La cucina ha bisogno di pazienza, abilità e passione, virtù necessarie per raggiungere i propri obiettivi… e a volte anche la fama. Lo sa bene Erica Liverani, fisioterapista romagnola amante della cucina, che attraverso un percorso personale e professionale, non privo di sfide, è diventata Food Blogger, arrivando a vincere la quinta edizione di MasterChef Italia, a marzo 2016. Donna e cuoca, all’interno di una cultura italiana, gastronomica e televisiva, a prevalenza maschile, ma anche mamma, convinta dell’importanza dell’educazione alimentare e della prevenzione fin da piccoli. Il suo account instagram è @ericamorefantasia, sintesi perfetta del suo stile che ha conquistato il grande pubblico, attraverso un approccio genuino, positivo e accogliente, tipico della cultura emiliano-romagnola e perfettamente rappresentato da Raflò, la gastronomia di famiglia che ha aperto a Ravenna.
Il 6 novembre a Milano, Erica sarà ospite della presentazione dei dati della campagna di sensibilizzazione #CrescereAtavola, di cui sarà possibile seguire la diretta Facebook sulla pagina evento. L’iniziativa, lanciata ad Aprile 2018 da CIRFOOD e Il Giornale del Cibo, ha lo scopo di esplorare cause ed effetti dell’obesità infantile.
Non potevamo, quindi, non approfittarne per chiederle la disponibilità a una chiacchierata! Ne sono emersi aneddoti, consigli per educare al gusto i bambini, riflessioni sulla stagionalità degli alimenti e sullo spreco alimentare.
Sei stata la prima chef uscita da una trasmissione televisiva di grande successo, come MasterChef Italia, a portare all’attenzione del grande pubblico l’importanza di coinvolgere i bambini in cucina. Infatti, nei video che pubblichi hai spesso una aiutante davvero speciale e irresistibile, tua figlia Emma: qual è, secondo te, il valore educativo di cucinare insieme ai bambini?
Erica Liverani: “Oltre a passare del tempo insieme (che al giorno d’oggi è davvero poco) credo che sia molto utile educare i palati dei nostri bambini al cibo. Inoltre sono cresciuta con l’esempio dei miei genitori che hanno sempre lavorato con passione e lo stesso vorrei fare con Emma”.
Chef e mamma, sempre attenta alla sana alimentazione dei piccoli, che rappresenta la variabile fondamentale nella prevenzione delle principali malattie metaboliche, come l’obesità infantile. Erica, non possiamo che girare a te la domanda che molte lettrici ci pongono, ovvero: come convincere i bambini a mangiare frutta e verdura? Far conoscere loro da dove provengono gli alimenti, aiuta ad educare al gusto?
E.L.: “Ammetto che essendo figlia di agricoltori sono stata fortunata e per me è stato spontaneo conoscere la stagionalità e la bontà dei frutti coltivati nel modo giusto. Ma ora conduco una vita un po’ distante da quella di campagna per questo mi sono imposta di dedicare del TEMPO per insegnarlo a mia figlia. Compriamo semini e li piantiamo in vasetti sul terrazzo. Vedere la sua emozione quando germogliano mi riempie di gioia”.
Sui tuoi canali social si vede Emma che va in vigna, che sceglie le zucche, che annusa i funghi: una famiglia contadina rappresenta una grande risorsa per un bambino, permettendogli di conoscere il cibo e il suo valore. Cos’è cambiato in questa esperienza rispetto a quando la vivevi tu da bambina?
E.L.: “Come appena accennato per me è stato quasi automatico imparare ‘le leggi’ della natura. Per Emma è diverso ma questa non deve essere una scusa per giustificare una scarsa educazione alimentare nei nostri figli. La loro crescita dipende da noi ed è una nostra responsabilità fornirgli tutti i mezzi possibili per crescere nel modo migliore. L’educazione al cibo non va sottovalutata: educarli al rispetto per la natura è un buon inizio secondo me”.
Genuinità, stagionalità, ma anche riuso, sono alcune delle parole chiave che identificano i tuoi piatti. Che ruolo ha la cultura del “non spreco” nella tua cucina e come è possibile renderla semplice e fruibile per tutti, nella nostra quotidianità?
E.L.: “Alla parola ‘non spreco’ mi è venuta in mente la famosa scarpetta per pulire il piatto… la scarpetta è la parte più buona, la più gratificante altrimenti nessuno la farebbe. Lo stesso è quello che provo io quando mi trovo a usare gli scarti delle verdure per fare un brodo, le ossa per fare un fondo, l’avanzo della carne per le polpette… e le polpette con gli avanzi… sono sempre le più buone!”.
Nel locale Raflò, che hai aperto a Ravenna con le tue sorelle, c’è un unico grande tavolo conviviale, che richiama la tradizione del pranzo in famiglia: quanto è importante condividere il momento del pasto, e qual è il valore educativo per i più piccoli?
E.L.: “Per me è fondamentale, a partire dalla preparazione della cena. A casa nostra non si cena mai con la tv accesa e tutte le sere mentre mangiamo ognuno di noi racconta agli altri il momento più bello e quello più brutto della giornata”.
Dalle roselline di verdure, ai fichi caramellati, passando per i tagliolini con erbe, verdure e gamberi, la cucina di Erica Liverani, raccontata con semplicità e allegria sul suo blog, è un invito a condividere e a innamorarsi del cibo, riscoprendo la tradizione e sperimentando con fantasia.
Anche voi, come Erica Liverani, vi fate aiutare dai piccoli chef di casa quando cucinate?