pane dalle vinacce

Dagli scarti della grappa, una farina e un pane green e fragrante

Angela Caporale
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    Una farina senza glutine a partire dagli scarti di produzione della filiera della grappa. Questa è l’innovativa proposta presentata dalla Distilleria Nonino di Percoto (UD), leader assoluta del settore, insieme alla ricercatrice NInna Granucci della start up Green Spot e a Stefano Cercelletta, per l’associazione Regeneration Hub Friuli che ha coordinato i lavori. Così nasce “Farina Nonino – Green spot”, non soltanto un prodotto da poter utilizzare preparare pane e focacce, ma una maniera concreta per ridurre l’impatto e gli scarti della produzione dei distillati, innescando un virtuoso percorso di economia circolare

    Farina Nonino – Green spot, la farina “circolare” fatta con le vinacce

    È l’unione a fare l’innovazione, come appare chiaro già dal nome di questo prodotto presentato all’edizione 2024 di Vinitaly, la principale fiera dedicata al vino e non soltanto che si svolge a Verona ogni primavera. Si chiama, infatti, Farina Nonino – Green spot, a testimoniare come il processo di ideazione e produzione leghi la storica distilleria friulana, sempre più attenta a trend e sviluppi innovativi, con la start up Green Spot Technologies, realtà che si occupa di sviluppare processi zero waste sfruttando l’upcycling e i fenomeni di fermentazione per produrre ingredienti naturali. A questo proposito, Green Spot ha vinto numerosi premi e collabora con aziende internazionali, contribuendo allo sviluppo di ingredienti nuovi, naturali e con vantaggi funzionali e nutrizionali, riducendo concretamente l’impatto ambientale del cibo e delle filiere. 

    Grappe

    denio109/shutterstock

    L’incontro tra le Distillerie Nonino e Green Spot Technologies è stato reso possibile anche grazie a ReGeneration Hub Friuli, un’associazione di promozione sociale che unisce giovani da tutto il mondo e promuove pratiche di sostenibilità, organizzando tra le altre attività anche BAITE Award, un premio dedicato proprio alle start up green più innovative. Insieme, dunque, è nata l’idea di trasformare una parte degli scarti di produzione della grappa, le vinacce, per farne una farina, facile da utilizzare e buona da gustare.

     

    Durante la presentazione, Antonella Nonino, presidente della Distilleria, ha sottolineato come si tratti di un esempio concreto di economia circolare, dove nulla viene sprecato e ogni risorsa viene sfruttata al massimo. Aggiungendo come “La filosofia alla base di Green Spot rispecchia il nostro impegno per la sostenibilità e l’innovazione continua”.

    Dalla vinaccia alla farina

    Il processo di produzione di Green Spot inizia con la vinaccia, sottoprodotto della produzione di grappa. Questo scarto viene, quindi, sottoposto a un rigoroso processo di essiccazione e macinazione, utilizzando tecnologie all’avanguardia per garantire la qualità del prodotto finale, una farina naturalmente gluten free, pronta per essere utilizzata in cucina. Questo approccio, come evidenziato da Grappa Nonino, si traduce in una riduzione degli sprechi e un impatto ambientale positivo. La collaborazione con Regeneration Hub Friuli ha permesso di sviluppare un processo di trasformazione che valorizza al massimo le risorse naturali, creando un prodotto di alta qualità e sostenibile.

    Farina senza glutine ottenuta dagli scarti della vinaccia

    baibaz/shutterstock

    La versatilità in cucina è uno dei punti di forza della farina. Come ha affermato ancora Nonino durante la presentazione, “Green Spot si presta a molteplici utilizzi in cucina, dalla preparazione di pane fragrante e dolci golosi, fino a piatti salati creativi“. Infatti, il suo profilo aromatico unico, derivato dalla vinaccia, aggiunge un tocco distintivo a qualsiasi ricetta. Molto interessanti anche le proprietà nutrizionali: è, infatti, ricca di fibre e sostanze benefiche per il benessere del corpo. 

    Come sono andati i primi assaggi

    Scarti di mela usati per produrre farina

    grandbrothers/shutterstock

    Durante il Vinitaly, Green Spot ha suscitato l’interesse degli esperti del settore alimentare e degli appassionati di enogastronomia. Secondo quanto riportato dall’ANSA, lo stand della Distilleria Nonino è stato un punto di riferimento per coloro che desideravano scoprire questa innovativa farina e apprezzarne le potenzialità culinarie. Le reazioni positive dei visitatori hanno confermato come progetti che uniscono la lotta contro gli sprechi e l’innovazione siano di grande interesse anche per gli addetti ai lavori.

    Elemento chiave del progetto è proprio il fatto che Green Spot non sia solo una farina, ma un simbolo di un cambiamento positivo nel modo in cui produciamo e consumiamo cibo, come evidenziato anche dal progetto trentino dedicato agli scarti delle mele. È un prodotto che, insieme ad altre iniziative analoghe, consente di ripensare il concetto di scarto di produzione e stimola ad immaginare modi nuovi per ridurre l’impatto sull’ambiente e creare qualcosa di buono per tutti, in maniera consapevole e responsabile.

     


    Immagine in evidenza di: Mirjam Kavcic/shutterstock

     

    Passaporto friulano e cuore bolognese, Angela vive a Udine dove lavora come giornalista freelance. Per Il Giornale del Cibo scrive di attualità, sociale e food innovation. Il suo piatto preferito sono i tortelloni burro, salvia e una sana spolverata di parmigiano: comfort food per eccellenza, ha imparato a fare la sfoglia per poterli mangiare e condividere ogni volta che ne sente il bisogno.

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