Finger food, ovvero l’arte di mangiare in punta di dita. E naturalmente di cucinare boccononcini adatti a questo scopo. Il finger food ha ormai conquistato aperitivi, feste e vernissage arrivando ad occupare un posto di primo piano perfino nei matrimoni più chic. Negli ultimi anni è diventato una vera e propria moda, un modo di stare insieme originale, pratico ed estremamente informale. Addio a tavole imbandite con un armamentario di posate e stoviglierie, addio alle tovaglie di pizzo e al rigoroso bon ton della tavola. Si mangia in piedi e rigorosamente con le mani!
Il finger food piace proprio a tutti: per il ristoratore è un’occasione per rinnovarsi e un modo per dare sfogo alla fantasia degli chef. E’ pratico per l’ospite perché i cibi vengono serviti in comodi contenitori usa e getta. Ore o ore a lavare i piatti diventano così un ricordo lontano. E per i golosi è una vera e propria goduria: spizzicando qua e là, passando da un crostino a una polpetta, si possono assaggiare preparzione molto diverse tra loro (benvenuta vaietà di sapori!) e senza neanche grossi pesi sulla coscienza per via delle porzioni super – mini. Se poi sono tante…chi se accorge?
Le origini
Nato ufficialmente nel 2002 all’ Expo-Gast di Salisburgo, il termine finger food si è diffuso rapidamente diventando di uso comune.
Nonostante si sia diffusa in tempi recenti, la tradizione di mangiare piccoli bocconi con le mani vanta antenati illustri nella cultura culinaria di molti paesi: già dall’inizio del ‘900 i francesi avevano i loro canepés, sottili fette di pane tostate o fritte ricoperte di ingredienti saporiti, nè mancano altri esempi come le picadas argentine e le deliziose tapas spagnole. I chicken nugget (bocconconi di petti di pollo impanati e fritti) sono presenti nei banconi dei bar statunitensi già dal 1950, mentre la cucina di stradaitaliana che significa più che mai mangiare in piedi e con le mani, risale alla notte dei tempi. La cucina contemporanea, insomma, ha solo raffinato le preparazioni e le ha allargate agli ormai famosi “biccherini” colmi di insalate e altre preparazioni di solito più abbondanti. A rigor di termini, sono un’eccezione perchè , in realtà il conteniuto dei biocchierini non si consuma con le dita ma con mini posate usa e getta.
La preparazione
Come si prepara un finger food a regola d’arte?
Anzitutto occorre cucinare piccole porzioni che possono essere mangiate in un sol boccone. Date sfogo alla fantasia:l’importante è cucinare stuzzichini da mangiare senza le posate. La composizione finale può comprendere liquidi, salse e gelatine, così come gli ingredienti possono essere sia crudi che cotti. Non rompetevi il capo cercando di creare ricette elaborate perché il finger food deve essere facile da realizzare e senza comportare tempi di lavorazione troppo lunghi.Infine lo sappiamo, anche l’occhio vuole la sua parte: ecco perché il finger food deve presentarsi dignitosamente, come una piccola opera d’arte.
Le nostre Ricette
E il dessert? Ricordatevi che il finger food non è mai riferito ai dolci per quali già esiste la consolidata tradizione della pasticceria mignon.
Infine sbizzarritevi nella scelta di bicchierini, cucchiai, forchettine, spiedini di bambù, barchettine di legno… il mercato offre ormai una svariata scelta di contenitori monoporzione.