La cucina calabrese è tanto ricca di piatti quanto varia di sapori: lo sa bene chi è nato e cresciuto in quella terra, ma anche chi ha degli amici che lo hanno introdotto alle numerose e squisite tradizioni culinarie della regione. Tra i prodotti d’eccellenza, possiamo citare salumi e formaggi, frutti come la clementina DOP o il famoso bergamotto, ma l’elenco potrebbe continuare per ore. Oggi, però, dopo avervi raccontato cos’è e come si prepara l’olio santo, vogliamo parlarvi dei dolci di Natale calabresi, in particolare crustoli e scaliddre: vediamo insieme quali caratteristiche hanno e le ricette per prepararli.
Dolci di Natale calabresi: Crustoli, Scaliddre, Nacatole e Pitta ‘nchiusa
Le tradizioni natalizie includono molte preparazioni culinarie, specialmente dolci, che un tempo erano realizzate giorni prima delle feste, per poterle poi consumare nel momento in cui la famiglia si riuniva. La Calabria non fa eccezione, da questo punto di vista, con le sue ricette che spesso celano, sotto nomi diversi, una medesima origine.
I primi dolci di Natale calabresi di cui vogliamo parlarvi oggi sono i Crustoli, chiamati anche Turdilli o Turdiddi, tipici della provincia di Cosenza. La loro forma ricorda quella degli gnocchi, con cui hanno in comune anche le tipiche striature sul dorso. La tradizione cosentina prevede che siano guarniti con miele di fichi, una prelibatezza tipica della zona e molto rinomata.
Le scalidde o scaliddre sono un richiamo alla tradizione religiosa: la forma ricorda quella di piccole scale (scaliddre o scalidde, in calabrese), e il loro significato metaforico è una sorta di avvicinamento alle doti cristiane e alla purezza incarnata da Gesù.
Sulle tavole calabresi di Natale, troviamo poi le nacatole, originarie della provincia di Reggio Calabria, in particolare della zona tra Gioia Tauro e Locri, che per buon auspicio venivano preparate una settimana prima della festa. A base di farina, uova, zucchero e anice, le nacatole sono fritte e ricoperte di zucchero, simili in qualche modo alle ciambelle. Fanno parte dei prodotti PAT calabresi.
La pitta ‘nchiusa ricorda invece una torta, formata da tante roselline di pasta sfoglia preparata col vino bianco, farcite con spezie, miele, frutta secca. È tipica delle province di Cosenza e Catanzaro.
Crustoli calabresi: la ricetta
Dopo un brevissimo accenno a tante golose preparazioni, è arrivato il momento di preparare la lista della spesa per procurarsi tutti gli ingredienti necessari a fare in casa i crustoli (o Turdilli) e le scalidde. Vediamo cosa occorre per realizzare la ricetta di queste golosità genuine e tradizionali.
Ingredienti
- 500 g di farina di grano duro
- 500 g di farina 00
- 250 g di olio extravergine di oliva
- 350 ml di vino bianco (moscato)
- q.b. di cannella in polvere
- un pizzico di sale
- olio per friggere
- miele di fichi
Procedimento
- Fate scaldare in una pentola olio e vino, aggiungete sale e cannella e portate a ebollizione.
- Spegnete il fornello, unite la farina e lavorate il composto con l’aiuto di un cucchiaio di legno.
- Trasferite il tutto sulla spianatoia e continuate a lavorare con le mani. Quando sarà omogeneo, formate dei bastoncini spessi un paio di centimetri e tagliateli a pezzetti (sempre di almeno 2 o 3 cm). Passate il turdillo sul rigagnocchi: un tempo, si utilizzavano le ceste di vimini per dare a questi dolci la caratteristica rigatura.
- Friggete i dolci in olio bollente, lasciateli scolare sulla carta per fritti e poi ricopriteli con il miele di fichi.
I crustoli o turdilli vengono realizzati anche in altre varianti, per esempio possono essere coperti di vino cotto, o di vino cotto e miele, così come di cioccolato. Nella ricetta, infine, c’è chi aggiunge le uova e il lievito, il vino rosso al posto del moscato, oppure il liquore all’anice.
Scaliddre calabresi: la ricetta
Anche le scalidde sono una preparazione molto semplice, a base di uova e farina, che richiede però un po’ di manualità per la realizzazione: vediamo insieme la ricetta e il procedimento necessari.
Ingredienti
- 6 uova intere
- 6 tuorli
- 1 kg di farina
- mezzo bicchiere di olio extravergine di oliva
- q.b. di semi di anice
- 50 gr di zucchero
- q.b. di cannella
- q.b. di olio extravergine di oliva (per la frittura)
- miele per guarnire
Procedimento
- Separate le chiare dell’uovo dai rossi e montatele a neve bene ferma.
- Lavorate tutti i tuorli con lo zucchero, aggiungete l’olio, lo zucchero, la farina setacciata, i semi di anice, la cannella.
- Incorporate nell’impasto le chiare e continuate a lavorare con delicatezza fino a ottenere un composto liscio e omogeneo. Lasciate riposare per mezz’ora.
- Formate dei rotolini di 25 cm di lunghezza circa. Avvolgeteli intorno al manico di un cucchiaio di legno, poi appoggiate sul tavolo il manico con l’impasto attorno e fate un giro intorno per chiudere la forma. Premete lungo i bordi per dare stabilità alla scalidda. A questo punto, sfilate il cucchiaio.
- Friggete i dolci in olio bollente e poi adagiateli sulla carta da fritti. Al termine dell’operazione, spennellate le scalidde con miele fuso e servite su un vassoio.
Avete mai assaggiato questi o altri dolci di Natale calabresi? In caso affermativo, fateci sapere quali sono i vostri preferiti, anche se sappiamo quanto sia difficile scegliere!