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La Pianta Del Caffè

di Joja.

Questo prodotto è commercializzato anche nei circuiti del commercio equo solidale!

I chicchi di caffè non sono altro che i semi di un frutto di colore rosso chiamato “Drupa”. Sono molti i benefici che gli studiosi attribuiscono al caffè e che la rendono una bevanda unica nel suo genere. Infatti è noto che il caffè aumenta la capacità di attenzione, di concentrazione, di memorizzazione e migliora l’umore. Inoltre ha proprietà antiossidanti prevenendo malattie cardiache e tumorali, può anche ridurre il rischio di asma, di contrarre gravi malattie degenerative come diabete di tipo 2, Alzheimer e il Parkinson. Infine bere una tazzina di caffè al mattino a digiuno pare che liberi lo stomaco dai residui di una imperfetta digestione e predisponga l’organismo alla colazione con un maggiore appetito. E’ indispensabile ricordare che tutte queste considerazioni sono valide esclusivamente per soggetti che non hanno gravi problemi cardiaci o che non siano ipertesi.

Specie e caratteristiche

Il caffè è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle rubiacee, genere Coffea (circa 80 specie). Le due varietà principali sono l’Arabica e la Robusta. La varietà Arabica cresce tra i 600 e i 2000 metri ed ha un bassissimo contenuto di caffeina; mentre la varietà Robusta cresce tra i 200 e i 900 metri ed è caratterizzata da un contenuto in caffeina più elevato.

Zone di coltivazione

Il maggior produttore mondiale di caffè di varietà Arabica è il Brasile (1/3 della poduzione mondiale) seguito dalla Colombia e dal Guatemala. In Africa e soprattutto in Asia si produce invece la varietà Robusta.

Processi di lavorazione

La prima fase del processo di lavorazione è la raccolta. I frutti della Coffea (drupe) possono essere raccolti attraverso tre metodi diversi:

Dopo la raccolta si passa all’estrazione dei chicchi di caffè veri e propri dal frutto tramite due diversi metodi: il procedimento secco e il procedimento umido, quest’ultimo darà origine alle qualità più pregiate. I chicchi estratti passano alla fase della selezione al fine di scegliere i più maturi e i più sani. La fase successiva è la tostatura che serve a dare aroma gusto e corpo al caffè. Il chicco cambia colore e dimensione, prendendo l’aspetto classico che noi conosciamo. A questo punto abbiamo la fase più artigianale (e forse la più importante) per aver un buon caffè: la miscelazione. Solo un torrefattore esperto sa miscelare tra loro le infinite varietà di caffè ed è in grado di armonizzare tra loro tutte le preziose sfumature del gusto del caffè.
Il caffè tipicamente all’italiana è caratterizzato da una intensa tostatura che si traduce in una drastica diminuzione del grado di caffeina e che dona alla bevanda un aroma più deciso. Inoltre questa elevata tostatura rende i chicchi più friabili e quindi più facilmente frantumabili dai macinini. Dalla particolare cura riposta in questa fase cruciale nascono tutte le pregiate miscele di caffè che noi possiamo proporvi.

Storia

Il caffè ha origini che si perdono nel tempo e attorno a questa bevanda sono nate numerose leggende e storie di ogni genere più o meno veritiere. La leggenda ci porta in Etiopia, dove un pastore si accorse che le sue pecore dopo aver mangiato degli strani frutti rossi di una pianta, cominciarono ad eccitarsi in maniera incontrollata. Ma i documenti storici attestano la sua prima apparizione intorno all’800 A.C. nelle regioni mediorientali, più precisamente nello Yemen, dove veniva utilizzata come bevanda stimolante e ricostituente. La sua prima comparsa in Europa risale al 1600 e il primo locale in cui si serviva il caffè fu inagurato nel 1654 nella città di Venezia. Da allora la sua diffusione e il suo consumo hanno avuto una crescita esponenziale in tutti i paesi del mondo.

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