Di carnevali se ne festeggiano tanti, da Venezia ad Ascoli Piceno, dal Brasile all’Argentina. Ma c’è un Carnevale unico nel suo genere, dove al centro c’è un frutto tipico della città: è la Fête du Citron di Mentone sulla Costa Azzurra, ossia la “festa del limone” che nasce proprio per rendere omaggio e ridare valore a questo prodotto storico che, fin dall’antichità, caratterizza questa zona. La festa, che quest’anno giunge alla sua 88esima edizione e si terrà dal 11 al 27 febbraio, dal 2019 è stata inserita dal Ministero della Cultura francese anche nell’inventario del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco. Dunque, vediamo ora di scoprire qualcosa di più su questa ricorrenza così importante che, ogni anno, continua ad attirare tantissime persone e la ricetta di un dolce che non può mai mancare. Ma prima, facciamo un passo indietro e torniamo alle origini di questo tesoro, il limone di Mentone.
I limoni di Mentone, una storia di ricchezza, declino e rinascita
Fino alla metà del XV secolo, la produzione agricola di Mentone era costituita principalmente da cereali, viti e fichi. Fu poi dal 1341 che intensificò la coltivazione dell’ulivo e apparvero anche i primi agrumi, anche se il primo vero boom dell’agrumicoltura avvenne solo dopo due secoli, quando tra XVII e il XVIII secolo alcuni testi legislativi regolamentarono la produzione di limoni: la prima testimonianza risale infatti al 1450.
Da questo momento in poi ebbe inizio il periodo di massimo splendore del “Limone di Mentone”, che raggiunse il culmine dalla metà dell’Ottocento fino a metà del Novecento. In questo periodo, la coltivazione degli agrumi diventò la principale attività economica di Mentone, praticata soprattutto in piccole aree, come giardini o terrazzamenti, tant’è che viene ricordata dai mentonesi come l’“età dell’oro”. Giusto per darvi qualche numero, pensate che a metà dell’Ottocento la regione contava 80.000 alberi di limoni, con 2,8 milioni di quintali di agrumi (anche di arance), che venivano raccolti e avvolti in carta velina per poi essere spediti via mare in tutto il mondo. Venivano esportati 35 milioni di limoni all’anno, principalmente in Inghilterra, Germania, Russia e persino in Nord America, facendo della città e dei suoi dintorni i primi produttori europei di limone!
Ma cosa rende così speciale questi frutti? Della zona da cui proviene il limone di Mentone vi avevamo già parlato proprio a proposito del limone caviale prodotto da Roberto nel suo Agriturismo Drago Citri. Ma quelli di Mentone sono diversi e si caratterizzano principalmente per tre motivi:
- hanno una scorza molto ruvida
- sono più profumati di altre varietà
- hanno un sapore in bocca non troppo acidulo.
Purtroppo però negli anni a seguire questa produzione è entrata in crisi, rischiando di far scomparire questa eccellenza.
[elementor-template id='142071']Il declino della produzione del limone di Mentone
Dopo l’età dell’oro, a partire dalla seconda metà del XIX secolo, iniziò invece il declino di questa coltivazione. Le cause furono molteplici, ma possiamo riassumerle principalmente in quattro:
- il primo motivo è da imputare al generale abbandono delle campagne che ha caratterizzato moltissime aree nel corso del Novecento, insieme all’aumento dell’industrializzazione e allo sviluppo dell’urbanistica, che ha cambiato il territorio e ha portato la maggior parte delle persone a trasferirsi nelle città.
- In secondo luogo, di certo non ha giovato la frammentazione delle varie produzioni, che hanno portato i singoli produttori a dividersi ulteriormente e ad abbandonare gli agrumeti, invece che a unirsi per continuare.
- Inoltre, diverse malattie colpirono le piante, come quella del 1956 chiamata “mal secco”, che fu causata dall’ascomicete Phoma tracheiphila Petri e devastò completamente intere produzioni.
- Infine, ci furono due gelate che compromisero ulteriormente una situazione già di per sé in crisi.
Solo nel 1992, la città di Mentone si è decisa a incoraggiare e valorizzare questa produzione storica, concedendo aiuti finanziari agli agrumicoltori e preservando i terreni agricoli. Ma per fortuna, a ridare vita a questo prodotto, ha influito prima anche il Carnevale e la “festa del limone”.
Fête du Citron: la “festa del limone” di Mentone che ha “salvato” questa produzione
Tutto ebbe inizio nel 1895, quando alcuni albergatori proposero al Comune di Mentone di creare un evento nel periodo invernale per destagionalizzare il turismo. La Costa Azzurra, infatti, è una di quelle zone che si animano soprattutto d’estate, con migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo, in particolare per godere delle sue splendide spiagge. Ma d’inverno, invece, come tante località marittime, ha sempre sofferto questo problema. Dunque, perché non provare a inventarsi qualcosa proprio a partire dal prodotto principe della città, ovvero il limone, che per altro è un frutto invernale?
Fu così che dal 1896 i mentonesi iniziarono a organizzare il Carnevale utilizzando proprio il loro agrume: negli anni il successo non ha fatto che crescere, attirando sempre più visitatori, arrivando fino ai 200.000 mila di oggi. Fu nel 1934 che nacque il nome Fête du Citron e che la festa venne istituzionalizzata, assumendo una dimensione ufficiale con sfilate sempre più curate, originali e organizzate: mostre con agrumi allestite nei giardini della città, composizioni floreali e di agrumi di grandi dimensioni e così via, ogni anno con varie novità. Durante questa festa, che di solito dura circa due settimane a febbraio, per le vie del centro storico, tra le casette colorate, circolano sfilate di carri, detti corsi des fruits d’or, addobbati con limoni e arance.
Ma è importante sottolineare che i limoni utilizzati non sono tutti di Mentone, anche perché siamo ben lontani dalla produzione di un tempo. Per quanto si sia ripresa, si tratta comunque di piccole quantità, cioè circa cento tonnellate all’anno, con meno di 1.500 alberi di limoni, coltivati da massimo 15 produttori. Dunque, si tratta di un prodotto raro, che dal 2015 finalmente, grazie anche al lavoro dell’APCM (Associazione per la Promozione del Limone di Mentone), ha ottenuto anche l’indicazione geografica protetta (IGP). Inoltre, anche se si usassero tutti i limoni prodotti a Mentone, non sarebbero sufficienti a produrre i magnifici disegni di agrumi che hanno reso il Festival così famoso. Infine, da un punto di vista della sostenibilità e dello spreco, ci preme dirvi che alla fine della feste nessun frutto viene buttato via: vengono tutti venduti a prezzi molto bassi, o regalati, pronti per essere usati in cucina, come nella nota e tipica tarte au citron, tipica di Mentone.
La ricetta della Tarte au Citron
Quale dolce migliore della torta al limone per rendere omaggio a questo prodotto? Infatti, per tutti questi motivi, uno dei dessert che non manca mai nei vari ristoranti di Mentone è proprio la Tarte au Citron, di cui vi diamo la ricetta istituzionale del Comune della città.
Ingredienti
Per la base della torta
- 250 g di farina di frumento
- 100 g di burro ammorbidito
- 100 ml di acqua calda
- 50 g di zucchero in polvere
- 1 cucchiaino di lievito in polvere
- 2 pizzichi di sale
Per il ripieno al limone
- 100 g di zucchero in polvere
- 250 ml di acqua
- 100 ml di succo di limone
- 30 g di fecola di mais
- 50 g di burro
- 3 tuorli
- la buccia di mezzo limone
- 1 pizzico di sale
Per la meringata
- 100 g di zucchero al velo
- 3 albumi di uovo
- 1 pizzico di sale
Procedimento
- Mettete in una ciotola capiente la farina di frumento, aggiungete quindi il sale, il burro fuso, l’acqua calda, il lievito e lo zucchero. Lavorate il tutto con la punta delle dita fino ad ottenere una pasta omogenea.
- Imburrate una teglia da torta da 22 cm, preferibilmente di ceramica.
- Con il mattarello stendete la pasta e poi mettetela nella teglia.
- Bucherellatela con una forchetta per fare in modo che non si gonfi durante la cottura.
- Infornate nel forno preriscaldato per circa 20-30 minuti.
- Nel frattempo, occupatevi della preparazione della crema al limone: mettete in una padella acqua, succo di limone, zucchero a velo, sale, tuorli, buccia di limone e per ultima la maizena (fecola di mais).
- Fate cuocere a fuoco basso continuando a rimestare fino a quando non si addensa, poi a fine cottura versate la crema al limone sul fondo della torta precotta.
- Per la meringa, invece, montate gli albumi a neve ben ferma con il pizzico di sale, amalgamate lo zucchero al velo e poi distribuitelo sulla torta. Passate per 3 minuti sotto la griglia del forno.
- Infine, lasciate raffreddare completamente la torta e servite.
Avete mai sentito parlare di questa festa?