Sapevate che la parola ‘mostarda’ deriva dal francese ‘mout ardent’, cioè mosto ardente? Questo perchè una volta, quando ancora veniva preparata in casa, la senape veniva sciolta nel mosto che perciò diventava piccantissimo. La mostarda più nota è quella di Cremona, fatta con frutta intera e coloratissima.Sinceramente non so quanti ancora la facciano in casa. Quella che conosciamo, con i suoi bei colori sgargianti che fanno bella figura nelle tavole natalizie, è un prodotto industriale che ha necessariamente dovuto adeguarsi al gusto del grande pubblico diventando sempre più colorata e meno piccante di quanto non lo fosse quella casalinga di un tempo.C’è però una mostarda rimasta fedele alle proprie origini casalinghe ed è la mantovana, ancora prodotta in casa nelle campagne e, in quantità leggermente maggiore, da qualche artigiano.Differisce molto dalla cremonese e non solo per il sapore. Anzitutto è molto meno spettacolare perchè si presenta come una crema.In questo è più simile alla vicentina, la terza grande mostarda italiana che può essere sia artigianale che industriale ed è a base di mele cotogne spesso miste a pere e limoni.Tornando alla mantovana, ho sempre saputo che deve essere rigorosamente fatta con le mele Campanine, ma Paola Calciolari, una delle poche produttrici artigianali, ha corretto il mio convincimento.’La mostarda mantovana si distingue soprattutto per essere un ‘monoprodotto” mi ha spiegato ‘Cioè è fatta con un solo tipo di frutta,che di solito era quello dell’albero piantato davanti a ogni casa di campagna. Poteva anche essere un pero o un prugno. Ma poichè l’albero più diffuso era il melo di cultivar ‘Campanina’, era fatta soprattutto di mele Campanine’. Se poi gli alberi erano di più tipi di frutta, questa non veniva mai mescolata. Veniva fatta una mostarda per ogni frutto, in modo che il sapore rimanesse puro.Paola è titolare dell’azienda ‘Le Tamerici’, molto conosciuta e stimata dai più raffinati tra i golosi italiani. Per fare la sua mostarda usa ancora la ricetta della nonna Sibilia. Oltre a quella di mele Campanine, fa quella di zucca, di pomodori verdi, di mele cotogne, di mandarini, di fichi, di anguria bianca, di melone.Sono una più buona dell’altra.L’indirizzo dell’azienda di Paola Calciolari è:Le TamericiVia L. Romana Zuccona, 208San Biagio (Mn)Tel. 0376 253371Fax 0376 253358E-mail: letamerici@tin.itRicetta della Mostarda Mantovana secondo Paola Calciolari (e sua nonna Sibilia)Come sostiene Paola Calciolari la mostarda non è una marmellata con un po’ di senape dentro. La procedura è completamente diversa. Eccola: la frutta va sbucciata, tagliata a fette sottili e coperta di zucchero.Le proporzioni sono 2 a 1, su un chilo di frutta va mezzo chilo di zucchero. Dopo 24 ore si scola il liquido, lo si fa bollire, lo si versa sulle frutta e si lascia riposare per altre 24 ore.L’operazione va ripetuta tre volte, il quarto giorno si mettono in un tegame la frutta e lo sciroppo e si bollono insieme. Si lascia raffreddare, si aggiunge senape liquida (sei gocce ogni chilo) e si lascia riposare qualche ora prima di trasferire il tutto in vasetti a chiusura ermetica.Questa mostarda è un ingrediente insostituibile per il ripieno dei tortelli di zucca mantovani.
La mostarda di nonna Sibilia
Indice
Adriana Angelieri
Adriana è Responsabile di Redazione e Social Media Manager per Il Giornale del Cibo dal 2016. Siciliana di origine, si è trasferita a Bologna per i tortellini e per la sua carriera. Unendo la sua grande passione per l'alimentazione alle competenze nei progetti editoriali, si dedica alla guida del team redazionale e alla creazione di contenuti che garantiscano ai lettori un'informazione chiara, utile e accurata. Oltre che per i tortellini, il suo cuore batte per i risotti, di ogni tipo, purché fatti bene! Il profumo del basilico e l'olio buono sono gli ingredienti che non possono mai mancare nella sua cucina.
- Gli ultimi articoli di Extra - archivio
Ultimi articoli
Ultime ricette
Vuoi ricevere i nostri Ebook?
Compila il form e iscriviti alla newsletter per scaricare gli Ebook esclusivi de Il Giornale del Cibo
Magazine di cultura, formazione e informazione sui temi del cibo e dell'alimentazione dal punto di vista culturale, sociale, politico ed economico, edito da CIRFOOD.
© Copyright Il Giornale del Cibo. Tutti i diritti riservati
Il Giornale del Cibo è un prodotto editoriale di CIRFOOD s.c. - Registrazione Tribunale di Bologna n° 8372 del 2/04/2015
Direttore Responsabile Elena Rizzo Nervo - Data Protection Officer (DPO): Avv. Silvia Stefanelli 051/520315 privacy@cirfood.com
Direttore Responsabile Elena Rizzo Nervo - Data Protection Officer (DPO): Avv. Silvia Stefanelli 051/520315 privacy@cirfood.com