Se andrete a mangiare da Adriano, come mi auguro, avrete l’occasione di fare un’esperienza gastronomica memorabile e di conoscere uno dei più abili manipolatori di coscienze che abbia mai conosciuto, però simpatico.
Adriano tende a fare mangiare gli altri come se il palato e lo stomaco in gioco fossero i suoi. Ci si sente quasi ipnotizzati mentre guida nelle scelte e non si può fare a meno di cedere alle sue proposte.
Dapprima è irritante scoprire che si è incapaci di rimanere fedeli al proprio progetto di pranzo. Poi ci si rassegna, e alla fine si è felici, perché Adriano ha davvero una specie di terzo occhio gastronomico capace di leggere i gusti più segreti di chi si siede a un suo tavolo.
Da lui troverete una cucina montanara, siamo a 860 metri di altitudine, preparata con grande raffinatezza. È aiutato nell’impresa da funghi e tartufi disponibili in gran parte dell’anno e dai migliori formaggi e ricotte del Molise. Sappiate che tra prelibatezze ai porcini e al tartufo vi proporrà anche gli spaghetti “sugna e pepe”. Il nome del piatto è terrificante, ma io spero che riesca a ipnotizzare anche voi e a farveli mangiare. Sono una bontà!