Il locale è ricavato in una delle tante grotte di tufo nel promontorio su cui sorge Anguillara. Raccolto e suggestivo,si compone di 3 piccoli ambienti illuminati dal colore bianco con cui è stata rivestita la roccia. Fiori e candele sui tavoli fanno il resto. Del locale si occupano due sole persone:il cuoco e un cameriere. L’atmosfera è ovattata e rilassante, ma anche piacevolmente familiare e colloquiale. Entrambi infatti si intrattengono volentieri a parlare con i clienti illustrando ricette, piccoli segreti in cucina (la cottura dl pane per la bruschetta: così semplice così complicata!), i piatti del giorno. Tutto viene preparato al momento: questo comporta a volte un’attesa più prolungata. La cucina è a vista; i piatti alla griglia vengono preparati nel grande camino della sala principale. Veri cavalli di battaglia sono, a mio avviso, le linguine con zucchine e anguilla affumicata e gli involtini di coregone al finocchio selvatico. Insuperabli i dolci, rigorosamente fatti in casa, in particolare lo strudel di mele e la crostata di ricotta, prugne e mandorle. Buona la carta dei vini con una selezione più marcata di etichette del sud.
Suggestiva la cantina situata nelle profondità della grotta.
Consigliato d’inverno, mentre per l’estate è penalizzato dalla mancanza di uno spazio all’aperto.