Giornale del cibo

Surgelati, antispreco e amici del pianeta: il primo report del comparto

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Uno dei modi migliori che abbiamo per proteggere l’ambiente è ridurre il più possibile il nostro impatto su di esso. Questo vuol dire sia fare scelte di vita sostenibili tramite azioni concrete (come ad esempio la raccolta differenziata o il riciclo consapevole), sia evitare lo spreco alimentare quotidiano, i cui numeri sono ormai allarmanti. Secondo Coldiretti, infatti, in Italia ogni anno vengono gettati via ben 67 kg di cibo per ogni abitante.

La volontà, sempre più sentita, di avere un impatto positivo su società, economia e ambiente, sta portando gli italiani ad essere sempre più attenti a salute e sostenibilità, a partire dalla valutazione dell’impatto ambientale degli alimenti che arrivano sulla tavola.
Prodotti antispreco per loro stessa natura, i surgelati sono anche amici dell’ambiente: a confermarlo è il primo report italiano sul settore degli alimenti surgelati, realizzato da IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati insieme a dss+, società di consulenza specializzata nell’ambito della sostenibilità, focalizzata sui temi del food.

Ecco cosa emerge dall’analisi, e perché i surgelati possono essere un’opzione percorribile per salvaguardare, nel nostro piccolo, il pianeta.

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Surgelati, cosa dice il primo report ambientale dell’IIAS 

L’approfondimento prende in considerazione il triennio 2019-2021. La fotografia che ne emerge è quella di un settore che, negli ultimi anni, è riuscito a raggiungere elevati standard di sostenibilità:

Risultati molto positivi, che si aggiungono ai già innegabili vantaggi pratici che gli alimenti surgelati possono vantare: dalla lunga conservazione a un più facile porzionamento, dalla rapidità della preparazione a un minor fabbisogno di energia, fino alla praticità nella consumazione al minor spreco di risorse in tutte le fasi della filiera, dal momento che la maggior parte dei cibi vengono surgelati freschi, mantenendo inalterate le proprietà nutritive.

Giorgio Donegani, Presidente di IIAS, spiega come il settore degli alimenti surgelati abbia sempre avuto “la capacità di rispondere al meglio alle esigenze dei consumatori”. Una filiera da sempre all’avanguardia nell’innovazione tecnologica e nell’efficientamento dei processi produttivi, che sposa pienamente la volontà di salvaguardare il pianeta. 

“È importante sottolineare che tutto questo è avvenuto anche a fronte di una produzione in significativo aumento per la crescita dei consumi di questi prodotti, aumentati di oltre il 10% negli ultimi 3 anni” ha dichiarato Donegani.

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Surgelati, le soluzioni del settore per la tutela dell’ambiente

Diminuzione dei consumi per tonnellata di prodotto e riduzione dell’impatto ambientale di ogni unità energetica consumata: questi i due pilastri su cui poggia l’innovazione tecnologica del comparto per ridurre l’impatto ambientale.

L’investimento delle aziende del settore surgelati ha permesso di ridurre i consumi di produzione, congelazione e stoccaggio di circa il 2% in 3 anni. “Le emissioni derivanti dai consumi di energia degli stabilimenti di surgelati sono pari a circa 314.000 tonnellate di CO2 equivalente all’anno, ovvero 344 kg per ogni tonnellata prodotta; valore che ha subito una riduzione di ben il 10% nell’ultimo triennio” spiegano gli analisti di dss+.

Non solo risparmio di energia, ma anche di acqua. Una maggiore attenzione all’utilizzo – e al riutilizzo – di acqua negli stabilimenti ha infatti portato a una riduzione di circa il 4%, che corrisponde a un risparmio totale di 284.000 m³. 

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Il lavoro di ricerca e sviluppo all’interno degli stabilimenti prevede anche l’adozione di processi tecnologici innovativi che combattano sempre di più gli sprechi alimentari. Ne è un esempio la tecnica IQF (Individually Quick Forzen), che permette di surgelare individualmente i singoli componenti di una confezione, potendo così scongelare solo la porzione desiderata, evitando di sprecare il cibo.

Non solo: dai dati del report IdentiPack 2021 – Osservatorio sull’etichettatura ambientale del packaging per il largo consumo emerge come il settore di surgelati sia tra i più trasparenti nel riportare le informazioni ambientali in etichetta, come ad esempio le indicazioni di un corretto smaltimento o il materiale di composizione dell’imballaggio.  

Inoltre, “In Italia, soltanto il 2,5% dei quasi 1,8 milioni di tonnellate di cibo sprecati ogni anno proviene dai surgelati”, ha sottolineato il Presidente Donegani commentando il report. “La riduzione degli sprechi impatta anche su altri due aspetti rilevanti. Il primo è economico: di fronte all’inflazione, ridurre drasticamente lo spreco alimentare consente di combattere efficacemente l’aumento del costo della spesa, provocato dal boom dei prezzi dell’energia e delle materie prime. Il secondo aspetto, di natura nutrizionale, riguarda la salute: i surgelati evitano la dispersione delle sostanze nutritive del cibo, perché grazie ai moderni processi di surgelazione conservano intatte, per un tempo lunghissimo, le qualità nutrizionali e organolettiche del miglior fresco, dimostrandosi dunque preziosi alleati contro gli sprechi a tavola e in cucina”.


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