di Caterina C.
La Cugnà, o co^gnà, è una prelibatezza che ho avuto la fortuna di assaggiare in Piemonte, durante una edizione di Cantine Aperte (per chi non vi avesse mai partecipato, si accosta alla degustazione di vini in alcune cantine aperte al grande pubblico per assaggi e visite guidate, quella di prodotti tipici locali).
E’ difficile da catalogare, io l’avrei definita una sorta di conserva di antica tradizione, invece vedo sul web che i rari siti che ne parlano la definiscono una via di mezzo tra una mostarda dolce e una salsa.
La cantina che ce l’ha fatta assaggiare ci ha spiegato la sua origine: un tempo il mosto del moscato veniva riutilizzato facendolo stra-cuocere per ore con l’aggiunta di mele cotogne, da cui il nome, pere e frutta secca (noci, nocciole e mandorle delle Langhe) e insaporito con spezie. Per questa composizione, per la tipologia di preparazione che richiede molto tempo e per il suo sapore dolce e speziato a me ha ricordato molto una marmellata…
L’ho trovato ottimo sul formaggio di fossa… pare sia molto adatta anche per accompagnare le carni mentre anticamente la si utilizzava per insaporire la polenta.
Se vi capita di andare in zona, assaggiatelo perchè ne vale la pena!