C’è aria di rinnovamento e di futuro all’interno del Consorzio di tutela della mozzarella di Bufala Campana DOP. Sono tanti i giovani e le donne che scelgono di investire e valorizzare questa eccellenza del made in Italy, stimolando un incontro fruttuoso tra la tradizione che appartiene alle famiglie campane e le innovazioni frutto di competenze di sempre di più alto livello.
Il nuovo consiglio di amministrazione del Consorzio, eletto nell’inverno del 2021, è specchio di questi cambiamenti. Sette consiglieri su undici hanno meno di 35 anni, spesso figli di imprenditori e casari storici della terra della Bufala DOP e alla vicepresidenza è stata eletta, per la prima volta nella storia del Consorzio, una donna. Si tratta di Silvia Mandara e l’abbiamo intervistata.
Filiera bufalina, un nuovo ruolo per le donne
Silvia Mandara è figlia di Giuseppe, a capo dello storico Caseificio Mondragone dal 1983. Appartiene, dunque, alla seconda generazione di imprenditori dediti alla produzione della mozzarella di Bufala campana DOP ed è responsabile marketing e vendite. È custode dell’identità aziendale e si occupa proprio di tramandare in ottica contemporanea l’idea e il valore del prodotto del caseificio. Da un anno è vicepresidente del Consorzio di tutela della mozzarella e, qui, porta avanti programmi di rinnovamento fedeli alle caratteristiche del territorio e dei suoi prodotti.
Rappresenta una nuova generazione di giovani e di donne, spesso formatisi all’estero, che tornano all’impresa di famiglia portando con sé una visione nuova, frutto delle competenze acquisite in altri contesti. Ciò si traduce in un’apertura al mondo, che ha portato ad esempio anche all’apertura di un museo dedicato alla Bufala, e nella crescita degli spazi per l’imprenditoria femminile e anche in un aumento del numero di casare.
Mandara racconta, dunque, un passaggio generazionale virtuoso, in cui il passato e le nuove generazioni si incontrano alla luce di un comune obiettivo. Si innesca e rafforza così un cambiamento che non ha solo finalità commerciali e di vendita, ma anche un valore sociale e culturale. L’eccellenza certificata DOP della mozzarella di bufala campana diventa promotrice di una crescita per l’intero territorio e, soprattutto, per le persone che vi abitano.
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