Ogni anno si buttano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo e il costo di tale spreco alimentare ha superato i 550 miliardi di euro. Gran parte di questa responsabilità viene attribuita al consumatore finale, tuttavia è evidente che la ristorazione collettiva, con i suoi grandi numeri, possa giocare un ruolo fondamentale nel contrasto a questa “piaga”. Le mense scolastiche in primis, ma anche quelle aziendali e ospedaliere, infatti, si inseriscono proprio nel mezzo del grande paradosso della società moderna dove la fame nel mondo riguarda oltre 800 milioni di persone, ma si butta via cibo in quantità tali che potrebbero bastare alle necessità nutrizionali di tutti.
La ristorazione scolastica, in particolare, oltre al tema altrettanto importante di promuovere la sana alimentazione, può occuparsi sia di prevenzione dello spreco, sia di recupero ed è proprio di un progetto virtuoso in questo senso che oggi vogliamo parlarvi.
“Il cibo non si butta”, questo è il nome dell’iniziativa che coinvolgerà le mense degli istituti comprensivi del Comune di Capannori (LU). Vediamo insieme di cosa si tratta.
Il cibo non si butta: lo zainetto anti-spreco
L’iniziativa riguarderà 3000 bambini delle scuole dell’infanzia e primarie del territorio, che dalla prossima settimana riceveranno uno zainetto anti-spreco alimentare per recuperare la frutta e il pane confezionato che non hanno consumato a scuola.
La valenza del progetto, come spiegato in conferenza stampa dall’assessore alla scuola Francesco Cecchetti, è duplice, poiché da un lato, si punta all’aspetto educativo, dall’altro, si tratta di un’azione concreta nella lotta allo spreco alimentare: “è molto importante che le nuove generazioni siano educate e sensibilizzate a non gettare quello che trovano sulla loro tavola per contribuire a combattere un fenomeno oggi purtroppo molto diffuso e di grandi dimensioni”.
“Il cibo non si butta” vede la collaborazione di Comune, Cir food, l’azienda che gestisce la mensa scolastica, e le commissioni mensa degli istituti comprensivi del territorio.
Si tratta di un gesto concreto per affrontare lo spreco alimentare attraverso la sensibilizzazione dei bambini, come sta avvenendo in diverse zone d’Italia, con modalità originali e differenti.
Lotta allo spreco alimentare nelle mense scolastiche italiane
Sono molte le best practice anti-spreco che coinvolgono la refezione scolastica italiana, praticamente in tutta la Penisola: dal progetto “RiUSA, riduzione Udine sprechi alimentari”, a ‘Avanzi-amo’ a Firenze. A Milano, protagonista di Expo 2015, è presente, invece, la campagna “Io non spreco” per coinvolgere i bambini nelle scuole nella lotta allo spreco alimentare, permettendo loro di portare a casa alcuni cibi avanzati dal pranzo a scuola.
Anche a Monte San Savino (AR), viene portato avanti il progetto “Viva la bontà…abbasso lo spreco!”, per recuperare il cibo avanzato dalle mense scolastiche, destinandolo alle fasce bisognose della popolazione locale. In Emilia, tra le tante iniziative, ricordiamo il “progetto Parma Spreco Zero”, dove il recupero del cibo per chi si trova in condizioni di indigenza, coinvolge non solo le scuole, ma anche ristoranti e servizi di catering.
Nelle scuole di Como, invece, come vi avevamo raccontato a inizio anno, sono state introdotte le cosiddette doggy-bag, ovvero sacchetti termici, lavabili e riutilizzabili per portare a casa pane, frutta e prodotti da forno non consumati in mensa. Una sorta di “panino da casa” al contrario, a sottolineare il ruolo sociale della mensa. Infatti, sempre a Como, l’iniziativa doggy-bag si è inserita in una progettazione più ampia che prevede diversi percorsi didattici legati alla mensa, ovvero:
- Lo sviluppo del gusto
- Chi mangia piano va
- Uno smile salvacibo
- Piatti sani e gustosi
- La prima colazione come la facciamo?
Anche “il cibo non si butta” fa parte di un più ampio percorso per diminuire la quantità di cibo non consumato dai bambini durante la mensa che, come spiega l’assessore Cecchetti, “ha visto proprio recentemente apportare alcuni cambiamenti al menù scolastico con l’introduzione di piatti più gradevoli, che mantenendo un buon equilibrio nutrizionale vadano maggiormente incontro ai gusti delle bambine e dei bambini. Sempre in tema di mensa, oltre alla lotta allo spreco alimentare, intraprenderemo altre azioni per favorire il consumo della frutta a merenda”.
Si tratta di progettualità favorite anche dalla legge italiana contro lo spreco alimentare, che, a differenza di quella francese che punta sulle sanzioni, si basa su incentivi e semplificazione burocratica, trovando soluzioni.
E proprio di soluzioni innovative allo spreco alimentare si sono occupati alcuni giovani partecipando all’hackathon “no waste” organizzato lo scorso maggio dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per “Agrogeneration“, iniziativa del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria); le avete lette?