Martedì 2 Settembre
Il mio lavoro principale, quest’anno alla Mostra del Cinema è, insieme agli amici della giuria, cercare il film più meritevole di ricevere la prima menzione speciale Fedic – il Giornale del Cibo. Rimango allora un po’ indietro nelle recensioni, il tempo va via tutto nelle visioni.
Molto sinteticamente desidero però oggi parlarvi degli altri due film italiani in concorso: Hungry Hearts di Saverio Costanzo e Il Giovane Favolosodi Mario Martone. Anche se, secondo me, non sono capolavori come Anime Nere che ho recensito nei giorni scorsi, vi consiglio di non perderli quando usciranno nelle sale.
Hungry Hearts inizia come una commedia (esilarante la prima scena nel bagno di un ristorante cinese) ma poi diventa un dramma della follia, con un finale sconvolgente. La felicità di una giovane coppia italo inglese che vive in America (bravissimi gli interpreti, Alba Rorhwacher è da Coppa Volpi) finisce quando nasce il loro bambino. La madre ha paura che inquinamento e cattiva alimentazione possano far male al piccolo e lo costringe a una dieta che non gli permette di crescere regolarmente. La sua ossessione lo sta uccidendo e il padre cerca di fermarla. La tensione che il regista riesce a trasmettere è altissima e il film procede con la suspense di un giallo di gran classe.
Il giovane favoloso cui fa riferimento il titolo del film di Mario Martone è Giacomo Leopardi. La vita di uno dei nostri maggiori poeti è raccontata in modo non convenzionale, e ci mostra un Leopardi a tratti ribelle e insofferente delle convenzioni sociali della sua epoca. Ci sono la sua gioventù a Recanati, il rapporto difficile con il padre Monaldo, gli innamoramenti non corrisposti, l’amicizia con Ranieri, i soggiorni a Firenze e a Napoli dove troverà la prematura morte. C’è la stupenda biblioteca paterna dove i tre fratelli studiano a ogni ora del giorno. Ci sono le ideologie dominanti del tempo, l’oppressiva morale della chiesa cattolica e il superficiale scientismo liberale. Ci sono citazioni dalle Operette Morali e alcune poesie lette magistralmente da Elio Germano, all’altezza della difficile prova. Anche se il film secondo me ha dei limiti ne consiglio la visione. Verrete ripagati di alcuni difetti dal finale: la lettura de “la ginestra” con le immagini di una eruzione del Vesuvio è emozionante, misurata, profonda.
Un caro saluto a tutti
Giuliano Gallini
di Giuliano Gallini