Il locale era, negli anni 50 e 60, una trattoria di campagna, dove si andava a mangiare saluni e sottaceti, e rane fritte: un genere di locale tipico di quegli anni, vicini ai fiumi – di solito.
Per qualche anno, queste trattorie erano passate di moda… ma da una decina d’anni sono ritornate, adeguandosi alle nuove esigenze.
Questa, chiamata ormai da tutti Il Paradisino, ma il nome originario era Al Paradisén – è cresciuta mantenendo le caratteristiche iniziali: la casa è ancora quella di campagna, anche se ora è circondata di case e campi sportivi.
Si è aggiunta una veranda, chiusa in inverno, e si è allargata nel giardino estivo sotto gli alberi.
L’ambiene è dunque molto, molto gradevole.
La cucina ha conservato la frittura di pesciolini e rane (con l’avento della surgelazione, disponibili tutti i mesi!) aggiungendo piatti pittosto semplici, legati alle stagioni, e serviti con molta cura.
La creatività si esprime più nella presentazione, infatti, che nella preparazione gastronomica, che rimane legata alla tradizione, pur concedendo qualcosa alle mode.
Non moltissimi piatti in menù, che cambia appunto seguendo le stagioni, cui si aggiungono i salumi tipici.
La cantina è abbastanza raffinata e assortita.
I prezzi, in considerazione del livello generale…non sono altissimi!
p.s.: gli animali posso entrare solo nella zona giardino.