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Il progetto europeo EcceBio per valorizzare l’olio EVO e le olive bio

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L’Italia è uno dei maggiori produttori al mondo di olio extravergine d’oliva, nonché un grande consumatore. Del resto, le olive e i prodotti derivati sono tra gli alimenti cardine della dieta mediterranea. Ciò, tuttavia, non significa che consumatori e addetti ai lavori siano realmente consapevoli del valore aggiunto di questa filiera e, in particolare, delle realtà con certificazione biologica. Farle conoscere e valorizzarle è uno degli obiettivi di EcceBio, un ampio progetto formativo e culturale co-finanziato dall’Unione Europea e realizzato da Unaprol, il Consorzio Olivicolo Italiano, che ci ha raccontato quali sono le attività che svilupperanno sul territorio nel prossimo triennio.

EcceBio: un progetto europeo per valorizzare l’olio EVO e le olive bio

“EcceBio: la produzione oleicola e olivicola biologica europea per uno stile di consumo virtuoso” è il titolo completo del progetto triennale promosso da Unaprol per rafforzare “la consapevolezza e il riconoscimento del regime di qualità dell’Unione per la produzione biologica” in tutta l’UE, ma con azioni specifiche in quattro Paesi: Italia, Germania, Francia e Belgio.

Non è la prima volta che Unaprol si occupa di sensibilizzazione, in passato ha lavorato anche fuori dai confini dell’Unione Europea, in Giappone, a Taiwan o in Russia. In questo caso, la differenza la fa il focus sulla filiera certificata biologica e l’inclusione dell’oliva da tavola tra i prodotti protagonisti, alimento che viene invece spesso dimenticato. 

olio buono
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EcceBio si inserisce, inoltre, in un quadro europeo che favorisce fortemente la valorizzazione di pratiche agroalimentari sostenibili. Basti pensare ai cardini delle politiche europee approvati negli ultimi anni – il Green Deal e la strategia Farm to Fork – ma anche alla Legge sul biologico approvata in Italia lo scorso anno. Uno degli obiettivi è raggiungere il 25% di terreni dedicati a coltivazioni biologiche, oltre alla riduzione dell’utilizzo di pesticidi, antibiotici e fertilizzanti chimici entro il 2023. Come evidenziato dalla Presidente di FederBio Maria Grazia Mammuccini,  “Il quadro è aggiornato e avanzato, ci sono inoltre risorse messe a disposizione dall’UE per raggiungere l’obiettivo. Ora bisogna cogliere nel modo migliore questa opportunità per essere protagonisti della transizione ecologica.” 

Il biologico come garanzia di qualità

Secondo i dati Ismea-Nielsen, la richiesta di Olio EVO certificato biologico è in rapida crescita e, entro il 2025, genererà un giro d’affari superiore ai 61 milioni di euro. La sfida di EcceBio è far comprendere il valore di questo tipo di prodotto che, al consumatore così come al ristoratore, costa di più. Il prezzo è talvolta un fattore che frena l’acquisto di olio e olive bio, ma, secondo Unaprol, una maggiore consapevolezza del prodotto potrebbe superare questa potenziale barriera.

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Tra le caratteristiche di lavorazione dell’olio extravergine d’oliva bio, è importante ricordare che le olive vengono raccolte nel rispetto della pianta e l’olio può essere prodotto solo tramite l’estrazione meccanica a freddo. La certificazione, inoltre, non consente l’utilizzo di solventi, e le aziende che utilizzano il marchio sono sottoposte periodicamente a controlli da parte del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. 

Si tratta, dunque, di un prodotto di alta qualità dal punto di vista organolettico e nutrizionale, che assicura anche una piena tracciabilità. Sono diverse le nuove tecnologie, compresa la blockchain, che sono state sviluppate in questi anni proprio per favorire la trasparenza della filiera e una maggiore garanzia di qualità del prodotto proposto al consumatore. Un esempio, finanziato sempre dall’Unione Europea, è il progetto OLEUM dell’Università di Bologna.

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Come conoscere l’olio? Degustazioni nei supermercati e nei ristoranti

Le attività del progetto EcceBio si rivolgono sia ai semplici consumatori sia agli addetti ai lavori. Già nei primi mesi di quest’anno sono state organizzate giornate di assaggio e degustazione in tre punti vendita romani del gruppo Conad, sia ben 140 giornate promozionali rivolte agli addetti ai lavori in alcuni ristoranti della capitale.

Ma le iniziative non si limiteranno a queste realtà. Fino alla conclusione del progetto nel 2025 infatti, lo stesso tipo di giornate di scoperta e formazione saranno riproposte anche in altre parti d’Italia. Su ogni territorio, Unaprol seleziona prodotti tipici valorizzando le cultivar d’eccellenza locali. Per queste prime giornate, è stata selezionata l’Itrana, tipica del Lazio: l’olio extravergine che ne deriva è definito un fruttato medio e, spiegano i promotori, ha profumi che spaziano dalle erbe aromatiche alle mandorle con sentori di pomodoro. Un prodotto che si abbina perfettamente con insalata, bruschette e carni alla brace. Anche l’oliva in degustazione è della stessa cultivar. Chiamata anche “oliva cangiante”, l’Itrana ha un gusto fresco e moltissime sfumature di colore, motivo per cui non viene proposta soltanto in cucina, ma anche al bancone del bar per accompagnare i cocktail da aperitivo. 

Un’ulteriore sezione del progetto EcceBio guarda al futuro. Verranno realizzati, infatti, percorsi di formazione e sensibilizzazione all’interno di alcuni istituti alberghieri in maniera tale che non soltanto il consumatore di oggi, ma anche quello di domani sappia riconoscere e apprezzare la qualità e le caratteristiche dell’olio EVO bio.


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