Letteralmente significa “suonare italiano”. È questa la traduzione più fedele dell’Italian sounding, il termine che sta a identificare i prodotti agroalimentari contraffatti ed erroneamente identificati come Made in Italy. Un mercato che ha ormai raggiunto davvero cifre altissime, con un giro di affari di 90 miliardi di euro e una crescita del 70% negli ultimi 10 anni, come riporta l’indagine 2018 di Assocamerestero, con focus in Europa e Nord America, anche se altri Paesi come la Russia sono già diventati famosi per questo “mercato”.
L’indagine sull’Italian sounding indica sia la fascia di mercato più colpita che gli impatti economici del fenomeno: approfondiamo i dati, per poi conoscere True Italian Taste, l’iniziativa ministeriale di contrasto al fenomeno.
Indagine Italian sounding: i dati 2018 di Assocamerestero
La categoria più colpita dall’Italian sounding in Europa e Nord America è il l’industria dolciaria: il 42% dei prodotti imitati infatti sono piatti pronti e surgelati, conserve e condimenti. Subito dopo troviamo il settore dei latticini (25,1%), la pasta (16,1%), i prodotti a base di carne (13,2%) e i prodotti da forno (3,6%). Per considerare l’impatto economico è stato necessario elaborare un indice dei costi, per capire quanto i prezzi dei prodotti “sounding” differiscono da quelli del vero made in Italy. I paesi dove l’abbattimento del costo è più consistente sono Regno Unito (- 69%) e in Germania (- 68,5%), seguiti dal Belgio (-64,9%) e dall’Olanda (- 64,3%). Invece in Svizzera (- 33,9%) e in Lussemburgo (- 25%) si registrano tassi di risparmio più contenuti.
[elementor-template id='142071']True Italian Taste: la conoscenza per combattere l’Italian sounding
Come combattere l’Italian sounding a beneficio dell’economia italiana e dell’autenticità dei prodotti tipici? La risposta di True Italian Taste è la conoscenza dei singoli prodotti e dell’importanza della connessione di questi con il territorio dal quale provengono. True Italian Taste è un progetto realizzato da Assocamerestero, promosso e finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico in collaborazione con le nove Camere di Commercio Italiane presenti negli Stati Uniti, in Canada e in Messico.
“In alcune realtà e per certi prodotti, la scelta dell’Italian sounding rispetto all’originale italiano non è legata a questioni di costo, ma piuttosto a due fattori: la difficoltà di reperimento del prodotto autentico e la scarsa conoscenza da parte del consumatore straniero delle caratteristiche e della qualità del vero Made in Italy – sottolinea Gian Domenico Auricchio, presidente di Assocamerestero. Con il Progetto True Italian Taste stiamo lavorando per far sì che la scelta del prodotto autentico passi attraverso l’esperienza della sua eccellenza, coinvolgendo oltre 500mila operatori del food e food lovers dei mercati di primo riferimento per il nostro export. Solo con la cultura e l’educazione al consumo potremo arginare il fenomeno e recuperare le quote erose al nostro agroalimentare”.
Territorio, salute, eccellenze
Quattro sono i punti fondamentali del progetto True Italian Taste:
- Cibo e territorio: raccontare ai consumatori di tutto il mondo i vantaggi del prodotto autentico italiano e del prezioso legame tra il cibo ed i territori di provenienza.
- Cucinare (veramente) italiano: aiutare i Foodies, appassionati del “buon cibo”, a scegliere e utilizzare al meglio gli ingredienti 100% made in Italy, tutelando insieme aziende e consumatori.
- Le eccellenze alimentari: sostenere le imprese italiane di prodotti certificati, tipici e di nicchia che vogliono farsi conoscere sui mercati esteri e consolidare e ampliare le opportunità per le aziende già presenti.
- La salute del cibo italiano: mostrare come valorizzare il cibo autenticamente italiano sottolineandone gli aspetti salutari, promuovendo i prodotti biologici e molto altro ancora, ma anche tutti quei prodotti Made in Italy che possono vantare certificazioni collegate a categorie etniche (halal e kosher).
Gli appuntamenti di True Italian Taste: trovare il made in Italy in America e nel mondo
Il progetto True Italian Taste vede negli incontri e nel confronto il modo migliore per veicolare i valori e le ricchezze dei prodotti made in Italy. Per questo sono moltissimi gli appuntamenti organizzati tra Europa e America.
Come è successo il 29 luglio scorso a Santa Monica, dove l’Italy-America Chamber of Commerce West ha presentato un’esclusiva sezione True Italian Taste all’evento LIVE & DINE LA della rivista Ageleno Magazine. E’ stata un’occasione per offrire a 10 ristoratori e fornitori di specialità italiane un’opportunità unica, quella di partecipare a questo evento così importante per mostrare al pubblico il proprio talento promuovendo allo stesso tempo l’uso dei prodotti italiani autentici certificati DOP, IGP e DOC.
In Europa invece il prossimo appuntamento è fissato per Il 1 ottobre al FoodLab di Bruxelles. Questo spazio unico sarà infatti teatro di una giornata dedicata alla preparazione della vera pizza italiana con un workshop focalizzato sui diversi tipi di farine e una degustazione guidata attraverso prodotti certificati italiani come formaggi, salumi, vini e oli.
Chi non vive nei pressi delle città scelte per gli eventi, può sempre approfittarne per studiare gli ingredienti e le ricette migliori dell’enogastronomia italiana. Come? Grazie alla pagina dedicata sul sito di True Italian Taste dove conoscere al meglio le caratteristiche dei prodotti più tipici e scovarne altri “di nicchia”.
Orrori in tavola: tutti i prodotti Italian sounding
Diffondere informazioni e una maggiore cultura sui prodotti dell’enogastronomia italiana non sembra però bastare per evitare il diffondersi di rivisitazioni di prodotti italiani e “bestemmie culinarie” che spopolano all’estero. Per questo abbiamo deciso di fare un giro in rete e raccontarvi alcuni degli “orrori” in cui potreste imbattervi nei vostri viaggi in giro per il mondo, ai quali l’account tumblr Spaghetti bolognese, ha dedicato una ricca galleria.
Partendo dalla pasta, uno dei prodotti più amati all’estero, potremmo trovare una “Karbonara” condita con bacon, formaggio olandese, uova e spezie; o degli spaghetti pollo e limone.
Anche la pizza non è esente da riproduzioni poco fedeli, e non solo per le ormai celebri fette di ananas amate dagli stranieri. Sembrano infatti popolari anche i “pizza topping”, delle salse da utilizzare in abbondanza sulla pizza una volta pronta e delle versioni meltin’ pot che vedono l’aggiunta di nachos e formaggio.
E voi girando per il mondo avete scoperto qualche imitazione da brividi? Lasciateci un commento con gli esempi più particolari!
Immagine di Copertina: marcin jucha/shutterstock.com