Di solito, la liquirizia mette tutti d’accordo, grandi e piccini: dalle caramelle a forma di rotella o ripiene, amate dai più piccoli, ai bastoncini da rosicchiare e ai liquori per i più grandi. Forse, però, non tutti sanno che la liquirizia è in realtà la radice di una pianta spontanea, la Glycyrrhiza glabra, che appartiene alla famiglia delle Fabaceae, ovvero delle leguminose, la stessa di fagioli, ceci e piselli. È una specie che cresce spontaneamente nel bacino del Mediterraneo e in alcune regioni dell’Asia, tra cui l’India, ma le prime testimonianze sul suo utilizzo provengono dall’antico Egitto, dove era già apprezzata come pianta medicinale. Ed è proprio delle innumerevoli proprietà benefiche della liquirizia che vogliamo parlarvi in questo articolo, facendovi conoscere anche alcuni modi in cui può usare questa preziosa radice.
La radice dolce del Mediterraneo: la liquirizia
La Glycyrrhiza glabra è una pianta erbacea perenne che cresce spontaneamente in Europa meridionale, in Asia e in America. In Italia, viene coltivata per scopi commerciali soprattutto nelle regioni a Sud della penisola, in particolare in Calabria dove si concentra l’80% della produzione nazionale di liquirizia. Questa pianta può crescere fino a 1,5 metri di altezza e produce piccole foglie ovali o oblunghe; i fiori sono raccolti in infiorescenze di colore blu pallido o porpora e i frutti sono legumi non commestibili, piccoli baccelli che racchiudono 3-4 semi. Tuttavia, di questa pianta si utilizzano solo le radici – raccolte in autunno quando la pianta è in riposo vegetativo – dopo averle essiccate al sole.
Il nome scientifico della liquirizia deriva infatti dal greco glukurrhidza che significa radice dolce, dall’unione di due termini glykos (dolce) e rhiza (radice), in riferimento alle sue note proprietà calmanti, ma soprattutto al suo gusto dolce e al suo sapore gradevole. Dalla radice si estrae poi il succo che viene impiegato nell’industria alimentare per la preparazione di caramelle, liquori o sciroppi.
Caratteristiche nutrizionali della liquirizia
Dal punto di vista nutrizionale, la liquirizia è fonte di proteine, amminoacidi, polisaccaridi e zuccheri semplici. Inoltre, è una fonte di vitamine (B1, B2, B3, B5, E e C) e sali minerali preziosi per la salute, tra cui:
Deve le sue proprietà ad alcune sostanze come pectine, resine, amidi, steroli, gomme, tannini, fitosteroli, cumarine, e glicosidi. Inoltre, i flavonoidi sono responsabili del caratteristico colore giallo, mentre le saponine sono i principali costituenti della liquirizia, a cui deve loro il sapore dolce. Tra queste si trova soprattutto la glicirrizina, una saponina che è quasi 50 volte più dolce del saccarosio, il comune zucchero da tavola. La glicirrizina rappresenta circa il 10% del peso secco della radice di liquirizia.
Il contenuto di questi composti può variare in modo significativo a seconda dell’area geografica in cui cresce la pianta, della raccolta e della lavorazione, fattori che influenzano anche gli effetti terapeutici della liquirizia.
Liquirizia: tutte le proprietà
La liquirizia è una delle piante medicinali più antiche e popolari al mondo, e ancora oggi viene impiegata per le sue tantissime proprietà benefiche. Vediamo quali sono.
Antinfiammatorio naturale
L’attività antinfiammatoria della liquirizia è nota sin dall’antichità, ed è ben documentato il suo utilizzo nel trattamento delle malattie infiammatorie a carico delle prime vie respiratorie e dell’apparato gastrointestinale. La liquirizia deve questa sua proprietà all’alto contenuto di glicirrizina, che inibisce la produzione di citochine infiammatorie e favorisce il rilascio della serotonina, riducendo l’infiammazione, soprattutto a livello gastrico. Inoltre, alcuni studi hanno descritto gli effetti antinfiammatori sull’endometriosi.
Rimedio per tosse e mal di gola
La liquirizia è spesso utilizzata come rimedio per la tosse ed espettorante. Infatti, la glicirrizina è una sostanza fluidificante per il muco, aiuta ad espellere il catarro, riduce la congestione nasale e il mal di gola ed è in grado di calmare la tosse.
Amica dello stomaco
Sempre la glicirrizina aiuta a combattere le ulcere gastriche e duodenali, favorendo la produzione di muco nello stomaco, che protegge le cellule della mucosa gastrica e ne favorisce la guarigione. Sembra avere effetti cicatrizzanti anche sulle ulcere della bocca.
Antibatterica e antivirale
Diversi studi hanno evidenziato le proprietà di alcune sostanze presenti nella liquirizia, tra cui saponine, alcaloidi e flavonoidi, che sono in grado di inibire i meccanismi di proliferazione cellulare batterica e di replicazione virale. Ecco perché questa radice è considerata un efficace antibatterico e antivirale, soprattutto per quanto riguarda le infezioni delle vie respiratorie.
Alleata del fegato
La glicirrizina ha mostrato avere attività epatoprotettiva, cioè è in grado di proteggere il fegato dai danni prodotti dai farmaci e da alcune tossine. Inoltre, ha effetti positivi anche in caso di steatosi epatica non alcolica e riduce i livelli di colesterolo e trigliceridi.
Potente antiossidante
La liquirizia ha proprietà antiossidanti grazie ai flavonoidi che proteggono le cellule dai danni dello stress ossidativo e favoriscono i processi di riparazione delle cellule cutanee, con notevoli benefici per la cute.
Aiuto per la memoria e l’apprendimento
Alcuni studi hanno dimostrato il ruolo neuroprotettivo dell’estratto di liquirizia nella prevenzione di malattie come l’Alzheimer. Questo effetto può essere attribuito alle sue proprietà antiossidanti, con conseguente riduzione del danno cerebrale e miglioramento dell’apprendimento e della memoria. Inoltre, la liquirizia ha effetti sedativi, ansiolitici e antidepressivi.
Protegge per la pelle
Infine, la liquirizia è anche una preziosa alleata per la pelle. In questo caso, i principali benefici si basano sulle attività antiossidanti e antinfiammatorie e sulla protezione dai raggi ultravioletti (UV). È usata principalmente per le eruzioni cutanee, tra cui dermatiti, eczemi, prurito e cisti.
Controindicazioni della liquirizia
Sebbene un consumo moderato di liquirizia sia da considerarsi sicuro, occorre ricordare che assumerne grandi quantità può avere delle controindicazioni. Infatti, la glicirrizina aumenta la pressione sanguigna, perciò la liquirizia andrebbe consumata con moderazione ed è sconsigliata a chi soffre di ipertensione. Sono stati anche riscontrati diversi effetti collaterali, associati a un consumo eccessivo di liquirizia, come ad esempio:
- aumento del sodio
- ritenzione di liquidi, associata a edema
- ipokaliemia, cioè riduzione dei livelli di potassio nel sangue.
Inoltre, durante la fase premestruale, il consumo di liquirizia può causare ritenzione idrica e gonfiore. La liquirizia potrebbe infine interferire con l’assunzione di alcuni farmaci, perciò è sempre opportuno chiedere consiglio al proprio medico.
Liquirizia in cucina: come impiegarla nelle preparazioni?
Come abbiamo detto, dalla radice si ricava un estratto che viene utilizzato principalmente per la produzione di caramelle, tipiche quelle a forma di piccoli cilindri o di rotella, ma anche di sciroppi con cui si preparano bevande dissetanti. In ambito casalingo, tuttavia, il modo migliore per consumare la liquirizia è nella sua forma naturale. La radice di liquirizia si trova in commercio a forma di bastoncini, che possono essere masticati o succhiati per estrarre il loro succo dolce, o in polvere, ingrediente perfetto per realizzare dolci, ma anche insaporitore di alcune pietanze salate. Infine, la radice (intera o tritata) può essere utilizzata per la preparazione di tisane e infusi, insieme ad altre spezie, come ad esempio cannella, anice stellato, alloro, zenzero. Questo è anche il modo migliore per risolvere alcuni disturbi gastrici o come rimedio contro la tosse.
E voi come consumate la liquirizia?