Qualche articolo fa vi abbiamo parlato di una ricerca di educazione alimentare effettuata alla Harvard Medical School. Lo studio dimostrava quanto rendere i piatti più attraenti potesse invogliare anche i bambini più schizzinosi a mangiare le verdure. Oggi, a proposito di educazione alimentare, con una faccina sorridente vi segnaliamo due recenti esperimenti condotti negli Stati Uniti che sembrano offrire nuovi spunti per combattere sovrappeso e obesità infantile.
Sembrerebbe infatti che “bollare” i prodotti alimentari con delle emoticon colorate conduca i bambini a scegliere cibi più salutari a scapito di alimenti meno sani, conducendoli quindi ad uno stile alimentare più genuino e salutare. Che le tanti familiari emoticon siano la soluzione definitiva contro cattiva alimentazione e obesità infantile
Educazione alimentare: nuove soluzioni per combattere l’obesità
Prodotti bollati al Supermercato: lo studio dell’Università di Phoenix
Il primo studio, pubblicato sulla rivista internazionale Appetite, è stato coordinato dal Dr. Greg Privitera del Center for Behavioral Health Research dell’Università di Phoenix ed ha coinvolto un gruppo di bambini provenienti da scuole elementari.
Con lo scopo di coinvolgerli in un processo di educazione alimentare, i piccoli studenti sono stati portati a fare una sorta di spesa in un finto supermercato con due corridoi separati. Nel primo, i prodotti erano stati bollati con degli smile: faccine tristi per i prodotti poco sani e faccine sorridenti per quelli più nutrienti, mentre nel secondo corridoio gli stessi cibi non riportavano alcuna etichetta. I risultati hanno portato buone nuove: le faccine sorridenti sono riuscite a convincere i piccoli consumatori, facendo aumentare l’acquisto di alimenti salutari, a scapito di quelli meno sani.
“Dobbiamo far sì che i bambini diventino parte attiva nel risolvere l’epidemia di sovrappeso e obesità: anziché puntare a ciò che i più piccoli possono comprendere dell’educazione nutrizionale, possiamo sfruttare le loro emozioni…” ha infatti commentato Greg Privitera, “i piccoli non possono fare scelte sane e consapevoli sulla base delle etichette attuali, renderle più attraenti e agevoli da ‘decifrare’ per loro significa aiutarli in modo semplice ed economico a imparare come si mangia in modo sano”.
A tavola con le faccine sorridenti: l’indagine dell’American Academy of Pediatrics
Un’altra indagine è stata presentata al congresso dell’American Academy of Pediatrics e condotta in alcune mense scolastiche di Cincinnati, coinvolgendo bambini di età compresa tra i sei e gli undici anni.
Gli autori si sono recati nelle mense scolastiche ed hanno etichettato frutta, verdura, piatti con cereali integrali e latte scremato con una faccina verde e sorridente. Inoltre, alla lista del menu hanno aggiunto un power plate, un piatto contenente i 4 “super alimenti”, invogliando i bambini a sceglierlo con dei premi.
L’esperimento è andato avanti per 5 mesi e i risultati, scontrini alla mano, hanno portato i ricercatori ad affermare che la scelta di latte scremato da parte dei bimbi era salita dal 7,4% dei casi al 48%, mentre la vendita di latte al cioccolato si era ridotta dall’86 al 44%. L’acquisto di frutta e verdura è salito rispettivamente del 20 e del 62% ed anche la scelta del “power plate” sembra aver riscosso un buon successo.
“Applicare emoticon sorridenti ai piatti più sani è un metodo semplice, a basso costo – osservano gli autori – ma soprattutto efficace per migliorare le scelte dei bambini a pranzo”.
Ed ora, mamme, papà, maestre/i, diteci, che faccia avete fatto quando avete letto questa notizia? Vi sembra una buona idea quella di utilizzare le faccine sorridenti per accompagnare i bambini in un processo di educazione alimentare indirizzato verso scelte più salutari?