Giornale del cibo

Storie e ricette di 3 dolci americani per una colazione a “stelle e strisce”

 

“Chi ben comincia, è già a metà dell’opera”: questo proverbio potrebbe essere usato anche in ambito food. La colazione è infatti il pasto più importante, ed è fondamentale per iniziare col piede giusto la giornata. Di colazioni, poi, ce ne sono di tutti i tipi: da quella sana all’English (full) breakfast con scramble eggs e bacon, da quella vegana a quella con gli immancabili latte e cereali. Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti, e il bello è proprio variare, ovviamente sempre facendo attenzione a non esagerare con quelle troppo ricche e pesanti. Oggi, allora abbiamo pensato di proporvi alcune ricette di dolci americani ideali per una colazione (o anche una merenda) un po’ diversa dalle altre, da sperimentare a casa insieme alla famiglia, andando anche a scoprire la loro storia e alcune curiosità. 

Dolci americani: origini e ricette per una colazione internazionale

Che in America non ci vadano leggeri col cibo, lo sappiamo. E anche sulla colazione non scherzano, perché la prendono molto sul serio: colazioni abbondanti e variegate, porzioni enormi, sciroppi su qualunque cosa, e burro e zucchero come se piovesse… Ecco, se state cercando dei dolci “leggeri” e salutari, siete nel posto sbagliato: ma ogni tanto – e con moderazione – è giusto concedersi uno strappo alla regola, gustandosi del comfort food. Perché allora non provare dei cioccolatosissimi cookies o una meravigliosa fetta di apple pie? In più, questi dolci sono facili da preparare e ideali per una bella ricarica di buonumore. Scopriamo allora 3 ricette semplici semplici e qualche curiosità sulla loro nascita. Del tipo, sapevate che i cookies sono nati per caso? O che Biancaneve preparava l’apple pie? Be’, per queste e altre curiosità, continuate a leggere. Pronti, pancake, via!

Pancakes, le frittelle che hanno conquistato l’America

Pancakes
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Se diciamo “pancakes”, a tutti probabilmente viene in mente le immagini dei film americani, dove si vede la classica famigliola felice che, la mattina, si riunisce attorno al tavolo per fare colazione con una torre di queste specie di frittelle ricoperte di sciroppo d’acero. Anche se non si tratta di una preparazione inventata proprio in territorio americano (pare che sia originaria della Grecia, come vi abbiamo parlato nell’articolo sulla storia dei pancakes), è però lì che la ricetta si evolve e si differenzia dalle varianti europee, grazie all’aggiunta di un ingrediente: il baking powder, ossia il lievito chimico inventato alla fine del XIX secolo. Così, da quel momento, i pancakes conquistano le case e le tavole calde, diventando una ricetta statunitense a tutti gli effetti. Simili alle crêpes, si tratta di in realtà di sofficissime frittelle, spesse circa 3-5 mm e, secondo la tradizione americana, entrambi i lati devono presentarsi di un omogeneo color bruno, senza però bruciare la pastella. Il lato divertente di questa ricetta è che è molto versatile e può essere realizzata in mille modi: se la classica è con sciroppo d’acero o con una cascata di frutti di bosco freschi, ne esistono infinite versioni, che prevedono la frutta nell’impasto, oppure ricoperti di cioccolato o, addirittura, salati. La preparazione della pastella resta quella, ma ci si può sbizzarrire con il condimento! 

Ricetta dei pancakes

Perfetti la domenica mattina, o per un goloso brunch, i pancakes sono una preparazione veloce e semplice per coccolarsi con dolcezza.

Ingredienti

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Procedimento

  1. Per prima cosa, in una terrina unite la farina, il lievito, il sale e lo zucchero. 
  2. Dividete i tuorli dagli albumi, e montate questi ultimi a neve fermissima. In una ciotola, con una frusta a mano sbattete leggermente i tuorli, il latte e l’olio.
  3. Aggiungete i liquidi ai solidi: girate con la frusta a mano per pochi secondi. Incorporate con delicatezza anche gli albumi con una spatola, facendo movimenti lenti dal basso verso l’alto per non smontarli. Il risultato sarà una pastella morbida e fluida, ma non eccessivamente liquida.
  4. Ungete con un filo d’olio di semi una padella antiaderente e scaldatela a fuoco medio. A questo punto, inizia la magia: versate circa 3 cucchiai di pastella per ciascun pancake nella padella, facendo attenzione a distribuire per formare un dischetto di 10 cm di diametro.
  5. Ora inizia la cottura: aspettate finché sulla superficie non inizieranno a comparire delle bollicine e i bordi risulteranno asciutti. Quindi, capovolgete la frittella e togliete dal fuoco solo quando entrambi i lati risulteranno ben dorati e il pancake sarà lievitato, arrivando a circa 1 cm di spessore. Ripetete i passaggi fino a quando tutta la pastella non sia esaurita. Servite con sciroppo d’acero e con i mirtilli.

I cookies: i biscotti nati per caso

Se parliamo di biscotti, invece, i più famosi e copiati al mondo sono senz’altro loro, i cookies! Queste bontà rotonde, leggermente schiacciate, rappresentano la quintessenza della pasticceria americana, e come moltissime ricette la sua invenzione fu totalmente casuale. Siamo negli anni ‘30, in Massachusetts, e Mrs Ruth Wakefield era solita preparare dei biscotti al burro da servire ai clienti del suo lodge tra Boston e New Bedford, il Toll House Inn. Ma durante la preparazione, ci fu un imprevisto: la Wakefield si accorse che mancava un ingrediente fondamentale, il Baker’s chocolate, ossia un tipo di cioccolato amaro ed estremamente scioglievole. Cosa fare? Decise di sostituirlo con dei pezzi di cioccolato derivati da una barretta semidolce firmata Nestlé, e qui accadde la magia… quando la Wakefield estrasse i biscotti dal forno, si accorse che i pezzetti di cioccolato non si erano sciolti, e il tutto aveva preso una consistenza solida e croccante. 

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La ricetta fece il giro degli States e la Wakefield diventò famosissima: al punto che lo stesso Andrew Nestlé, assistendo a un incremento vertiginoso delle vendite della sua baretta Nestlé Semi-Sweet Chocolate Bar, decise di recarsi al Toll House Inn a conoscere Ruth, e stipularono un vero e proprio contratto. L’azienda dolciaria, nel 1939, lanciò sul mercato un nuovo prodotto, le “chips”, ossia le gocce di cioccolato già pronte all’uso, e la Wakefield ottenne una fornitura di cioccolato a vita e l’autorizzazione a stampare la sua ricetta sul retro delle confezione di chocolate chips, con il nome The Famous Toll House Cookie. Da allora i cookies hanno fatto il giro del mondo, sbarcando anche in Europa, e vengono preparati in diverse varianti: senza burro o con la farina integrale, con diverse tipologie di cioccolato, al pistacchio, con le arachidi o le noci, o addirittura con gli M&M’s.

Ricetta degli originali “Chocolate Chip Cookies”

La ricetta è quella originale di Ruth Wakefield, ovviamente convertendo attentamente le dosi da “cup” a grammi. Gustateli insieme a un bel caffellatte, oppure a un succo fresco e vedrete che esplosione di sapore!  

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Ingredienti per circa 60 biscotti

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Procedimento

  1. Mescolate la farina, il bicarbonato e il sale e lasciate da parte.
  2. Nel mentre, prendete una spatola e lavorare il burro ben morbido, a temperatura ambiente, con le due tipologie di zucchero: amalgamate e poi, una per volta, aggiungete le uova.
  3. Unite il mix di farina, bicarbonato e sale al composto, quindi aggiungete le gocce di cioccolato, la vaniglia e, se volete, le nocciole.
  4. Aiutandovi con due cucchiaini, create delle piccole palle di impasto e sistematele su una teglia ricoperta di carta da forno. Attenzione a distanziarle tra loro: durante la cottura in forno, tenderanno ad “allargarsi” e, se messe troppo vicine, il rischio è di farle attaccare.
  5. Lasciate riposare in frigorifero per circa un’ora e poi procedete con la cottura in forno precedentemente riscaldato a 180° per circa 10/12 minuti. La fase del riposo in frigo non è fondamentale: si può anche saltare, a quel punto bisognerà procedere subito ad accendere il forno, in modo che sia caldo al termine della preparazione.  
  6. Sfornate, lasciate raffreddare prima di gustarli, in modo che si “rapprendano” leggermente, oppure conservateli in una scatola ben chiusa.

Apple Pie, da Nonna Papera a Biancaneve

Lesya Dolyuk/shutterstock.com

A proposito di modi di dire sul cibo, in America esiste l’espressione “as american as an apple pie” per indicare proprio qualcosa di tipicamente americano. L’apple pie, ossia la torta di mele, è diventata, con gli anni, un vero e proprio simbolo degli States, protagonista dei pranzi in famiglia e delle festività, accompagnata con il gelato alla vaniglia: il legame con il Paese è talmente forte che viene infatti comunemente chiamata “american pie” a sottolinearne proprio l’appartenenza. Eppure, la ricetta non è di origine americana: pare che sia stata “inventata” in Inghilterra, intorno al 1390, quando si trova una ricetta contenuta in un ricettario del cuoco di corte del Re d’Inghilterra Riccardo II. L’idea nasce da una sorta di pasticcio di carne, poi sostituito con un contenuto di mele non perfette nell’aspetto per conservarle, dato che non esistevano i frigoriferi. 

La ricetta viene esportata dai primi pellegrini nel Nuovo Mondo – a Jamestown, nel New England – nel XVII secolo e qui si evolve e diffonde, ottenendo fama e fortuna. Sembra, infatti, che durante la Guerra Civile americana, entrambi gli schieramenti, dell’Unione e dei Confederati, fossero intensi a sfornare torte di mele nelle retrovie. Nel 1902, il New York Times definisce l’apple pie il “il sinonimo americano di prosperità” e, durante la Seconda Guerra Mondiale gli americani partivano in battaglia combattendo “for mom and apple pie”. Ma la celebrità arriva con Walt Disney: ebbene sì, nei suoi fumetti il personaggio di Nonna Papera è spesso disegnata intenta a preparare l’apple pie, che poi faceva raffreddare sul davanzale della finestra e che, puntualmente, qualcun altro finiva per mangiarsela di nascosto.


Ma non è finita qui: si vede che Walt Disney era goloso di torta di mele, perché questo dolce ritorna in molti cartoni Disney che hanno fatto al storia, in primis in Biancaneve e i sette nani del 1937. Nel cartone, troviamo la dolce protagonista preparare l’apple pie aiutata dai suoi amici uccellini, quando poi viene interrotta dalla strega cattiva, che le propone una succosa e rossissima mela (avvelenata)… e il resto, come si dice, è storia.

Ricetta dell’Apple (American) Pie

Da Biancaneve e Nonna Papera alle vostre tavole, direttamente! Tra tutte e tre, questa è sicuramente la ricetta che richiede un po’ più di tempo di preparazione, ma ne varrà senz’altro la pena. Sottofondo musicale consigliato durante la preparazione? Ovviamente, American Pie, la canzone di Don McLean riportata al successo nel 2000 da nientepopodimeno che… Madonna!

Ingredienti per 6 persone

Per la pasta:

Per il ripieno:

Africa Studio/shutterstock.com

Procedimento

  1. Il primo passo è la preparazione dell’impasto per la base e per la copertura della torta. In una ciotola, mettete insieme la farina, lo zucchero, un pizzico di sale e il burro a fiocchetti: impastate fino a ottenere un composto granuloso
  2. Riempite circa mezzo bicchiere d’acqua fredda e, lentamente, versatela sull’impasto: lavoratelo fino a formare una palla. Ricopritela con la pellicola e lasciatela riposare in frigo per circa 30 minuti.
  3. Nel frattempo, passate a occuparvi del ripieno: lavate le mele, sbucciate e tagliatele a fettine molto sottili. Mettetele in una ciotola e irroratele, mano a mano, col succo di limone, per evitare che diventino scure. 
  4. Aggiungete la scorza grattugiata di limone, la cannella, la polvere di garofano, la noce moscata e la maizena, quindi mescolate bene così che le mele prendano tutti gli aromi.
  5. Trascorsa la mezz’ora, estraete dal frigo il panetto e dividetelo in due parti, perché l’idea è quella di creare la base della torta più grande rispetto alla “chisura” superiore della torta. Aiutandovi con il mattarello, stendete la pasta formando due dischi: riponete il più grande su una tortiera di circa 24 cm di diametro, precedentemente imburrata e infarinata. Un accorgimento: fate in modo che il disco di pasta vada oltre il bordo della tortiera di qualche centimetro (non dev’essere esattamente a filo), perché servirà poi per chiudere il dolce.
  6. Con una forchetta, bucherellate la base dell’apple pie, poi versateci sopra il ripieno di mele, ricoprendo tutta la superficie, creando una sorta di “cupola”. In pratica, lasciate i bordi più vuoti e compattate con le mani le mele verso l’alto, quasi a fare un castello di sabbia!
  7. A questo punto, prendete l’altro disco di pasta e chiudete la torta: attenzione a non romperlo e a fare in modo che sia steso bene su tutta la superficie. 
  8. Con i ritagli di impasto avanzati, create una sorta di cordoncino, che vi servirà a coprire il bordo esterno della torta, a scopo decorativo. Sempre con una forchetta, schiacciate delicatamente il bordo e fate attaccare bene cordoncino allo strato superiore della torta, in modo che non si stacchi durante la cottura. 
  9. Con un coltello, praticate dei tagli sulla cupola: questo accorgimento serve per far uscire il vapore dall’interno della torta. La particolarità è che ci si può sbizzarrire con la fantasia e formare vari disegni (ce ne sono di tutti i tipi!). Concludete spennellando la superficie dell’apple pie con l’uovo che avrete precedentemente sbattuto in un ciotolino e cospargete di zucchero di canna. 
  10. Mettete in forno preriscaldato a 180° per 40 minuti, facendo attenzione che non si bruci troppo sulla superficie. Trascorso questo tempo, la vostra apple pie sarà pronta. In America, la servono fredda, ma noi la consigliamo tiepida

 

Speriamo che queste ricette vi abbiamo fatto viaggiare con la mente (e con il palato), portando un po’ di States sulle vostre tavole!

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