di Giuditta Lagonigro
Si respira sempre un’aria effervescente a Verona, nei giorni del Vinitaly, un’aria frizzante come le migliaia di bollicine che, insieme con altri vini, gorgogliano nei calici degli enoappassioati che affollano gli stand della fiera.
Il Vinitaly rappresenta per l’Italia la più importante vetrina del mondo vitivinicolo; su centomila metri quadrati di superficie più di quattromila espositori italiani e stranieri presentano e raccontano storie di vigneti, cantine e vini che il più delle volte coincidono con la storia di famiglie di antiche origini o di chi, solo in tempi recenti si è affacciato sul mondo della viticoltura. Il denominatore comune è la passione accompagnata dalla voglia di rappresentare al meglio il territorio di provenienza.
L’edizione 2014 del Vinitaly (6/9 aprile) si è aperta con una premier: l’OperaWine Finest Italian Wines- 100 Great producers. Durante l’evento, svoltosi il cinque aprile nel Palazzo della Gran Guardia di Verona e riservato a una ristretta cerchia di invitati, sono stati presentati 100 produttori italiani selezionati da Wine Spectator, importante pubblicazione americana del settore. Il sei aprile, invece, alla presenza delle autorità, si è inaugurata la 48° edizione del Salone del vino e dei distillati che già dal primo giorno ha registrato una grande affluenza di pubblico, in netto aumento rispetto alle passate edizioni.
il VinitalyBio, settore riservato alla produzione di vini biologici e biodinamici, italiani e internazionali. Il vino biodinamico è prodotto da uve coltivate e vinificate secondo il metodo biodinamico elaborato, intorno al 1920, dall’austriaco Rudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia- terra resa fertile da concimi naturali, piante coltivate seguendo l’interazione fra suolo, acqua, irradiazione solare, per arrivare poi alla produzione di alimenti di altissima qualità.
Il Vininternational, – I vini degli altri- nuovo padiglione creato per gli espositori stranieri, molti dei quali new entry, come l’India. Ricco il programma delle degustazioni guidate nella vasta area tasting.
Molto interessante anche lo stand de il Vi.Vit, – Vigne, Vignaioli, Terroir- terza edizione. Nel padiglione sono ospitati produttori di vini “naturali” cioè vini solitamente sottoposti a processo di macerazione (contatto delle bucce col mosto) per un periodo più o meno lungo, non filtrati, vinificati e imbottigliati in completa assenza di solfiti. Questi vini, per i neofiti, richiedono un’adeguata presentazione. Sono diversi, per colori e sentori, rispetto agli altri più conosciuti, Ad esempio, un vino bianco naturale non è mai giallo paglierino, non presenta i profumi solitamente associati ai vitigni a bacca bianca e all’assaggio riserva molte sorprese. A riguardo vi sono animati dibattiti…
A rendere meno semplice la scelta degli assaggi da selezionare durante la permanenza al Vinitaly vi sono i numerosi convegni, le degustazioni guidate e i workshop che si susseguono senza soluzione di continuità, organizzati dalle associazioni di categoria. Un rutilante mondo che, in mancanza di una dettagliata programmazione iniziale, può portare il visitatore a uno stato di grande confusione. E’ fondamentale entrare in fiera con le idee chiare.
In contemporanea al Vinitaly si svolgono altri due eventi di grande portata:
Sol & Agrifood-Rassegna internazionale dell’Agroalimentare di Qualità e Enolitech-Salone dedicato alla filiera del vino e dell’olio con macchinari, attrezzature e accessori per cantine e frantoi.
Il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, ha annunciato che Vinitaly sarà il soggetto che organizzerà, in Expo 2015, nel padiglione Italia, lo spazio vino. Una grandissima opportunità, quindi, che, se si lavorerà con impegno e serietà, consentirà agli imprenditori di rafforzare la rete dei contatti internazionali e, speriamo, aiuterà i numerosi giovani che stanno riscoprendo l’agricoltura a trovare una legittima affermazione.