Giornale del cibo

Siamo pronti a mangiare insetti?

Nel mondo, ben 2 miliardi di persone la considerano una pratica alimentare del tutto normale e sebbene sia diffusa in Asia, Africa e America Latina, l’entomofagia trova ancora forti resistenze nel nostro continente. Recentemente l’argomento sta catturando l’attenzione dei media e trovare pietanze a base di insetti nei menù dei nostri ristoranti diventa sempre meno improbabile. Molti studi scientifici non hanno dubbi sui vantaggi che il consumo alimentare di insetti offre all’ambiente, alla salute e al sostentamento di popolazioni in economie in via di sviluppo, e l’argomento non poteva rimanere escluso dal grande tema di Expo, Nutrire i pianeta, Energia per la vita.

 

Mangiare Insetti: dobbiamo proprio?

 

Perché mangiare insetti

 

Secondo i dati dell’Istituto per gli studi di Politica Internazionale (Ispi), entro il 2050 la popolazione mondiale salirà a 10 miliardi. La nostra alimentazione parte prima di tutto dai prodotti della terra che danno nutrimento a noi e agli animali che mangiamo, e di terra ce ne sarà a disposizione una quota procapite sempre inferiore.  L’Ispi riferisce anche che per produrre un chilo di carne di vitello sono necessari 30 metri quadrati di suolo coltivabile, 20 per il maiale, 18 per il pollo e 12 per le uova. Lo stesso quantitativo di frutta e verdura richiede naturalmente superfici nettamente inferiori.

Le emissioni di gas serra e l’inquinamento delle risorse idriche prodotti dagli allevamenti intensivi, inoltre, incidono sull’ambiente in modo significativo. Nonostante le molte proposte alternative di vegetariani e affini è evidente che l’aumento di consumo di carne non conosce sosta. I dati della National Academy of Sciences riportati dal ricercatore olandese Dennis Oonincx prevedono, entro il 2050, un aumento del 70-80% nella domanda globale di proteine animali. Gli insetti, piaccia o meno, sono un’ottima e, a quanto sembra, salutare fonte alternativa di proteine e il loro ciclo di produzione ha un impatto decisamente inferiore sull’ambiente rispetto al bestiame convenzionale.

 

Sul fronte nutrizionale, gli insetti forniscono proteine di alta qualità e nutrienti paragonabili a quelli derivati dalla carne e dal pesce, oltre a rappresentare un basso rischio di trasmissione di malattie (zoonosi).  In alcune aree del mondo sono considerati particolarmente importanti come integratori dietetici per bambini sottonutriti; molte specie presentano infatti un’alta quantità di acidi grassi, oltre ad essere ricchi in fibre e micronutrienti quali rame, ferro, magnesio, manganese, fosforo, selenio e zinco.

La raccolta e l’allevamento di insetti richiedono tecniche semplici e investimenti di capitale minimi e rappresentano un’importante opportunità imprenditoriale in economie in via di sviluppo offrendo strategie per una differenziazione dei mezzi di sussistenza.

 

Mangiare Insetti a Expo

La FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations) ci informa che nel mondo si consumano più di 1900 specie di insetti. Fra i più comunemente usati come cibo ci sono Coleotteri (31%), Lepidotteri (bruchi, 18%), Imenotteri (api, vespe e formiche, 14%), seguiti da Ortotteri (cavallette, locuste e grilli , 13%), Emitteri (cicale, cocciniglie e cimici, 10%), Isotteri  (termiti, 3%), Odonati  (libellule, 3%) e Ditteri (mosche, 2%). Chi li ha assaggiati dice che sono buoni, ma difficilmente sarà ancora possibile mangiarne all’Esposizione milanese, se anche ne avevate l’intenzione. Dopo la degustazione proposta dal Padiglione Olanda, infatti, i tecnici dell’Asl sono intervenuti e hanno sequestrato le prelibatezze esapodi.  Ma se in attesa del vostro primo spiedino di cavallette volete semplicemente saperne un po’ di più, Expo offre qualche occasione.

 

 

 

In Italia l’importazione di insetti ad uso alimentare e il loro consumo sono  vietati, o comunque controllati, tanto che il carico di scorpioni al cioccolato, larve di bambù,  termiti disidratate e cavallette proveniente dalla Thailandia è rimasto fermo a Malpensa per qualche giorno in attesa di direttive ministeriali prima di essere recapitato al Future Food District, dove  gli insetti commestibili rimangono tuttora  in esposizione senza possibilità di assaggio.  Una deroga per l’importazione da parte del Ministero della salute è arrivata anche per i Padiglioni di Belgio e Olanda, paesi in cui molte specie di insetti commestibili  si trovano già sugli scaffali del supermercato, confezionati  in scatolette o bustine. I due Paesi sono anche all’avanguardia nella ricerca in questo campo e all’interno dei loro Padiglioni è possibile trovare molte informazioni e curiosità sull’argomento.

 

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