C’è un ordine ideale per consumare i pasti? Secondo la Food Sequence sì, e fa bene al nostro metabolismo. Negli ultimi mesi, il concetto di Food Sequence ha iniziato a suscitare un interesse crescente. Si tratta di una tendenza alimentare che suggerisce un ordine ideale in cui consumare gli alimenti per ottimizzare la digestione, migliorare l’assimilazione dei nutrienti e gestire il peso. Considerata l’ennesima tendenza alimentare in voga al momento, in realtà questa pratica ha aperto un dibattito più profondo che rimbalza nei feed dei nostri social media, anche per merito (o colpa) di numerosi influencer.
Per quanto basata su alcune evidenze scientifiche note e condivise, è importante fare alcune distinzioni. Non esiste al momento un supporto scientifico ampio e consolidato che confermi tutti i benefici attribuiti alla Food Sequence. Per questo, come andrebbe sempre fatto quando sin parla di alimentazione e salute, è necessaria cautela, facendo se possibile riferimento a professionisti e valutando le singole peculiari condizioni e esigenze nutrizionali che ogni individuo possiede.
Che sia una moda passeggera o una vera e propria rivoluzione nella dieta moderna, noi de Il Giornale del Cibo vogliamo capire un po’ di più su cosa si nasconde dietro questo nuovo approccio e come sta influenzando le abitudini alimentari di moltissime persone.
L’importanza del metodo: cos’è la Food Sequence
La Food Sequence, tradotta in italiano con “sequenza alimentare”, è un metodo che propone di consumare cibi in un ordine ben preciso durante il pasto, al fine di migliorare la digestione e ottimizzare l’assimilazione dei nutrienti. L’idea centrale di questa pratica è che alcuni alimenti abbiano un impatto maggiore se consumati all’inizio di un pasto, mentre altri dovrebbero essere mangiati alla fine per evitare picchi glicemici o problemi digestivi. Facciamo un esempio.
Questo modello suggerisce di iniziare con verdure e fibre, seguite da proteine e grassi sani, e infine concludere con carboidrati o zuccheri naturali. Un approccio in grado di favorire una digestione più lenta e sostenibile, che abbatte gli sbalzi glicemici e migliora l’assorbimento dei nutrienti essenziali. Il trend suggerisce che questa pratica possa anche avere effetti positivi sulla gestione del peso e sulla salute metabolica. Ma attenzione: non si tratta di una dieta. La food sequence è semplicemente un modo di organizzare ciò che già mangiamo.
A dire il vero, la Food Sequence non inventa nulla di nuovo. È risaputo da tempo, e confermato dalla scienza, che iniziare un pasto con verdure ricche di fibre e acqua porta numerosi benefici. Per esempio, uno studio pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Diabetes Care ha dimostrato come consumare verdure e proteine prima dei carboidrati può ridurre i livelli di glicemia fino al 29% nei pazienti diabetici. Un’altra ricerca condotta dall’Università di Pisa ha evidenziato che iniziare il pasto con fibre o proteine riduce i picchi glicemici del 30%, rendendo più stabile il metabolismo.
Se cambi l’ordine degli addendi il risultato nella Food Sequence cambia!
Secondo il metodo della Food Sequence non conta solo cosa mangi ma anche come lo mangi e in quale sequenza, perché ingerire gli alimenti nell’ordine giusto può davvero favorire il nostro metabolismo. Vediamo qual è l’ordine da seguire.
1. Le verdure prima di tutto
Il trend propone di iniziare il pasto con una porzione di verdure, preferibilmente crude o poco cotte, come un’insalata croccante condita con olio extravergine d’oliva o un pinzimonio di verdure fresche. La fibra contenuta nelle verdure crea una sorta di “barriera” nello stomaco che rallenta l’assorbimento degli zuccheri, questo significa meno picchi glicemici e una digestione più regolare.
2. Proteine e grassi come secondo step
Dopo le verdure, è il momento di proteine e grassi. Carne, pesce, uova, formaggi o legumi aiutano a mantenere stabile l’energia. Inoltre, proteine e grassi stimolano gli ormoni della sazietà, riducendo la voglia di dolci a fine pasto.
3. Ai carboidrati il capitolo di coda
Con la Food Sequence il menù viene capovolto e i carboidrati, che generalmente vengono proposti come piatto principale ora si trovano al terzo posto. Largo dunque, se avete ancora un po’ di spazio nella pancia, a pane, pasta, riso o patate. Mangiarli per ultimi aiuta a limitare l’impatto degli zuccheri nel sangue. La fibra e le proteine consumate prima rallentano la digestione dei carboidrati, evitando un brusco aumento della glicemia.
Moda o rivoluzione alimentare: dove si sposta l’ago della bilancia?
La Food Sequence viene classificata come una vera tendenza alimentare, ma è importante distinguere se si tratta di una moda passeggera o una pratica che possa portare a benefici a lungo termine. Quello che va sottolineato è che in entrambi i casi il metodo della Food Sequence incoraggia un’alimentazione più consapevole: promuovere l’idea che non solo ciò che mangiamo, ma anche come lo mangiamo può influire positivamente sul nostro benessere, conta.
La Food Sequence invade TikTok
TikTok è senza dubbio il principale motore che alimenta la popolarità della Food Sequence. Ormai diventato il punto di riferimento per le nuove tendenze alimentari, con la Food Sequence il suo ruolo non fa eccezione. A dare un boost a questo trend ci sono i video virali di influencer che oltre a spiegare con grafici l’effetto positivo di questo metodo, lo fanno con un linguaggio chiaro e accessibile a tutti.
Come per molte tendenze che si diffondono sui social media, però, è essenziale fare attenzione e basare le proprie scelte alimentari su fonti scientifiche affidabili, possibilmente supportate da un biologo nutrizionista o un medico, senza demonizzare nessun alimento e soprattutto valutando le singole esigenze e condizioni di salute di ogni persona.
Ad esempio, sebbene gli effetti sulla glicemia sembrano essere solidamente supportati, altri vantaggi come il miglioramento della digestione o il controllo del peso a lungo termine necessitano di ulteriori studi scientifici. Va ricordato poi che non esiste una dieta valida per tutti. Lo stile di vita, la genetica e le necessità individuali sono determinanti nella scelta di un piano alimentare adatto, che andrebbe sempre gestito attraverso il parere di un esperto. Seguire la Food Sequence potrebbe rivelarsi adatto per alcune persone, ma non dovrebbe sostituire un approccio equilibrato alla nutrizione.
Che sia una moda o l’inizio di una piccola rivoluzione, la Food Sequence dimostra che se vogliamo cambiare qualcosa nelle nostre abitudini alimentari basta davvero poco. Potrebbe infatti diventare un metodo divertente per migliorare il nostro rapporto con il cibo, senza stravolgere la nostra dieta, ma giocando d’astuzia con l’ordine dei piatti, permettendoci di non rinunciare ad un gustoso piatto di pasta!
E tu cosa ne pensi? Avevi già sentito parlare della Food Sequence?
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