Milano, 7 febbraio 2015. Due conferenze, stesso oggetto, prospettive diametralmente opposte. Matteo Renzi e Maurizio Martina inaugurano Expo delle idee in Hangar Bicocca, una location imponente per un incontro importante durante il quale più di 400 fra ricercatori, studiosi ed esperti di alimentazione si sono confrontati per analizzare e discutere i temi di Expo: sicurezza alimentare, diritto al cibo e alla terra, qualità dell’alimentazione.
A palazzo Marino invece si parla di Expo: nutrire il pianeta o le multinazionali? con Curzio Maltese, Susan George, Emilio Molinari, Flavio Valente, Vittorio Agnoletto, Moni Ovadia e centinaia di Expo-critici.
Gli Expo-critici sono stati dipinti con la coda del diavolo. Estremisti del no, apostoli dell’anti. Luddisti dei grandi eventi. Del resto questi diavoli non ci sono andati leggeri con gli esperti dell’Expo delle idee: solo servi delle multinazionali e cerimonieri del profitto.
Io li ascolto entrambi senza fastidio, fanatismi a parte. E sono contento esistano due punti di vista. Più punti di vista. Sono contento esista la democrazia. Qualche zelante, però, pare si sia lamentato per la troppa democrazia. Gli Expo-critici non dovevano programmare il loro convegno lo stesso giorno degli Expo-entusiasti. Una provocazione! Perché rovinare una festa così bella? Il sindaco Pisapia non ospiti i diavoli a Palazzo Marino!
Quel giorno anche papa Francesco, non so se parlando come Expo-critico o entusiasta, ha detto la sua: La radice di tutti i mali è l’inequità...occorre rinunciare all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria …c’è cibo per tutti ma non tutti possono mangiare e ci sono pochi temi sui quali si sfoderano tanti sofismi come su quello della fame.
Ha rovinato la festa a qualcuno?
Il Giornale del Cibo ha intervistato uno dei promotori di Expo: nutrire il pianeta o le multinazionali?, Vittorio Agnoletto.
“Expo: nutrire il pianeta o le multinazionali?”. Fonte immagine: pressenza.it