La cucina calabrese è fatta di ingredienti semplici, caratteristici della terra, ma dal sapore forte e sicuramente difficili da dimenticare. Con Luca Sessa, qualche tempo fa, avevamo già appuntato tre deliziose ricette da replicare in casa, ma – si sa – qualsiasi preparazione regionale viene meglio se preparata con ingredienti locali. Ecco, dunque, la nostra lista della “spesa”, un elenco su cosa portare dalla Calabria, come souvenir delle vacanze, o farsi spedire in un “pacco da giù” che, almeno in parte, lenirà la nostalgia delle ferie.
Cosa portare dalla Calabria: 10 delizie oltre agli agrumi solidali
Difficile pensare a questa regione senza pregustare già l’aspro e unico sapore degli agrumi. In questo territorio si produce, infatti, un quarto delle arance e delle clementine italiane, esportate in tutto il mondo. Un’eccellenza adombrata dallo sfruttamento per pochi euro l’ora di molti lavoratori: il tema del caporalato ci sta molto a cuore e ci siamo occupati delle condizioni dei braccianti della Piana di Gioia Tauro, ma in questa occasione vogliamo suggerirvi di non rinunciare assolutamente ad arance, mandarini e clementine. Le alternative esistono, sul territorio, e lavorano alacremente per portare avanti una filiera pulita e giusta. Il nostro consiglio, dunque, è quello di cercare i prodotti “puliti” e coltivati da aziende che si impegnano quotidianamente contro lo sfruttamento e la criminalità come, per esempio, Opera Terrae che si occupa di agricoltura sociale, oppure l’associazione SOS Rosarno.
Passiamo alla lista di prelibatezze locali che non potete proprio non portare dalla Calabria, tra grandi classici e chicche che solo i veri calabresi sapranno suggerirvi.
[elementor-template id='142071']‘Nduja
Partiamo dalla regina della cucina calabrese: la ‘nduja. Originaria dell’altopiano del Poro, in provincia di Vibo Valentia, è diventata simbolo dell’intera regione. Si tratta di un salume cremoso preparato con quanto avanza del maiale – milza, stomaco, intestino, polmoni, esofago, cuore, trachea, faringe, parti del muso e della testa, grasso – e peperoncino, e poi spalmato su del pane croccante, rigorosamente calabrese. Acquisto obbligato.
Zeppole calabresi
Non stiamo parlando delle classiche zeppole di San Giuseppe, dolci e preparate durante l’inverno soprattutto in Campania. Infatti, in Calabria queste frittelle vengono preparate in maniera diversa: farina, acqua, olio e lievito sono gli stessi ingredienti, è vero, ma ad essi vengono aggiunti patate, sale e, soprattutto, pezzetti di acciughe e ‘nduja. Il risultato è una deliziosa frittella salata, perfetta per uno spuntino, ma anche da portare con sé quando si torna a casa dopo una vacanza calabrese.
Peperoncino calabrese
Considerato il Re del peperoncino italiano, le prime tracce della produzione in Calabria risalgono ben al 1635. Intenso e, contemporaneamente, aromatico, lo spagnolicchio o diavolicchio – come viene chiamato in regione – viene utilizzato abbondantemente nella cucina locale sia nella versione fresca che in quella secca. Soprattutto chi passa dalla Calabria nei mesi di agosto e settembre non può fare a meno di farne una scorta: i piatti preparati in casa non avranno più lo stesso sapore.
Cipolla rossa di Tropea
Impossibile, in questa nostra lista di cosa portare dalla Calabria, dimenticare un’altra eccellenza locale: la cipolla di Tropea. Coltivata tra Nicotera e Campora San Giovanni, nonché lungo la costa tirrenica, questa particolare cipolla deve il suo colore rosso al contenuto di antocianine. Tra le molte proprietà, è interessante sottolineare come faccia bene al cuore e svolga una preziosa azione antiossidante. Motivo in più per farne incetta!
Melanzane sott’olio a filetti
Per un aperitivo perfetto, non potete che scegliere di acquistare qualche vasetto di melanzane sott’olio, rigorosamente a filetti. Durante la preparazione vengono condite con aglio, origano e, ça va sans dire, peperoncino, per un prodotto che racchiude gli aromi e il carattere della Calabria. Aprire il barattolo sarà come tornare dritti in vacanza!
Struncatura
La tradizione calabrese, come abbiamo già avuto modo di intuire, ci permette di scoprire delle vere e proprie chicche nate da ingredienti semplici e, molto spesso, dalla necessità. E questo è il caso anche della struncatura, un tipo di pasta artigianale che può ricordare, per forma, le linguine. Tipica della zona della Piana di Gioia Tauro, in origine era fatta con gli scarti raccolti da terra di crusca e farina, tanto che era destinata agli animali e, per lungo tempo, è stata vietata alle persone per ragioni igieniche. Oggi un gruppo di pastifici artigianali della zona ha ripreso la produzione, adeguandola alle norme vigenti, e utilizzando quindi grano duro, segale e farina integrale. Assolutamente da provare.
Olio essenziale di Bergamotto
Anche la coltivazione del Bergamotto affonda le radici nella tradizione calabrese: le prime tracce riguardanti la produzione di questo agrume in provincia di Reggio Calabria risalgono al 1750. Oggi il Bergamotto di Reggio Calabria è tutelato dalla DOP, le varietà più diffuse sul territorio sono il Femminello, il Castagnato e il Fantastico. Se ne trae principalmente un olio essenziale utilizzato in cosmetica e in cucina, soprattutto per aromatizzare dolci e bevande.
Salumi e formaggi
La lista di salumi e formaggi tipicamente calabresi è sterminata, tante sono le delizie tipiche, patrimonio del territorio e dell’Italia intera. Non possiamo che menzionarne alcune, suggerendovi di lasciarvi guidare dai gusti e dai locali. Assaggiate tutto ciò che più vi ispira, a partire da questa nostra, non esaustiva, proposta:
- Butirro
- Caciocavallo Silano DOP
- Caprino dell’Aspromonte
- Caprino della Limina
- Capocollo di Calabria DOP
- Giuncata
- Musulupu
- Pecorino crotonese DOP
- Ricotta affumicata calabrese
- Soppressata di Calabria DOP
- Insaccati vari di suino nero calabrese.
Insomma, ce n’è per tutti i gusti ed è un vero peccato non approfittare di un ventaglio di proposte così vasto!
Liquirizia
La Calabria è una delle regioni che producono la maggior parte della liquirizia italiana, merito del fatto che questa pianta cresce spontanea su quasi tutta la regione, ma anche della famiglia Amarelli che, da quattro secoli, ha contribuito alla crescita e alla riscoperta di questo piccolo grande tesoro. Se passate da Rossano Calabro, approfittate per una pausa nell’unico Museo della Liquirizia, e per fare incetta di caramelle, bastoncini, liquori, confetti e ciò che preferite.
Pane calabrese
Torniamo, infine, su un concetto già sottolineato quando ci siamo dedicati a 5 consigli per invitare a cena un crotonese: il pane nel Sud Italia ha un altro sapore. E la Calabria non fa affatto eccezione con la sua varietà di prodotti da forno e pani tutti da provare e, perché no, da acquistare e portare con sé una volta conclusa la permanenza in Regione. C’è il pane di Cerchiara, di farina tenera e crusca; quello di Mangone prodotto solamente da tre panifici; quello di Cuti, impastato in vasche di legno e cotto nel forno a legna; quello di Cutro con la corchia dura e la mollica che non si sbriciola; la pizzata, un pane di farina di mais con foglie di castagno; il “biscottedu” di Reggio Calabria, il “pane jermanu” e altre decine di varianti della tradizione, tutte da provare.
Ora sì che siete pronti a chiudere la valigia, tenendo un po’ di spazio vuoto e lasciando a casa quella maglietta un po’ attillata: raccontateci poi nei commenti cosa scegliete di portare dalla Calabria. Non vediamo l’ora di integrare questa nostra lista e assaggiare nuove delizie!