L’edificio triste che vedete in foto si trova negli Usa, e un tempo, era un ridente e affollatissimo shopping mall. E come tutti i centri commerciali statunitensi, era probabilmente uno dei più importanti luoghi di socializzazione della zona, meta di famigliole in cerca di svago durante il weekend, e di teeneger all’attracco.
Eppure, i tempi degli shopping mall, almeno negli Usa, sembrano volgere al tramonto. Ce lo dice Federico Rampini in un articolo uscito alcune settimane fa su repubblica.it, dal titolo Centro commerciale addio, negli Usa crolla il mito dei templi dello shopping. Ce lo dicono anche gli americani, che hanno cominciato a studiare il fenomeno dei dead shopping mall, lo svuotamento selvaggio e la chiusura di questi vecchi templi degli acquisti.
Ma è cosa è dovuta la crisi dei centri commerciali statunitensi, e soprattutto: dove vanno gli americani a fare la spesa? In questo articolo cercheremo di rispondere alla domanda, mettendo a confronto le tendenze nostrane con quelle d’oltreoceano.
La spesa degli americani
Ci piacerebbe pensare che gli americani stiano abbandonando i colossi commerciali a favore di piccole, adorabili bottegucce che profumano di salumi e ortaggi freschi, ma a quanto pare non è così: né la spesa al dettaglio, né quella online, né la crisi ne sono la motivazione. Federico Rampini, infatti, ci spiega la crisi dei centri commerciali in un altro modo: sono le disuguaglianze economiche ad aver fatto fuori gli shopping malls. E così, mentre i ricconi statunitensi preferiscono fare la spesa in grandi magazzini glamour, e la working class affolla i discount economici, la middle class, la fascia un tempo votata allo shopping mall (ciò che stava in mezzo a questi due estremi), è sempre più esigua.
In conclusione, se la società americana cambia e si polarizza, a risentirne è il simbolo dello shopping interclassista. Per gli americani è un cambio di rotta epocale, che viene registrato un sito creato per censire la chiusura degli shopping malls.
Italiani: carrello o botteguccia?
Per gli italiani, a quanto pare, è tutta un’altra storia. Secondo i dati Istat , infatti, sempre più spesso scegliamo la spesa low cost e andiamo a fare la spesa al discount. Proprio così: andiamo meno al supermercato, andiamo ancora meno nelle piccole botteghe (il cui fatturato, nel 2014, è sceso del 2,6%), e facciamo guadagnare ai discount il 2,4% in più.
A differenza di quanto accade negli Stati Uniti, la colpa in questo caso sembra essere della crisi, che ci porta a risparmiare sul cibo e a rinunciare al fascino genuino dei vecchi negozi di alimentari.
Ne è la prova un’analisi Coldiretti/Censis, relativa allo scorso anno, che ci rivela cosa fanno gli italiani per risparmiare: piuttosto che affidarsi alle sue preferenze fa scorta di cibo in offerta (lo fa quasi 1 italiano su 3), e va in giro con una lista scritta della spesa (lo fa la metà degli italiani), per non cedere agli acquisti di impulso.
E voi, dove fate la spesa? Secondo voi, la crisi dei centri commerciali riguarda anche noi? Torneremo mai ad affollare le piccole botteghe di alimentari?