Le certezze nella vita non sono tante. Ma quella secondo la quale il cibo italiano la fa da padrone sull’enogastronomia mondiale è sicuramente una di queste. Se per gli stessi cittadini italiani il cibo è tradizione, condivisione, quotidianità e identità, per gli stranieri è sicuramente un “canto della sirena” a cui non si può resistere.
Ora, grazie alla ricerca realizzata dall’agenzia di comunicazione Klaus Davi & Co., ottenuta grazie a interviste realizzate a 1.820 turisti in occasione del lancio del documentario sul salone Cibus, sappiamo che il rapporto tra gli stranieri e il cibo italiano è molto stretto. Vediamo quali sono gli alimenti preferiti!
Gli stranieri e il cibo italiano: la classifica degli alimenti preferiti
La lista dei primi 10 cibi in classifica non fa distinzioni tra il Nord e Sud del Paese, e spazia anche tra pesce, carne, condimenti e pane.
- Ai primi posti della classifica con il 19% troviamo due condimenti quanto più diversi tra loro possibile. La ‘nduja e il pesto genovese spopolano infatti tra tedeschi, francesi e spagnoli che non sanno resistere alla piccantezza del peperoncino e alla dolcezza del basilico.
- Con il 16,5%, al secondo posto troviamo la regina della riviera, la piadina romagnola. Irrinunciabile, infatti, per i turisti tedeschi e russi che ogni estate affollano le coste dell’Adriatico.
- Con il 14%, aggiundicandosi così il terzo e ultimo posto sul podio, la mozzarella di bufala, amatissima da americani e inglesi.
- Al quarto posto una piccola quanto preziosa sorpresa gastronomica, soprattutto per i turisti cinesi. Con il 12,5% troviamo il tartufo bianco d’Alba, che sembra essere diventato il gioiello della corona per primi e secondi.
- Continuando a scorrere la classifica troviamo al quinto posto la fiorentina con il 10%, preferita in particolare da inglesi e nord europei.
- Rimanendo sempre nel comparto carni, gli stranieri tra il cibo italiano preferito, inseriscono al sesto posto lo speck, con l’8% del gradimento. Tantissimi infatti i turisti al di là del Brennero che arrivano nei negozietti altoatesini per gustarlo e acquistarlo.
- Passando invece al pesce, al settimo posto con il 7% troviamo l’inconfondibile gambero rosso di Mazara, irrinunciabile per sudamericani e olandesi.
- L’ottavo posto con il 5% è tutto per le lenticchie di Castelluccio. Non solo per l’alta qualità del prodotto, ma anche per visitare la famosa meta turistica nel momento della fioritura multicolore sulle colline umbre e marchigiane.
- Penultimo in classifica un altro prodotto particolare e dal gusto potente, la bottarga di muggine con il 3%. Questa infatti è prediletta dai turisti russi, forse per confrontarla con il loro caviale.
- In ultima posizione infine, troviamo il pane di Altamura con il 2%. Dai turisti scandinavi, in particolare, è molto apprezzato il suo sapore e la caratteristica della sua lunga conservazione.
Turismo enogastronomico in Italia
Passata la curiosità per scoprire quali sono i cibi più apprezzati dai palati stranieri arriva il momento di capire quanto il comparto dell’agroalimentare pesi su quello del turismo in Italia. I numeri che ci arrivano dalla ricerca “Il turismo enogastronomico, driver della promozione del territorio a livello nazionale e locale” sono davvero impressionanti, per il turismo straniero e anche per quello italiano.
I dati della ricerca segnalano che il 75% dei viaggiatori sceglie come meta per la propria vacanza una destinazione famosa per il cibo. L’impatto economico di queste scelte sul settore è estremamente rilevante: il food & beverage rappresenta circa il 25% delle spese fatte da ogni turista, e può salire fino al 35%. Ma il cibo non si consuma solo sul posto, molti infatti sono coloro che dichiarano di comprare in viaggio prodotti da portare a casa ed altrettanti quelli che continueranno a farlo una volta rientrati nel loro paese.
Non si parla solo di cibo, ma anche di eccellenze date dalle vigne di tutte le regioni: Il 59% dei turisti stranieri infatti acquisterà cibo italiano, e il 54% vino. La riconoscibilità del made in Italy fa da traino anche per il settore delle esportazioni: nel 2017 il volume ha superato i 40 miliardi di euro, con una crescita di oltre il 70% nell’ultimo decennio. Questo enorme giro di affari non ha conseguenze soltanto quantitative, ma anche qualitative: il turismo dedicato al cibo e al vino caratterizza infatti le diverse destinazioni italiane, valorizzando allo stesso tempo le mete meno note e meno ricche di siti storici e culturali, fidelizzando (o meglio prendendo per la gola) i turisti di tutto il mondo.
Se il gastronauta tipico in Italia è al 49% straniero (in prevalenza francese, tedesco e inglese) è anche, e soprattutto, per il 50% italiano. Secondo i dati 2017 del Censis infatti sono 13,7 milioni gli italiani che hanno fatto vacanze o gite giornaliere dedicate al cibo nel Belpaese, per un giro d’affari complessivo stimato da Città del Vino (2017) in circa 2,5-3 miliardi di euro. Questo turismo tutto made in Italy inoltre non aumenta solo il mercato, ma anche le abitudini salutiste grazie a una sempre maggiore attenzione per i cibi naturali e di origine biologica.
E voi quante gite fuoriporta alla scoperta di cibi ancora sconosciuti avete fatto in questi mesi? Raccontatecelo nei commenti!