Giornale del cibo

Quali alimenti aiutano a combattere la ritenzione idrica?

 

La ritenzione idrica è un disturbo molto diffuso, principalmente tra le donne. Soprattutto, quando si trovano in condizioni fisiologiche particolari, come, ad esempio, in alcune fasi delicate del ciclo, durante la gravidanza o anche l’allattamento. 

Sono sempre più diffusi integratori e tisane drenanti che promettono di risolvere il problema. Tuttavia, la maggior parte dei rimedi spesso agisce sul sintomo cioè, riducendo il gonfiore ma non sulle cause di questo disturbo. Infatti, se non si comprendono le reali motivazioni e non si interviene su quelle, il problema si ripresenterà dopo breve tempo. In quest’articolo, cerchiamo allora di capire bene perché il corpo trattiene liquidi e come possiamo intervenire, anche attraverso l’alimentazione, vedendo qual è la migliore dieta per la ritenzione idrica.

Ritenzione idrica: cos’è e come riconoscerla?

ritenzione idrica
sebra/shutterstock.com

La ritenzione idrica è la tendenza del corpo a trattenere liquidi nei tessuti. Si tratta di una condizione fisica che, generalmente, si manifesta come “gonfiore”. In alcuni casi, l’accumulo di liquidi è localizzato in alcune parti del corpo e produce un anomalo rigonfiamento, che viene chiamato edema

La ritenzione idrica è associata non solo un aumento generale del volume (quindi, dei cm) e del peso corporeo, ma anche a un senso di maggiore difficoltà e lentezza nei movimenti. Inoltre, gli occhi gonfi al mattino appena svegli, caviglie e piedi che sembrano non sopportare le scarpe, l’anello che lascia il segno o anche la difficoltà a piegare le dita della mano, insieme alla sensazione di pesantezza e di torpore mentale, sono tutti segnali che possono aiutarci a riconoscere questo disturbo. 

[elementor-template id='142071']

Le cause della ritenzione idrica

Ma quali sono le cause di questo disturbo? All’origine del problema possono esserci patologie specifiche che portano a un accumulo di liquidi e, di conseguenza, il gonfiore rappresenta uno dei sintomi. Quindi, prima di intervenire con rimedi per eliminare i liquidi in eccesso, è opportuno svolgere delle indagini e accertarsi sulle cause, rivolgendosi a un medico. Inoltre, la ritenzione idrica può essere conseguenza di alcune terapie farmacologiche, di uno squilibrio ormonale, o ancora, di un’alterazione del ritmo sonno-veglia, ma soprattutto di cattive abitudini alimentari.

In condizioni normali, le cause della la  ritenzione idrica vanno ricercate nello stile di vita perché si tratta  sempre di un disturbo che esprime un rallentamento del metabolismo. Infatti, quando l’organismo si trova in difficoltà, trattiene liquidi per poter svolgere al meglio tutte le reazioni biochimiche che necessitano di acqua. I sintomi, dunque, sono più evidenti al mattino, proprio perché nelle ore notturne il metabolismo rallenta. Attraverso la dieta, quindi, possiamo stimolare il metabolismo, sostenendone l’attività del fegato, agevolando quella renale e mantenere un buon equilibrio glicemico. Infatti, l’eccesso di zuccheri nell’alimentazione  può essere causa di ritenzione idrica dal momento che il glicogeno, la sostanza di riserva con cui viene accumulato lo zucchero in eccesso nei muscoli e nel fegato, si lega a grandi quantità d’acqua (300 gr di acqua per 100 gr di glicogeno).

Come combattere la ritenzione idrica a tavola: gli alimenti consigliati

Timolina/shutterstock.com

Escluse alcune condizioni patologiche, possiamo intervenire sul nostro stile di vita e sulle abitudini alimentari, sia per prevenire sia per ridurre il gonfiore e i fastidiosi sintomi di questo disturbo. Ma quali sono gli alimenti che ci vengono in soccorso per ritrovare maggiore leggerezza e libertà di movimento? 

Le verdure sono senza dubbio il miglior alleato per contrastare la tendenza a trattenere liquidi e ridurre il gonfiore. In particolare, le più indicate sono le quelle appartenenti alla famiglia delle cicorie, di cui, ricordiamo, fa parte anche il radicchio. La cicoria, oltre ad avere effetto diuretico e drenante, svolge un’importante azione depurativa nei confronti del fegato, soprattutto quando viene ripassata in padella con aglio e olio. La cottura in olio, infatti, è in grado di stimolare il fegato e favorire anche la regolarità intestinale: quindi, fritti e soffritti non dovrebbero essere banditi dalla dieta, ma utilizzati abitualmente, ben distanziati e con i giusti abbinamenti per sostenere la funzionalità epatica. 

Sono utili anche finocchi, cetrioli, carciofi, cardi, asparagi, ravanelli, porri e cipolle. Altri alimenti, invece, sono ricchi di ossalati tra questi, spinaci, bieta e pomodori e andrebbero evitati, oppure abbinati correttamente, perché se combinati con il calcio aumentano il rischio di calcoli renali. Ad esempio, il pomodoro crudo che per la sua ricchezza di sali minerali può affaticare i reni e inibire la diuresi, soprattutto quando è abbinato ai formaggi, come nella caprese cambia completamente il suo effetto se abbinato insieme alla cipolla, come in una tradizionale ricetta siciliana. 

Anche alcuni frutti sono particolarmente diuretici, come quelli rossi, i mandarini, il melone, le pesche e quasi tutta la frutta estiva, senza mai dimenticare, però, che questi alimenti sono ricchi anche di zuccheri, per cui vanno consumati con moderazione.

Bere di più per eliminare i liquidi in eccesso? Dipende dalle situazioni

Il nostro corpo è in grado di regolare i liquidi corporei attraverso un sistema perfetto che vede coinvolti i reni, l’apparato circolatorio e un delicatissimo equilibrio ormonale. Solo quando nasce l’esigenza di integrare i liquidi corporei, l’organismo manifesta questa necessità attraverso il senso della sete, ad eccezione per le persone anziane che tendono a perdere questa capacità. 

Quindi, bere acqua quando non si ha sete non solo non ha alcun effetto sui liquidi in eccesso, ma addirittura può peggiorare i sintomi: infatti, può rallentare la digestione e affaticare i reni, sottoponendoli a uno sforzo inutile per eliminare l’acqua assunta in modo forzato. Viceversa, avere sempre sete può essere sintomo di un fegato in difficoltà che ha bisogno di essere sostenuto, correggendo quelle abitudini alimentari che tendono a ostacolarne la funzionalità.

Tisane e infusi: scegliere un valido aiuto dalla natura sì, ma bisogna scegliere quella giusta

grafvision/shutterstock.com

Il tè verde, gli infusi e le tisane drenanti a base di fitoterapici sono senz’altro utili, ma per individuare il giusto rimedio è importante saper riconoscere bene i sintomi per poter intervenire correttamente. Ascoltare il proprio corpo e riuscire a individuare le cause della ritenzione idrica può aiutarci a scegliere la tisana giusta: ad esempio, al posto di una semplice tisana drenante, potrebbe essere più efficace una tisana che aiuti a ritrovare la regolarità intestinale, oppure in grado di migliorare il riposo notturno, o ancora, una tisana che aiuti il fegato a detossificarsi. Agendo sulle cause sarà più semplice far sparire il gonfiore.

Solo un rimedio non basta: l’unica strategia veramente efficace sarà una dieta costruita, con l’aiuto del medico o del nutrizionista, sulle esigenze della persona, che stimoli e sostenga il metabolismo, garantendo la buona funzionalità di tutti gli organi.  

Dieta ritenzione idrica: un menù di stagione con effetto diuretico

Vediamo insieme un esempio di menù in grado di stimolare il fegato, sostenere l’attività dei reni, favorendo la diuresi.

Primo piatto: riso integrale con i carciofi

shutterstock.com

Per cominciare il pasto, consigliamo un riso integrale, che rispetto al riso raffinato ha un indice glicemico più basso. Come condimento, i carciofi sono ideali grazie alle loro caratteristiche nutrizionali: infatti, sono in grado di sostenere l’attività epatica, soprattutto quando sono cotti in padella con aglio, olio e prezzemolo. Questa modalità di cottura stimola il fegato e la colecisti, e garantisce un effetto drenante più efficace.

Secondo piatto: filetto di pesce azzurro lesso

Quando il pesce viene bollito perde una parte dei nutrienti, è vero, ma anche l’eccesso di sali minerali, risultando meno impegnativo per i reni, e quindi con un effetto diuretico più marcato.

Contorno: insalata di finocchio

Viktoria Hodos/shutterstock.com

Il finocchio è noto per le sue proprietà diuretiche, digestive e dimagranti, quindi si inserisce perfettamente in questo menù. Inoltre, favorisce la digestione del pesce azzurro, spesso non tollerato da alcuni soggetti, e aiuta a ridurre l’eventuale gonfiore addominale causato dai carciofi.

Frutta: mandarini  

Per concludere, i mandarini sono tra i frutti invernali meno ricchi di zuccheri e con uno spiccato effetto diuretico. SI consiglia di mangiarne due o tre a fine pasto, perché sono in grado di fluidificare il sangue migliorando la circolazione sanguigna.

A voi capita di sentirvi gonfi? Cosa fate per eliminare i liquidi in eccesso?

 

Exit mobile version