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Flavonoidi: in quali alimenti si trovano e perché fanno bene?

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Parlando di sostanze benefiche presenti negli alimenti, sui flavonoidi non ci sono dubbi, grazie a un’ampia letteratura scientifica che ha confermato effetti positivi su varie funzionalità dell’organismo. Nelle loro molte tipologie, non a caso, questi antiossidanti presenti nei vegetali e nei cibi da essi derivati da tempo vengono consigliati e ritenuti preziosi. Ma quali sono le loro proprietà distintive e dove si trovano? Dopo aver trattato le caratteristiche e la crescita commerciale degli alimenti arricchiti con vitamine, minerali e altre componenti, con questo approfondimento cercheremo di saperne di più su alcune delle sostanze più ricercate da chi vuole seguire una dieta salutistica.

Flavonoidi: cosa sono e qual è la loro funzione?

Piuttosto diffusi in natura, i flavonoidi, o bioflavonoidi, sono la categoria più ampia e importante di fitonutrienti, un insieme complesso che comprende più di seimila differenti molecole vegetali dalle preziose proprietà. Essendo in grado di esercitare svariate funzioni – antiossidante, protettiva su capillari e microcircolo, simil-estrogenica e antinfiammatoria, quindi contro i radicali liberi, i danni alle cellule e le patologie degenerative – sono considerati assai utili per l’organismo.

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Entrando più nel dettaglio, ecco quali sono le loro proprietà.

Trattandosi di nutrienti e non di farmaci, chiaramente, i flavonoidi negli alimenti non possono curare le malattie, anche se contribuiscono a svolgere un ruolo importante per prevenirle e contrastarle. Come vedremo, però, la scienza li ha utilizzati anche per sviluppare farmaci.

Flavonoidi negli alimenti: dove si trovano?

Flavonoidi dove si trovano
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Presenti in un’ampia gamma di vegetali e di prodotti da essi derivati, i flavonoidi possono essere introdotti facilmente seguendo una dieta bilanciata, che ne preveda in quantità. Come si accennava, le tipologie di questi fitonutrienti sono molte, ognuna con specifiche proprietà, e spesso i cibi ne contengono diverse. Verdure, frutti, foglie, semi, radici e cortecce sono le principali fonti, con determinate differenze. Qui di seguito, ecco una sintesi dei cibi e dei principali tipi di flavonoidi che apportano.

Benefici dei flavonoidi: le ricerche

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Da tempo i flavonoidi negli alimenti e il loro impatto sulla salute umana sono oggetto di ricerca, come dimostrano quattro significative overview pubblicate negli ultimi anni, rispettivamente da The Scientific World Journal, Journal of Nutritional Science, Archives of Biochemistry and Biophysics e International Journal Of Pharmaceutical Sciences And Research (2013; 2016; maggio 2018; luglio 2018). Sulle proprietà antitumorali, nello specifico, si è concentrata invece una review del 2007 apparsa su Europe PMC. Come si accennava in precedenza, inoltre, uno studio del 2016 pubblicato sul British Medical Journal ha messo in relazione il consumo regolare di frutta e verdura ricca di flavonoidi con il mantenimento del peso forma e la prevenzione dell’obesità. In particolare, antociani e flavonoli, oltre a contrastare l’invecchiamento cutaneo e cellulare, sarebbero utili per tenere sotto controllo i depositi adiposi. Nei test, infatti, è emerso che a parità di calorie ingerite e di stile di vita, chi mangia cibi ricchi di flavonoidi – anche una sola porzione giornaliera dei vegetali che li contengono – nel lungo termine può beneficiare di una leggera ma evidente riduzione del peso.

In generale, come dimostrano gli studi citati, la ricerca medica sui flavonoidi ha preso in esame soprattutto il ruolo preventivo anti-invecchiamento e le proprietà anti-cancro. L’azione protettiva sui capillari e sul microcircolo, inoltre, ha dato spunto per la formulazione di farmaci per il trattamento dei sintomi dell’insufficienza venosa e della fragilità capillare.

Al di là dei risultati già conseguiti, le ricerche in corso e gli ambiti di studio che in futuro potrebbero svilupparsi hanno a che fare anche con la prevenzione della neurodegenerazione associata all’Alzheimer, l’azione esercitata rispetto a diabete, aterosclerosi, ischemie e osteoporosi e le proprietà antivirali-antibatteriche. Oltre all’ambito alimentare e salutistico, i flavonoidi si sono rivelati utili in agricoltura, per la loro azione di contrasto alla proliferazione degli insetti parassiti.

Gli integratori di flavonoidi

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Le numerose e importanti peculiarità dei flavonoidi hanno spinto a sfruttarli in campo farmaceutico e nel fiorente mercato degli integratori alimentari, sia come unico ingrediente, sia abbinati ad altre sostanze. Ad esempio, possono basarsi su questi fitonutrienti i prodotti antiossidanti per la pelle, quelli per sostenere la microcircolazione e quelli per alleviare i sintomi della menopausa.

Come abbiamo visto occupandoci di alimenti arricchiti, questo tipo di integrazione, se si segue un’alimentazione bilanciata e ricca di vegetali, non è indispensabile, pur essendo pratica nell’utilizzo quotidiano e non priva di effetti positivi.

Ad ogni modo, prima di avviare un piano di integrazione è sempre consigliabile consultare un nutrizionista, che potrà consigliare dosi e prodotti più nel dettaglio. Specialmente durante la gravidanza o se si stanno assumendo farmaci, è importante il parere del medico.

 

Mangiate spesso vegetali ricchi di flavonoidi?

Fonti:

The Scientific World Journal
Journal of Nutritional Science
Archives of Biochemistry and Biophysics
International Journal Of Pharmaceutical Sciences And Research
Europe PMC
British Medical Journal
fondazioneveronesi.it

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