Giornale del cibo

Le bugie nel carrello

Questa settimana tocca a un libro di Dario Bressanini, un autore penso molto noto tra gli appassionati di gastronomia, agricoltura e alimentazione.
Dario Bressanini è ricercatore presso il dipartimento di Scienza di Alta Tecnologia dell’Università dell’Insubria a Como. Il suo blog “Scienza in cucina” è molto seguito e, come si dice, fa opinione: anche se spesso le sue sono opinioni controcorrente.
Nel suo ultimo libro “Le bugie nel carrello” Dario Bressanini, come annuncia nella prefazione, si comporta con noi come la guida di un museo: non potendo mostrare e commentare tutti i pezzi raccolti decide di soffermarsi solo su alcune opere, le più famose o quelle dai retroscena particolarmente affascinanti. La guida ci farà notare quel dettaglio che altrimenti ci sarebbe sfuggito e ci dirà perché l’artista ha usato determinate prospettive e non altre, certi colori e quali nuove tecniche abbia proposto. Così Bressanini: non potendo commentare le migliaia di referenze presenti sugli scaffali di un supermercato sceglie per noi quelle che ritiene più efficaci a continuare il suo discorso sul cibo iniziato con “pane e bugie” nel 2010, un discorso che mira a smontare falsi miti e a denunciare la dilagante disinformazione esistente in campo alimentare.
I “pezzi” che ci mostra nel suo supermercato virtuale sono: i prodotti a base di kamut, le patate al selenio, il pomodoro di pachino, il reparto biologico e biodinamico, i salumi zero chimica, la mozzarella di bufala, il vino costoso, il lattosio, il burro, il tonno.
Ce n’è abbastanza per divertirsi (o indignarsi: dipenderà dal nostro stato d’animo). Per invogliarvi a leggere il libro di Bressanini vi riporto alcune affermazioni colte qua e là:
1.    “Se vi piace il Kamut acquistatelo, ma sappiate che il sovrapprezzo non è giustificato né dalle sue caratteristiche nutrizionali né da quelle sanitarie. Magie del marketing.”
2.    “Sarà vero che le patate al selenio fanno diventare più intelligenti?”
3.    “Il fatto che un alimento sia o non sia ‘naturale’ non ha niente a che vedere con le sue proprietà salutistiche.”
4.    “A posteriori si è costruita una ‘tradizione’ per attribuire ai pomodorini Pachino un’origine siciliana anziché israeliana. Un vero caso di invenzione della tradizione.”
5.    “Il grano ‘Strampelli’ con cui è prodotta una famosa pasta per gourmet non è selezionato ‘nei secoli dai contadini’ e non è autoctono ma è il lascito di uno scienziato, Nazareno Strampelli appunto, che ha mostrato come la genetica possa contribuire al miglioramento delle colture tradizionali italiane.”
Spero di avervi invogliato a leggere il libro. Un caro saluto.
Le bugie nel carrello
Dario Bressanini
Chiare Lettere
Pag 193 Euro 12,60

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