Parole chiave per identificarlo: Bello, celebrity chef, uovo fritto, alchimista, master chef, sessista.
Icona del cuoco-divo. Superstar multimediatica, sexy-symbol col cappello a fungo e in candida divisa mai contaminata da uno schizzo di sugo.
Chef-patron del ristorante Cracco di Milano, due stelle Michelin, è stato allievo di Alain Ducasse e Gualtiero Marchesi. È giurato con Bruno Barbieri e Joe Bastianich nel talent show culinario Masterchef Italia dove fa la parte del bello maledetto. Ha un vocabolario snello, essenziale (i maligni dicono povero), con pochi termini obbligatoriamente ricorrenti. Tra le frasi più amate e ripetute c’è “fa cagare” destinata alla maggioranza dei concorrenti di Masterchef.
Ha scritto il libro dal titolo piacione “Se vuoi essere figo usa lo scalogno”, diretto agli uomini che vorrebbero essere come lui e alle donne che sbarellano per i tipi come lui. Il suo tipo di cucina è ben sintetizzato dalla barzelletta “Ricetta della zuppa di lingue di pappagallo”: Procuratevi dodici pappagalli, prendete le lingue e buttate i pappagalli”. Cracco è uscito dalla metafora umoristica con la sua ricetta “Lingue d’anatra con calamari e liquirizia”. Si sente alchimista (pasta con ricci di mare e caffè) e propone cibi scontati in versione innovativa: tuorlo d’uovo marinato, tuorlo d’uovo fritto, tuorlo con trippe di baccalà, pasta all’uovo con soli tuorli senza farina, tagliatelle con farina e soli albumi.Dicono che non si sa quando possa trovare il tempo per cucinare le sue celebri uova impegnato com’è tra tv, libri, e onnipresenze varie, ed è stato accusato di sessismo dopo che ha posato con un enorme pesce sovrapposto al suo e sostenuto per la coda da una modella nuda. Tutta invidia.
di Martino Ragusa