati come le patate, specialmente se fritte. È preferibile non associare troppe proteine diverse come uova, formaggi, prosciutto o tonno. Chi soffre di gastrite o di reflusso gastrico potrebbe veder peggiorare i sintomi con le cosiddette pizze rosse, cioè quelle a base di salsa di pomodoro. 

    Qualità delle farine

    Integrali, di kamut, senza glutine, ai 5 cereali, di grani antichi: di farine ce ne sono tante e possono fare la differenza. La scelta dipende dai propri gusti e dalle proprie esigenze. Se da una parte, però, è vero che una farina alternativa potrebbe essere migliore rispetto a una tradizionale, ciò che conta davvero è che il processo di lievitazione e maturazione dell’impasto avvenga correttamente. Gli impasti ottenuti dalle farine integrali o da quelle senza glutine potrebbero essere meno elastici e non avere una lievitazione ottimale, risultando più pesanti e meno digeribili.

    Preparazione

    Al di là della scelta della farina, è molto importante che vengano rispettati i giusti tempi di preparazione sia nella fase di lievitazione e maturazione, che nella cottura. Una pizza lievitata bene risulta più digeribile. Durante il processo di maturazione si attivano degli enzimi che, oltre a dare aroma e sapore alla pizza, ne rendono più semplice la digestione. Infine, la cottura completa il processo inattivando il lievito. Quando i tempi di ciascuna di queste fasi non vengono rispettati, la pizza risulta gommosa e difficile da masticare, e potreste sperimentare quella fastidiosa sensazione di gonfiore e di pesantezza dopo averla mangiata. Una pizza preparata a regola d’arte è soffice, l’interno è asciutto e ben alveolato (cioè, presenta delle bolle tonde e distribuite in modo omogeneo). Dobbiamo fare attenzione a questi aspetti anche quando la pizza è preparata in casa

    Sazietà

    Riconoscere di aver raggiunto la sazietà è importante soprattutto quando si mangia la pizza. Fermarsi prima di aver finito se ci si sente già pieni è importante per evitare di sentirsi gonfi e appesantiti. D’altra parte, un trancio di pizza riscaldato il giorno dopo è ancora più buono! Questo è importante soprattutto quando la pizza si mangia la sera o si cena troppo tardi, cosa che andrebbe comunque evitata. Sarebbe meglio, infatti, cenare presto, almeno due ore prima di andare a letto e non coricarsi troppo tardi. 

    Antipasti, bevande e dessert

    Nell’attesa che la pizza venga sfornata è meglio non stuzzicare patatine o crocchette, che aggiungerebbero altri carboidrati a quelli già presenti nella pizza. Può essere utile, eventualmente, fare un aperitivo sano con delle verdure in pinzimonio, che possono preparare lo stomaco e favorire la digestione. Inoltre, associare alla pizza alcolici o bevande gassate e zuccherate può aumentare notevolmente il carico glicemico e calorico di un pasto di per sé molto ricco. Oltretutto, birra e vino possono ulteriormente rallentare la digestione. Sarebbe meglio, quindi, prediligere acqua non gassata. Lo stesso discorso vale per i dolci, che insieme alla pizza potrebbero determinare un eccesso di zuccheri.

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    Cosa mangiare a pranzo se la sera si mangia la pizza?

    Se sapete già che la sera vi concederete una pizza, non è necessario saltare il pranzo, anzi, digiunare potrebbe essere persino controproducente. Può essere utile, invece, pianificare i pasti del resto della giornata in modo equilibrato. Essendo la pizza un alimento a base prevalentemente di carboidrati, sarebbe meglio a pranzo prediligere un secondo piatto, leggero ma nutriente, con un contorno di verdure. Ideali sono, ad esempio, carni bianche o pesce fresco, più leggeri e digeribili rispetto a uova e formaggi. Meglio accompagnare questo piatto con patate o cereali, come riso o quinoa, al posto del pane, che è pur sempre un prodotto da forno, lievitato come la pizza. Infine, prediligete cotture semplici, arrosto o al vapore, e abbinate una porzione abbondante di insalata o un pinzimonio di verdure.

    Mangiare la pizza fa ingrassare? 

    Non ci sono dubbi: la pizza è prima di tutto un piacere a cui non bisogna rinunciare. Con i giusti accorgimenti, pianificando bene i pasti e scegliendo ingredienti semplici e di buona qualità, anche in dieta dimagrante è possibile godere di una buona pizza senza sensi di colpa. Come per ogni cosa, vale anche in questo caso la regola della moderazione. A meno che non ci siano motivi di salute per i quali è necessario adottare regimi dietetici particolari, non ci sono motivi per cui escludere la possibilità di mangiare una pizza una volta a settimana. Avere un’alimentazione sana ed equilibrata significa anche non precludersi momenti di convivialità che fanno bene non solo al corpo ma anche alla mente, senza per questo compromettere la salute e il benessere.


    Immagine in evidenza di: Foxys Forest Manufacture/shutterstock.com

     

    È nata e vive a Catania ed è una biologa nutrizionista. Il suo piatto preferito è la pasta con le vongole: semplice e buonissima, fa sorridere tutti quelli che la trovano nella dieta; in cucina, per lei, non possono mancare: l'olio di Agira, perché è unico e speciale, in quanto è frutto della raccolta che ogni anno fa con amici e parenti, e un cucchiaio di legno che, come una bacchetta magica, trasforma e unisce i sapori.

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