In parte sono figli della crisi, in parte della voglia di conoscere da dove e da chi vengono i prodotti che mangiamo e della voglia di aderire ad una rete di persone che, insieme agli acquisti solidali, condivida con noi i principi che ne stanno alla base.
Un GAS (gruppo di acquisto solidale) è un gruppo di persone che si mette insieme e si incontra per acquistare all’ingrosso dei prodotti e ripartirli. Ognuna nasce da motivazioni ed esigenze diverse, ma alla base c’è sempre qualcosa che la accomuna alle altre: il rifiuto del modello di consumo proprio dell’economia globale, che annulla ogni relazione e ogni contatto tra chi produce e chi acquista.
In questo articolo vedremo quali sono i vantaggi, e parleremo della crescita dei gruppi di acquisto solidale in Italia
I vantaggi di un Gas
Il primo vantaggio, è facile intuirlo, è quello del risparmio: l’idea di fare degli acquisti collettivi nasce spesso tra amici e conoscenti, con il proposito di acquistare prodotti di qualità, generalmente a km 0, a prezzi convenienti. Il secondo sta nella garanzia della freschezza dei prodotti, nel saltare tutti gli ingranaggi della filiera dei consumi: la mano che ci porge la verdura è la stessa che l’ha seminata e raccolta. Il consumatore pertanto, prestando attenzione alla propria salute e al proprio portafogli, sostiene la filiera dei piccoli produttori, spesso schiacciati dalla grande distribuzione
I Gas in Italia
In Italia l’abitudine di fare la spesa d’accordo con condomini, vicini di casa, colleghi, amici e conoscenti è vertiginosamente cresciuta: un’analisi Coldiretti/Censis di dice che nel 2014 l’Italia è arrivata a contare 2000 Gas, localizzati soprattutto in Lombardia, Toscana, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. Sempre secondo lo stesso rapporto, gli italiani che fanno la spesa in questo modo sono ormai quasi più di 2,7 milioni. Il dato ci incoraggia e ci fa sperare che questa tendenza riuscirà, pian piano, a soppiantare un’altra tendenza in crescita (stando a quanto ci dice l’Istat) nel nostro paese: quella a fare la spesa nei discount e ad abbandonare le piccole botteghe alimentari.
Storia dei Gas in Italia: da Fidenza alle nozze gasiste
In ritmo con cui i Gas sono cresciute ci lascia supporre che non si tratti di una moda destinata ad esaurirsi in breve tempo. In principio si trattava di un’esperienza isolata, quella di un gruppo nato a Fidenza, in Emilia Romagna, nel 1994.
Da lì, l’esperienza si è presto allargata e ha coinvolto altri comuni della regione, per poi arrivare via via a conquistare altre parti d’Italia.
Fin quando, nel 1997 è nata la rete nazionale dei Gas con lo scopo di mettere insieme le esperienze e di facilitare lo scambio di informazioni e il supporto reciproco tra i gas che vi aderiscono: a farne parte, oggi, sono più di 900.
La rete è arrivata persino a celebrare, la scorsa estate, le prime nozze gasiste nel comune di Borgarello, in provincia di Pavia: cibi di qualità rigorosamente a km 0, stoviglie riciclabili e nessuno spreco, per un totale di 1750 euro risparmiati e devoluti alla causa della disoccupazione.
Il social network internazionale dei GAS
La tecnologia ha senz’altro facilitato la creazione e la gestione dei gruppi di acquisto: facebook pullula di gruppi che aiutano i gasini a restare in contatto e condividere gli aggiornamenti su acquisti e iniziative.
l canale privilegiato, tuttavia, potrebbe presto diventare un altro: equommerce, il social network internazionale destinato ai gruppi di acquisto.
Per sperimentarlo dobbiamo avere un po’ di pazienza perché il sito è ancora in versione beta. Il suo utilizzo, tuttavia, potrebbe contribuire alla crescita dei gruppi di acquisto solidale in Italia, rivoluzionando il nostro modo di fare la spesa.
E voi, avete mai provato a creare o ad unirvi ad un Gas? Parlateci dei vantaggi di questa esperienza…