Un patrimonio di storia, tradizioni, biodiversità agricola e culturale, per costruire un futuro che sia più giusto e sostenibile. Tutto questo è racchiuso nella Riserva MAB dell’Appennino Tosco-Emiliano, che coinvolge associazioni pubbliche e private, imprese e scuole di 80 Comuni che hanno stretto un patto territoriale per aderire al programma MAB dell’Unesco. E venerdì 17 febbraio si è tenuta al CIRFOOD DISTRICT l’ultima delle cinque assemblee svoltesi nei rispettivi territori con l’obiettivo di far crescere sempre di più la Riserva Uomo e Biosfera dell’Appennino Tosco-Emiliano e farla diventare attiva creando vere e proprie governance a livello locale.
Durante l’evento, CIRFOOD e altre realtà hanno ricevuto il marchio “I Care Appennino”, concesso a imprese e associazioni che realizzano o sostengono progetti il cui scopo è prendersi cura del territorio, della biodiversità e delle comunità della Riserva.
Riserva MAB dell’Appennino Tosco-Emiliano: le azioni per avviare le buone pratiche dello Sviluppo Sostenibile
Sono cinque le assemblee – aperte al pubblico – che si sono tenute le settimane appena passate a Collecchio, Luni, Castelnuovo di Garfagnana, Piane di Mocogno e Reggio Emilia, con l’obiettivo di mettere a fuoco il valore del capitale umano per l’Appennino, la centralità di educazione, motivazione e senso di appartenenza, nonché ovviamente le risorse materiali, nel segno dei 17 obiettivi per la sostenibilità dell’Agenda 2030. Come spiega Fausto Giovanelli, coordinatore della Riserva di Biosfera attiva a Parma, Reggio Emilia, Modena, Massa Carrara, Lucca, La Spezia, “la sfida nella sfida è costruire nei sei ambiti territoriali un proprio centro motore e uno spazio vivo di scambio e promozione di esperienze”. Al termine di queste assemblee, è prevista un’assemblea riassuntiva il 24 febbraio 2023, online, dalle 15 alle 17.
Valore del paesaggio e della biodiversità, senso di comunità, dei boschi e delle foreste, agricoltura e turismo etico e sostenibile. Queste le parole chiave che guidano le oltre 100 diverse azioni attuate dalla Riserva di Biosfera dell’Appennino Tosco-Emiliano e al centro delle assemblee.
Sostenibilità, comunità e biodiversità: i valori al centro dei progetti e delle assemblee
In questo dibattito il cibo è un elemento centrale, come nel caso della prima assemblea su base provinciale della Mab Unesco del 13 febbraio a Parma, che ha visto la partecipazione anche del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Per questa realtà, infatti, “il territorio è il bene più prezioso” afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio, “e ci impegneremo sempre per preservare le sue risorse naturali così come richiede anche l’Unesco. La nostra Dop è rivoluzionaria: dalle radici storiche (1000 anni di storia) alla naturalità (solo tre ingredienti, latte, sale e caglio, cura artigianale, assenza di additivi e conservanti), alla biodiversità. Il Parmigiano Reggiano, come la Riserva di Biosfera, unisce la pianura alla montagna. In particolare, è il più importante prodotto Dop ottenuto in montagna (87 caseifici, 850.000 forme prodotte nell’Appennino di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna) e così preserva l’agricoltura invertendo una tendenza di decrescita”.
Sulla stessa scorta, anche l’assemblea del 15 Febbraio svoltasi presso a Castelnuovo di Garfagnana, durante la quale si è parlato dell’importanza della sostenibilità e del trovare modi “di nutrire la popolazione con prodotti sempre più sostenibili e pregiati, risultato di una continua cura dei siti interessati e di un’attenta ricerca di materie prime a km 0. Ciò rappresenta una rarità in un mondo in cui, al contrario, stanno diminuendo risorse e spazi coltivabili”, come ha affermato Andrea Tagliasacchi, Presidente dell’Unione Comuni Garfagnana e Sindaco del Comune che ha ospitato l’Assemblea di area. Ma non solo, un altro punto fondamentale è lo sviluppo di un turismo – anche enogastronomico – più sostenibile: “il visitatore deve essere attratto dalle tradizioni, dalle varietà naturalistiche e dalla genuinità della vita di piccole località, come quelle dei nostri territori, che ambiscono a rappresentare il cardine in campo di tutela e salvaguardia ambientale”.
Durante le assemblee, particolare attenzione è stata posta anche sui “crediti di sostenibilità”, un progetto che ha l’obiettivo di promuovere una gestione forestale sempre più sostenibile. Le foreste, infatti, offrono all’essere umano una quantità enorme di servizi ecosistemici, ossia benefici materiali e immateriali come cibo, acqua, legname, oppure regolando il clima e le precipitazioni, assorbendo CO2, o ancora contribuendo al nostro benessere spirituale.
Ma come funziona? Acquistando crediti di sostenibilità, infatti, un’impresa contribuisce alla propria strategia climatica e all’attuazione di best practice di gestione delle foreste per tutelarle dai cambiamenti climatici, migliorando le capacità di assorbimento di anidride carbonica e riducendo le emissioni in atmosfera.
Durante l’assemblea del 17 febbraio sono stati assegnati i primi 12 attestati alle aziende che hanno scelto di sostenere questo innovativo progetto, riconoscendo il valore economico dei servizi ecosistemici generati dalle foreste direttamente a chi le gestisce e le possiede.
Brand I Care Appennino: cos’è e a chi viene assegnato?
Letteralmente: “Io mi prendo cura dell’Appennino”. Questo è il significato del brand I Care Appennino, che viene concesso a tutte quelle imprese e associazioni che realizzano o sostengono progetti il cui scopo è il “prendersi cura”, appunto, del territorio, della biodiversità e della comunità dell’Appennino Tosco-Emiliano. In particolare, per ottenere il b il brand sono richieste azioni – concrete o immateriali – che portino a risultati positivi in relazione alle 3 funzioni della Riserva di Biosfera:
- conservare e valorizzare la biodiversità ecologica e culturale;
- favorire lo sviluppo sostenibile delle comunità locali;
- svolgere azioni di educazione, ricerca, formazione e monitoraggio.
I Care Appennino, quindi, permette di identificare e valorizzare quelle realtà che già si prendono cura dei territori e delle loro comunità, offrendo loro anche occasioni di partnership e networking.
CIRFOOD e gli obiettivi di sostenibilità
Durante l’assemblea finale del 17 febbraio al CIRFOOD DISTRICT, CIRFOOD e altre realtà hanno ricevuto il prestigioso brand I Care Appennino, a testimonianza dell’impegno presente (e futuro).
“Responsabilità sociale e sostenibilità sono le due parole chiave che guidano il nostro modo di fare impresa e sono pienamente integrate nel business e nella nostra governance”, ha spiegato durante il suo intervento Marco Campagna, Direttore Innovation & Strategy CIRFOOD. “Sono questi valori che alcuni anni fa ci hanno indirizzato ad approfondire meglio gli obiettivi perseguiti e le attività svolte dalla Riserva di Biosfera MAB UNESCO ‘Appennino Tosco Emiliano’ e poi spinto anche a candidarci all’ottenimento del brand I care Appennino, credendo di poter contribuire con le nostre competenze e progettualità, alla valorizzazione e perseguimento dello sviluppo sostenibile del territorio e delle comunità della Riserva di Biosfera, contribuendo in questo modo anche all’attuazione dei 17 United Nation Sustainable Development Goals”.
La collaborazione tra CIRFOOD e la Riserva di Biosfera dell’Appennino Tosco-Emiliano mira a far conoscere a un pubblico sempre più ampio la Riserva MAB e il brand I Care Appennino e, al tempo stesso, ad agire in ottica intergenerazionale. Un impegno che CIRFOOD ha concretizzato – e concretizzerà anche in futuro – attraverso una comunicazione sempre più mirata sui propri canali e momenti informativi verso il proprio personale e formativi dedicati a docenti e studenti.
Ma non solo, perché l’impresa, tra le maggiori nel campo della ristorazione commerciale e collettiva in Italia, si impegna a celebrare al meglio la Giornata mondiale della biodiversità, che si tiene ogni anno il 22 maggio “proponendo nelle nostre offerte di gara, per quell’occasione, la veicolazione di informazioni su Riserva MAB Unesco, sul marchio I Care Appennino e la possibilità di realizzare un menu speciale con i prodotti tipici provenienti dai territori”, continua Campagna nel suo intervento.
Un’iniziativa che si spera diventi sempre più consolidata e parte integrante e irrinunciabile di tutti i progetti di educazione alimentare per far conoscere ai più piccoli il valore della biodiversità.
Immagine in evidenza di: © CIRFOOD