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Dieta Lemme: dimagrire mangiando tanto è possibile?

Considerata la dieta dei vip in Italia, la dieta Lemme non smette di far parlare di sé da quando Flavio Briatore si è mostrato in pubblico irriconoscibile, con 17 chili in meno e tanto ringiovanito da aver fatto subito pensare al “ritocchino” chirurgico. Briatore, invece, si era solo affidato al dott. Lemme, il guru brianzolo che dà il nome a questa dieta chiacchieratissima che sta spodestando anche la famosissima dieta Dukan, della quale condivide il principio: dimagrire mangiando tanto!

Alberico Lemme, farmacista e dietologo, è considerato dai più un genio, come lui stesso si autoproclama, e un ciarlatano da molti altri. Ma che cos’è la dieta Lemme e perché se ne parla tanto?

La filosofia alimentare della Dieta Lemme

Il dott. Lemme definisce il suo metodo Filosofia Alimentare, come si legge nel suo sito dall’omonimo nome. Il fulcro della dieta Lemme, elaborato dopo una decina di anni di studi biochimici, è che quando ci si occupa di peso corporeo non bisogna tener conto delle calorie, quanto della composizione chimica degli alimenti, delle associazioni alimentari e dell’indice glicemico. Mangiare determinati cibi in un momento della giornata piuttosto che in un altro aiuta a controllare e tenere bassa la glicemia. Quando invece il glucosio nel sangue è alto si attiva la risposta dell’insulina, nemica del peso corporeo.

dieta lemme

La dieta Lemme pare avere giovato a tante persone, tra le quali molti vip come Cuccarini, Perego, Brignano e Silvio Berlusconi. La forza di questa dieta sta nel riuscire a far perdere molti Kg in pochi mesi. Ma le teorie e i modi di Lemme sono apparentemente poco ortodossi. Al dott. Lemme piace provocare e attirare l’attenzione. Questo avviene, ad esempio, quando afferma che frutta e verdura fanno male. Quanto al sito di Filosofia Alimentare non è la classica pagina istituzionale di un dietologo. Vediamo com’è impostata.

Un approccio originale

Innanzitutto il dottore si rivolge ai navigatori del sito e ai potenziali pazienti chiamandoli ciccioni. A loro si rivolge anche nel suo libro “L’uomo che sussurava ai ciccioni”. Navigando, poi, tra video di interviste televisive, commenti di pazienti che lo chiamano benefattore e quiz, scopriamo che per accedere al programma della dieta Lemme bisogna fare un test di ammissione online, rispondendo circa a 50 domande introdotte da una serie di vignette (dal retrogusto sessista) dove il dott. Lemme si rivolge alla donna cicciona e frustrata.

Solo superato il test, dimostrando così di essere predisposti e pronti ad affrontare una dieta sui generis, si può richiedere un colloquio conoscitivo con Lemme e accedere ad un programma di dieta personalizzata. A questo punto si diventa cadetti del dott. Lemme. Ma vogliamo vedere come funziona concretamente la dieta Lemme e quali sono i suoi principi generali?

Fasi e orari nella dieta Lemme

In un mondo in cui le diete si diffondono sempre più tramite applicazioni, la dieta Lemme si presenta come un metodo semplice, quasi monotono, basato su due fasi.
La prima è la fase di dimagrimento, fino a raggiungere il peso forma. A questa segue una seconda fase di mantenimento, della durata di tre mesi.
Durante la prima fase si è in contatto col dott. Lemme a giorni alterni, durante i quali egli indica cosa mangiare, variando il menù in base ai risultati che si stanno ottenendo: a quanto pare, si possono perdere fino a 10 kg al mese.

È una dieta dissociata, che si basa sull’assunzione di alcuni tipi di cibi in momenti specifici della giornata, e sul divieto assoluto di altri.

In particolare prevede:

Che cosa si mangia nella dieta Lemme?

Dimenticate i pasti classici 


Gli amanti della colazione continentale, non ameranno i consigli di Lemme. Non è un caso, infatti, che la dieta Lemme sia conosciuta anche come la dieta della “pasta a colazione”. Il dott. Lemme prescrive pasta, carne e pesce in quantità illimitataCi sono, tuttavia, alcune regole che riguardano le associazioni tra questi cibi e la loro distribuzione durante la giornata.

Pasta e carboidrati, infatti, vanno consumati a colazione e non vanno mai mangiati insieme alla carne, che va consumata la sera, come il pesce. Il caffè accompagna tutti i pasti in quanto, come il the, stimola ormoni opposti all’insulina, come ad esempio l’adrenalina, i quali facilitano il dimagrimento. Via libera anche a spezie, erbe aromatiche e olio extra vergine di oliva, che possono essere utilizzati senza restrizioni; questo vale anche per tutti i tipi di cottura, frittura compresa. Infine, il consiglio del dott. Lemme è quello di bere tanta acqua.

No a verdure e condimenti classici

I cibi completamente banditi sono il sale e lo zucchero e vanno eliminati anche dolcificanti, aceto, pane, latte e derivati. Nella prima fase della dieta le verdure, in particolare pomodoro e carote, sono da eliminare in quanto per la loro composizione chimica, secondo il dott. Lemme, stimolano l’insulina e, di conseguenza, aumentano l’adiposità del corpo. Eccezione viene fatta per alcune verdure, come la cipolla. Raggiunto il proprio peso forma, con un esborso mensile di circa 250€ richiesti da Lemme, si passa alla fase di mantenimento nella quale è possibile reintrodurre frutta, verdura e latticini.

La giornata tipo di chi segue la dieta del dott. Lemme

Ribadito che la dieta Lemme prevede un menù elaborato su misura ogni due giorni in base alla perdita di peso, agli obiettivi e alla risposta della singola persona, vediamo un esempio di menù tipo della dieta Lemme che si è diffuso tramite interviste al guru brianzolo, all’esperienza dei suoi pazienti e al suo libro:

Una dieta così speciale ha dato vita ad una moda. Oggi sul sito del Dott. Lemme si possono trovare anche i ristoranti che seguono la sua Filosofia Alimentare e si possono acquistare pasti ad hoc.

La dieta Lemme funziona?

Quanto abbiamo conosciuto riguardo la dieta Lemme porta a fare alcune considerazioni. Innanzitutto, una dieta che elimina dall’alimentazione frutta e verdura, propone il caffè anche quattro volte al giorno e tollera, ad esempio, la frittura, desta certamente qualche perplessità in termini di efficacia e di salute.

Il Dott. Lemme e i suoi cadetti ritengono di essere presi di mira da una comunità scientifica ancorata alle proprie certezze, solamente perché con la dieta Lemme si sfatano molti principi della scienza dell’alimentazione considerati intoccabili. Può essere vero. Da che mondo è mondo i cambiamenti e le nuove scoperte non sono mai accolti con entusiasmo e necessitano di tempo per essere accettati e, sempre, vanno a ledere gli interessi di qualcuno. Tuttavia, una buona dose di scetticismo nei confronti della dieta Lemme e del suo ideatore sono d’obbligo. Vediamo perché.

Un cognome una dieta: Lemme

Si tratta di una dieta molto legata al suo padre fondatore e ancor più al personaggio Lemme, che si autodefinisce genio e litiga con tutti ogni volta che viene invitato a parlare in televisione. Non è un caso che dal sito Filosofia Alimentare si evinca molto poco riguardo a principi e metodi di questa dieta. Allo stesso modo, non è un caso che il Dott. Lemme segua personalmente ogni suo paziente, non diffondendo una prassi generale e sempre efficace della sua dieta. Questo potrebbe far pensare che egli modifichi in realtà in corso d’opera la dieta quando vede che con qualche paziente le cose si mettono male e la sua “rivoluzione alimentare” non funziona.

Tuttavia, la dieta Lemme ha portato dei risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Bisogna vedere che percentuale rappresentano questi risultati sul totale dei pazienti, quale sarà il peso corporeo di queste persone sul lungo periodo e, soprattutto, quali sono gli effetti in termini di salute.

Le controindicazioni della dieta Lemme

Non è una dieta varia e questo, oltre che a renderla poco praticabile, limita fortemente l’apporto di vitamine e sali minerali. Inoltre fegato e reni vengono appesantiti dalla dieta Lemme a causa della sua forte componente proteica. Anche la scelta di eliminare totalmente e in modo drastico sale e zucchero è un elemento di criticità in quanto si rischiano cali di pressione e capogiri. Come se non bastasse, il dott. Lemme ama aggiungere un’ulteriore provocazione che va contro ogni buon principio di salute: fare sport è del tutto inutile.

Lo scetticismo verso la dieta Lemme ha origini lontane. Già nel 2009, quando iniziavano a diffondersi le teorie del farmacista brianzolo, intervenne anche il dottor Pietro Antonio Migliaccio, docente in Scienza dell’Alimentazione all’Università La Sapienza di Roma, come si legge in un articolo de La Repubblica. In generale, la contestazione che viene sollevata è che, al momento, non esistono prove scientifiche o pubblicazioni a supporto di questo approccio e lo stesso Lemme non è un medico, piuttosto uno studioso che può solo dare consigli.
Rimane una moda, di grande successo. Il tempo ci dirà se destinata a durare o a scomparire.

Secondo voi c’è da fidarsi della dieta Lemme?

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