Mangiare sano nel nostro Paese è una priorità per una porzione sempre più ampia della popolazione. Ben il 70% degli italiani, secondo uno studio Nielsen, è interessato a conoscere la composizione di ciò che mangia, il 67% è preoccupato dall’uso di additivi e conservanti, il 55% ricerca sul mercato prodotti naturali e biologici. Un trend confermato anche dalla crescita del SANA 2018, il Salone internazionale del biologico di Bologna, giunto quest’anno alla trentesima edizione. Se le persone hanno le idee chiare a proposito di ciò che vogliono nel piatto, tuttavia non sanno a chi rivolgersi quando necessitano di consigli nutrizionali o diete alimentari. In particolare, si fa spesso confusione tra dietista, dietologo e nutrizionista. L’importanza, infatti, della competenza nell’ambito dell’alimentazione e della nutrizione è riconosciuta, ma vediamo in base a cosa si differenziano queste tre professioni differenti che hanno tutte a che fare con il mangiare sano.
[elementor-template id='142071']Differenza tra dietista, dietologo e nutrizionista
Innanzitutto, dietista, dietologo e nutrizionista hanno seguito percorsi di studio diversi che conducono a tre professioni distinte, le sole autorizzate, secondo la legge italiana, a prescrivere una dieta.
Il dietologo, infatti, è laureato in Medicina e Chirurgia e, dopo aver completato i sei anni del corso di laurea, si è specializzato in Scienze dell’Alimentazione. Dietistica, invece, è un corso di laurea a sé stante, triennale, parte della famiglia delle lauree in professioni sanitarie della facoltà di Medicina. La figura del nutrizionista è, per essere precisi, quella del biologo nutrizionista, cioè un laureato in Biologia (triennale e magistrale) che ha superato l’esame di stato ed è iscritto all’Albo dei Biologi.
Vediamo ora in pratica come si differenziano queste professioni, accomunate dall’impegno per la promozione di uno stile di vita sano attraverso un’alimentazione consapevole.
La figura del dietista
Il corso di laurea in Dietistica rientra nella facoltà di Medicina e Chirurgia, ha durata triennale e prevede che prima della discussione, lo studente debba affrontare e superare un esame di stato che gli permette, una volta laureato, di esercitare la professione.
Il dietista si occupa, dunque, della promozione e della cura dell’alimentazione e della nutrizione sia per pazienti singoli, che con uno sguardo alla collettività. Può, infatti, prendere parte alla stesura ed elaborazione di menù per mense, ospedali, scuole, ma anche promuovere attività didattiche per sensibilizzare i più piccoli all’importanza di mangiare frutta e verdura, per fare un solo esempio. Il dietista può lavorare anche con i pazienti singoli in piena autonomia, proponendo piani dietetici anche di tipo terapeutico, ma non può essere lui a fare la diagnosi, né prescrivere medicinali e farmaci.
Per legge, il dietista è “l’operatore sanitario competente per tutte le attività finalizzate alla corretta applicazione dell’alimentazione e della nutrizione, compresi gli aspetti educativi e di collaborazione all’attuazione delle politiche alimentari”. Può, inoltre, insegnare all’università, prendere parte a progetti di ricerca in ambito accademico, collaborare con aziende del settore alimentare, partecipare ad attività di controllo e monitoraggio degli alimenti.
Il dietologo: il medico dell’alimentazione
Il dietologo, chiamato talvolta anche medico nutrizionista, è a tutti gli effetti un medico che può, di conseguenza, fare diagnosi di patologie e, all’occorrenza, prescrivere farmaci per poterle curare. È suo compito partire dalla valutazione clinica all’elaborazione del trattamento e della dieta più adatta al paziente: di fatto è l’unico, tra le tre figure che per legge possono elaborare un piano alimentare personalizzato per il paziente, che può evidenziare e “certificare” la presenza di una qualsiasi malattia che richiede un’alimentazione specifica.
Le patologie diagnosticate da un dietologo sono quelle a carico dell’apparato digerente, come, per esempio, colite, gastrite, reflusso, sindrome del colon irritabile, morbo di crohn, celiachia, intolleranze. In alcuni casi è sufficiente un’analisi dei sintomi, in altri invece sono necessari degli esami che il dietologo può prescrivere di fare. In questo caso, la dieta si configura come un regime alimentare mirato al sostegno del paziente, per trattare la sintomatologia di quella malattia per consentirgli di convivere con la patologia stessa senza avere problemi.
Come lavora il biologo nutrizionista?
Una figura ancora differente è, appunto, quella del biologo nutrizionista, laureato in Biologia e specializzato in alimentazione e nutrizione. Come nel caso del dietista, può operare in maniera autonoma e indipendente, dopo aver superato l’esame di stato ed essersi iscritto all’Albo dei Biologi, non può però fare diagnosi, né prescrivere una dieta in presenza di una patologia, senza l’indicazione di un medico. Di fatto, se sospetta che il paziente soffra di una qualche malattia, suggerirà di rivolgersi ad un medico per acccertamenti.
Un professionista della nutrizione in farmacia
Non tutti sanno che, infine, anche tra i farmacisti esiste un folto gruppo di professionisti che si sono specializzati post lauream nel settore della nutrizione. La questione è tuttora critica, poiché non esiste un riconoscimento legislativo univoco che definisca i limiti dell’attività del farmacista in ambito nutrizionale: l’auspicio, per esempio, dell’Associazione Farmacisti Esperti in Nutrizione (AFEN) è che anche ai farmacisti con delle competenze specifiche venga permesso di elaborare diete e piani alimentari come è consentito ai biologi. In attesa di evoluzioni, ognuno può comunque decidere di recarsi in farmacia per un’attività di consulenza e consiglio, ma il farmacista non può prescrivere una dieta. Questa limitazione, è utile sottolinearlo, si estende secondo la legge italiana, anche a estetisti, personal trainer, naturopati, coach del benessere e tutte le figure, più o meno formate, le quali possono offrire solo supporto e informazioni.
Come scegliere il professionista più adatto al proprio caso è, invece, una valutazione personale, basata non tanto sul titolo di studio, ma su esperienza e professionalità. Dietologo, dietista e nutrizionista, al netto delle differenze evidenziate, sono tre figure professionali competenti nel campo della nutrizione, poi permangono distinzioni basate sull’attitudine di ciascuno.
Ci sarà il nutrizionista che si dedica ai bambini, il dietologo specializzato nel supporto agli sportivi, quello che si occupa di determinate patologie alimentari.
La scelta finale è, dunque, personale, ma conoscevate la differenza tra questi professionisti?