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Fagiolina del Trasimeno: storia, caratteristiche e usi in cucina

Matteo Gabrieli/shutterstock

L’Umbria è una di quelle regioni italiane che conserva un patrimonio culinario unico e straordinario. Tra i tanti prodotti locali che meritano attenzione, spicca la Fagiolina del Trasimeno, un legume dalle radici antiche che cresce nelle terre che si affacciano sul Lago Trasimeno. Già conosciuta e apprezzata dalle popolazioni etrusche, questa varietà di fagiolo appartiene alla specie Vigna unguiculata e si distingue per i suoi semi di piccole dimensioni e dai colori variopinti: dal bianco al crema, fino a sfumature più scure. Dopo aver vissuto un lungo periodo di marginalità, la Fagiolina è stata recuperata grazie all’impegno e alla passione degli agricoltori locali e oggi è tutelata dal Presidio Slow Food, che ne garantisce qualità e tradizione.

Ma cosa rende davvero unica questa piccola leguminosa? Come viene coltivata? E, soprattutto, come si può utilizzare in cucina per apprezzare appieno il suo sapore?

Le caratteristiche della Fagiolina del Trasimeno e la sua coltivazione

zuppa di fagioli
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La Fagiolina del Trasimeno è particolarmente apprezzata per la sua buccia sottilissima e la consistenza cremosa, che la rendono facilmente digeribile e adatta anche a chi ha particolari esigenze alimentari. A differenza di altri legumi, non necessita di un lungo ammollo e cuoce in tempi relativamente rapidi, circa 40-50 minuti. Il suo sapore delicato, che richiama note erbacee e una dolcezza naturale, la rende estremamente versatile in cucina.

Questa varietà cresce nei terreni sciolti e nelle zone umide che circondano il Lago Trasimeno, nei comuni come Castiglione del Lago, Panicale, Passignano sul Trasimeno e Magione. Gli agricoltori umbri, che tramandano da generazioni le tecniche di coltivazione, utilizzano metodi sostenibili, evitando l’uso di sostanze chimiche. La raccolta avviene esclusivamente a mano, un processo che richiede grande cura e attenzione per garantire la massima qualità del prodotto finale.

Arrivato a questo punto ti starai chiedendo: quali sono i modi ideali per gustare la Fagiolina del Trasimeno?

Idee per cucinarla

La Fagiolina del Trasimeno è un legume che si presta a numerosi piatti, sia semplici che raffinati. Una delle preparazioni più classiche consiste nel lessarla e condirla con un filo di olio extravergine d’oliva, per esaltare il suo sapore naturale. È perfetta anche nelle insalate, abbinata a pomodori freschi, cipolla rossa e basilico, oppure nelle zuppe, dove può essere combinata con verdure di stagione e brodo vegetale. 

La sua naturale dolcezza la rende un ottimo accompagnamento per piatti a base di crostacei e molluschi, ma  può essere anche trasformata in una crema vellutata da servire con crostini o come base per altre preparazioni gastronomiche.

Ora che conosci perfettamente questo fantastico presidio Slow Food, è il momento di scoprire una ricetta tanto semplice quanto gustosa.

Ricetta: vellutata di Fagiolina del Trasimeno con gamberi e pomodorini

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Come detto poco prima, ci sono diverse ricette per godersi appieno questo prodotto. Una di queste è una golosa vellutata di Fagiolina del Trasimeno con gamberi (magari con degli ottimi Gamberi di Sanremo) e pomodorini confit, ideale come antipasto o piatto unico leggero.

Ingredienti per 2 persone:

Procedimento:

Cosa ne pensi? Hai mai provato la Fagiolina del Trasimeno? In quali versioni l’hai assaporata?

 

Immagine in evidenza di: Matteo Gabrieli/shutterstock

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