Dagli scarti di miele e agrumi, un’alternativa green ai glifosati

Gassman e Annalisa Corrado durante la loro visita dello scorso gennaio, con il legale rappresentante di Giorgio Tesi Group Fabrizio Tesi
Un progetto innovativo di Herbeeside e Giorgio Tesi Group trasforma scarti di miele e agrumi in un diserbo ecologico con vapore, testato con successo.

Dare nuova vita agli scarti alimentari trasformandoli in risorse per l’agricoltura è l’obiettivo di un progetto innovativo nato dalla collaborazione tra Herbeeside e Giorgio Tesi Group. Questa sinergia ha portato allo sviluppo di un sistema di diserbo ecologico che utilizza un additivo brevettato di origine naturale, composto da scarti della lavorazione del miele e degli agrumi, combinati con vapore acqueo. Una soluzione all’avanguardia e tecnologica che le due realtà, insieme, stanno testando con successo. Per farci raccontare questa esperienza e i progetti per il futuro abbiamo intervistato Emanuele Begliomini, responsabile ufficio ricerca e sviluppo di Giorgio Tesi Group.

L’innovazione passa attraverso la sostenibilità, il punto di vista di una “Green Hero”

vista di un vivaio aziendale
PH Giorgio Tesi Group

La collaborazione tra Herbeeside e Giorgio Tesi Group, una realtà innovativa sarda che si occupa di diserbo naturale e uno dei principali gruppi vivaistici in Italia, nasce da una riunione tra le aziende parte del gruppo dei “Green Heroes”. Si tratta di un’iniziativa lanciata da Alessandro Gassmann a gennaio 2019, ideata assieme all’europarlamentare Annalisa Corrado e costruita con il supporto scientifico nelle selezioni di Kyoto Club, che mira a individuare in tutta Italia le realtà che si distinguono per il loro impegno nell’innovazione sostenibile e nella tutela dell’ambiente. Leader nel settore vivaistico, l’azienda toscana è da anni un punto di riferimento per la valorizzazione del verde urbano e la promozione di pratiche agricole rispettose della biodiversità. Una filosofia che si riflette anche nella partecipazione a iniziative come questa, dove la collaborazione e l’attenzione alla sostenibilità sono al centro dello sviluppo aziendale. “Da almeno 10 anni” – racconta Begliomini – “lavoriamo per provare a coltivare conservando la qualità elevata del prodotto con mezzi che abbiano un minore impatto ambientale. Per esempio, attraverso l’uso di prodotti di origine naturale, feromoni e insetti antagonisti, oltre a strategie di difesa delle piante compatibili con i valori della sostenibilità”.

Questa lodevole sensibilità aziendale, unita alla scelta di investire su un team giovane e attento all’innovazione tecnica e tecnologica, permette di immaginare e sperimentare. “A tracciare la linea sono le normative europee (per esempio nell’ambito della strategia Farm to Fork per quanto riguarda il settore alimentare, ndr) che, progressivamente, chiedono di ridurre l’impiego di prodotti chimici” – prosegue. 

La strategia di Giorgio Tesi Group è stata quella di impostare la difesa delle piante in maniera puntuale. Begliomini ci riporta qualche esempio: “Gli antagonisti naturali (Coccinelle e sirfidi) contro gli afidi, ma anche induttori di resistenza di origine naturale e prodotti  come l’olio essenziale di arancio o l’estratto di senape. Abbiamo visto che, se applicati al momento giusto, funzionano e riducono l’impatto della nostra attività”.

I rischi per la salute del glifosato e la sfida di superarlo

Il diserbo naturale resta, tuttavia, la principale sfida per un’azienda agricola che desidera percorrere la strada della sostenibilità. Infatti, nonostante le crescenti preoccupazioni legate all’uso di erbicidi chimici, come il glifosato, a livello europeo queste sostanze non sono ancora vietate, evidenziando la difficoltà nel trovare alternative efficaci e sostenibili.

Il glifosato, in particolare, è l’erbicida più utilizzato al mondo per eliminare le piante indesiderate in agricoltura e nella gestione del verde pubblico. Brevettato negli anni Settanta da Monsanto (azienda statunitense) e oggi commercializzato da multinazionali come Bayer, è usato da oltre 50 anni. L’uso estensivo del glifosato ha sollevato preoccupazioni significative riguardo ai suoi effetti sulla salute umana e sull’ambiente. Nel 2015, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha classificato il glifosato come “probabile cancerogeno per l’uomo” (categoria 2A). Tuttavia, altre agenzie, come l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), non hanno individuato aree di preoccupazione critica in relazione al rischio che esso comporta per l’uomo, gli animali o l’ambiente.

 l’installazione del Giardino della Mente nella sede dell’azienda a Pistoia
PH Giorgio Tesi Group

La questione, dunque, è complessa, ma ciò che sappiamo al momento è che questo erbicida si può utilizzare e che la Commissione Europea ha rinnovato l’autorizzazione all’uso del glifosato fino al 15 dicembre 2033. Questa licenza, però, non ferma la ricerca. 

“Noi abbiamo fatto vari test e, attualmente, conservato due pratiche” – spiega il responsabile tecnico di Giorgio Tesi Group. “La prima soluzione che applichiamo consiste nella pacciamatura del terreno con corteccia e fibra di castagno, residui di lavorazione delle aziende produttrici di pali di castagno. Questa pratica, pienamente circolare, ci consente di evitare l’uso di diserbanti sull’area con la pacciamatura; inoltre,  abbiamo osservato dei riscontri agronomici vantaggiosi. Per esempio, una migliore gestione idrica e il riparo del suolo dal grande caldo estivo”.

Vapore acqueo, miele e arancio: un’alternativa green ai glifosati?

 la macchina Herbeeside in azione in un vivaio Tesi
PH Giorgio Tesi Group

Il secondo esperimento è stato quello realizzato insieme ad Herbeeside: “Non è stato un semplice test perché dopo un periodo di affitto, abbiamo deciso di acquistare la macchina (il diserbante naturale dev’essere impiegato con uno specifico macchinario, ndr) e oggi utilizziamo questa tecnica come diserbante esclusivo in due dei nostri vivai”. Ma in cosa consiste questa alternativa green al glifosato? Si tratta di un sistema di diserbo ecologico che utilizza un additivo brevettato di origine naturale, realizzato a partire da scarti della lavorazione del miele e degli agrumi, combinati con l’applicazione di vapore acqueo a temperature fino a 140°C.

“Questo processo” – aggiunge l’intervistato – “provoca uno shock termico sulle piante infestanti, essiccandole in meno di 24 ore senza l’impiego di sostanze chimiche tossiche e senza rilascio di residui fitotossici nell’ambiente”. Dal punto di vista dei risultati, i partner sono soddisfatti: “Applicato più volte nel giro di pochi giorni gli esiti sono soddisfacenti, vicini a quelli che otteniamo con i disseccanti” – conferma Begliomini. Oltre a garantire risultati simili a quelli ottenuti con l’erbicida chimico, questa tecnica rappresenta un modello virtuoso di economia circolare, valorizzando sottoprodotti altrimenti destinati allo smaltimento.

La sfida, ora, è rendere sostenibile anche dal punto di vista economico questa soluzione naturale e dimostrare l’esistenza di una strada percorribile per superare i glifosati. “Vogliamo continuare a lavorare in questa direzione, senza fretta ma con un obiettivo chiaro. Anche piccoli passi, come ridurre di 100 o 200 litri l’uso di glifosato, rappresentano traguardi importanti. Così come abbiamo diminuito l’impiego di insetticidi e fungicidi del 70-80%, vogliamo fare lo stesso con gli erbicidi in pieno campo, puntando a migliorare gradualmente il nostro impatto ambientale” – conclude Begliomini.

Conoscete altre realtà che lavorano in questa direzione?

 

Immagine in evidenza di: Giorgio Tesi Group

 

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