di Silvia Salomoni.La festa di Halloween è discussa e discutibile importata dalle nostre parti solo di recente dai paesi anglosassoni, resta il fatto che si avvicina il 31 ottobre, la notte delle streghe, e siamo certi che alla fine dei festeggiamenti vi ritroverete con un sacco di zucche da cucinare! Se intaglierete una lanterna per assecondare bambini e amici, o semplicemente per piacere personale, ecco come smaltirla quando all’albeggiare la luce della candelina al suo interno si sarà fatta troppo fioca: qui sul Giornale del Cibo sono pubblicate tantissime ricette a base di zucca che potete riproporre magari per lo stesso pranzo di giovedì 1 novembre, festa di Ognissanti.Tra le pagine del ricettario ci sono soprattutto tante idee di primi piatti: Martino suggerisce i famosissimi tortelli alla mantovana, ma anche gli gnocchi, le quenelles, il risotto e i tagliolini. Oppure qualche primo in brodo, come l’orzotto, o la zuppa di lenticchie e zucca. Ci sono anche alcune preparazioni particolari, come i tagliolini con la crema di zucca, la pasta con la ricotta e la zucca e le penne con zucca e olive nere. Tra i primi suggeriti dai lettori del Giornale, invece, ci sono le tagliatelle verdi di orsagiuliva, le mezze penne di zuanne, i tortelli di bacco e l’orzotto con zucca e amaretti profumato al vin santo. Se siete più orientati su un antipasto, un piatto unico o un secondo a base di verdura, Martino propone zucca e lenticchie, crema di zucca, zucca caramellata e il famosissimo piatto siciliano Ficatu d’i setti cannola. Oppure provate il Carpaccio di orsagiuliva, il tortino di zucca e patate di polpina, la crostata e la torta di zucca e banane, infine, suggerisce il budino di zucca gialla con fonduta di parmigiano delle vacche rosse e lo sformato d’orzo con cozze, salsa di zucca e broccoletti.Tutto questo parlare di zucche vi ha fatto venire la curiosità di saperne di più sulle tradizioni di Halloween? Il nome è la contrazione di ‘All hallows eve’, cioè vigilia di Ognissanti. L’origine risale ai tempi delle popolazioni celtiche nelle isole britanniche, che il 31 di ottobre usavano celebrare la fine della stagione dei raccolti e il passaggio dall’estate all’inverno, inizio per loro del nuovo anno. Già i celti festeggiavano trasformando sè stessi e le proprie case con travestimenti terrificanti, per scoraggiare gli spiriti di coloro che erano morti durante l’anno a restare. I contadini, poi, bussavano a tutte le porte del villaggio per chiedere un aiuto in vista del lungo inverno, stagione in cui non avrebbero più potuto contare sul proprio lavoro. Ai rifiuti rispondevano con delle maledizioni, invocando spettri, streghe e demoni. Da qui deriva il celeberrimo ‘trick or treat’, l’usanza per cui i bambini nella notte di Halloween vanno di casa in casa minacciando scherzetti (trick), a chi non darà loro dolcetti (treat). A portare la festa di Halloween negli Stati Uniti e in Canada, paesi dove oggi è maggiormente sentita e vissuta, furono gli emigranti irlandesi attorno al 1840.Cosa c’entrano le zucche? Sono la materia prima per fare le immancabili lanterne, usanza basata su un’altra leggenda irlandese: un fattore di nome Jack con un astuto inganno e una croce intrappolò il diavolo e lo liberò solo dopo che questo acconsentì a non farlo mai entrare all’Inferno. Una volta morto, Jack aveva peccato così tanto da non poter essere accolto nemmeno in Paradiso, così intagliò una delle sue rape, ci mise una candela dentro e cominciò a vagare senza fine per il mondo alla ricerca di un posto dove riposare. Da qui il nome ‘Jack-o’-lantern’. La rapa originale diventa nel tempo una zucca per comodità, dato che la forma di questo ortaggio è molto più adatta allo scopo.