Site icon Giornale del cibo

Educazione Alimentare: Prima Serve La Corretta Informazione

educazione-alimentare-prima-serve-la-corretta-informazione

Una pianta di zucchina in un vaso

di redazione.

E’ certamente corretto promuovere l’educazione alimentare nella popolazione più giovane, ma sarebbe meglio provvedere anche a rendere le informazioni destinate a tutti, giovani e adulti, più omogenee e corrette possibile. L’esempio più lampante di disinformazione è un tema molto attuale: le diete. Ogni giorno su questo argomento se ne sentono di tutti i colori: dieta dissociata, del minestrone, Atkins, a punti, a zona, Scarsdale, Weight Watchers, Beverly Hills, Herbalife, cronodieta, del gruppo sanguigno, paleolitica, della patata e poi addirittura il digiuno che disintossica (niente di più sbagliato!). Questi sono gli schemi dietetici che si trovano in internet, su alcune riviste e che vengono promosse in televisione. Di certo però non compariranno mai sulle riviste di divulgazione scientifica, sui libri universitario-scientifici e sui siti internet di enti e istituzioni sanitari. Perché? Perché non hanno alcun fondamento scientificamente valido.

Eppure tutti le seguono, ed il motivo è presto spiegato. Chi ha problemi di peso difficilmente prenota una visita dal dietologo. In genere va a caccia di diete sulle riviste femminili, cerca di seguire la dieta che sta facendo l’amica, si affida al “fai da te”, chiede consiglio a persone che prescrivono diete senza averne la competenza, dichiara che è tutta colpa del metabolismo basso o di un’allergia o intolleranza mai diagnosticata ecc. Ma perché pochi vanno dal dietologo? Perché tutti vogliono un dimagrimento veloce, senza troppe rinunce a tavola e senza fare un po’ di sport; questo è possibile solo seguendo regimi alimentari assurdi e peri-colosi, che un dietologo non prescriverebbe mai, pena la violazione del giuramento di Ippocrate. Ognuna di queste diete assurde ha precise caratteristiche, ma quasi tutte hanno dei punti in comune:

L’UNESCO ha da poco dichiarato patrimonio dell’umanità la dieta mediterranea, il regime alimentare più bistrattato e criticato dai promotori delle diete di cui sopra che, guarda caso, ne stravolgono completamente il concetto fondamentale: cioè mangiare tutti gli alimenti nelle giuste proporzioni, privilegiando frutta, verdura e carboidrati complessi e facendo un po’ di movimento tutti i giorni.
Credo che questo dia da riflettere sul fatto che tutto ciò che ruota attorno alle diete è ormai un business che gioca sulla sensibilità delle persone a questi argomenti e che sfrutta la credibilità dei personaggi famosi scelti come testimonial per promuovere queste “abitudini alimentari miracolose”.

Parlando di diete c’è anche un altro luogo comune da sfatare, cioè che il termine “dieta” indichi un regime alimentare restrittivo ed ipocalorico. L’etimologia del termine è greca e per gli antichi greci “dieta” significava “stile di vita”, cioè l’insieme delle attività quotidiane (alimentazione, attività fisica, studio, lavoro e riposo) che, corrette ed in sinergia fra loro, permettono di raggiungere uno stato di benessere psico-fisico. Come si può comportare allora chi ha problemi di peso? Può andare da un dietologo, un dietista o un nutrizionista di quelli veri, che lavorano in ospedale o che hanno uno studio con tanto di laurea appesa sopra la scrivania, ed evitando i ciarlatani che spuntano come funghi, soprattutto sui giornali, in tv e in internet. A chi è ancora deciso ad affidarsi alle diete sbagliate basta fare una domanda: vi fareste curare un tumore dal primo che passa per strada? La risposta sicuramente è no. Quindi, visto che sovrappeso e obesità sono problemi di salute come tutti gli altri perché non andate dal medico (cioè dal dietologo) anche per questo? Come si è visto la situazione dell’informazione alimentare di una persona media non è per niente rosea. Non bisogna solo promuovere l’educazione alimentare, ma anche migliorare il sistema informativo generale, partendo dalla televisione. Difficile dire a chi spetti questo compito e combattere contro i media è quasi impossibile, quindi è bene che tutti comincino a informarsi correttamente, consultando le notizie fornite da persone, enti e istituzioni affidabili, senza prendere in considerazione i ciarlatani di qualunque genere e promuovendo questo comportamento nelle altre persone.
Anche questa è una strategia di educazione alimentare, semplice, accessibile a tutti e molto proficua. Basta solo chiedersi il “perché” delle cose e cercare ad ogni teoria una spiegazione scientifica valida e, laddove le cose fossero troppo complicate, chiedere a un esperto “di quelli veri”. La corretta informazione è la base di qualsiasi disciplina, soprattutto quando si tratta di argomenti come “alimenti e alimentazione”, che toccano tutti e che sono determinanti ai fini della salute. Quindi affinché l’educazione alimentare sia efficace è necessario promuovere anche la corretta informazione a tema alimentare.

 

 

Exit mobile version