Cosa mangiare a Rimini: 12 piatti e prodotti tipici tutti da provare

passatelli, pasta fresca tipica della Romagna

Come ormai sapete, amiamo portarvi alla scoperta di luoghi e territori attraverso i sapori, le storie e i piatti più tradizionali di quella zona. Sì, perché le radici di ogni città, e dei suoi borghi, si esprimono anche attraverso tutto ciò che riguarda i prodotti enogastronomici più caratteristici, spesso frutto di secoli di storia e di saperi che si tramandano di generazione in generazione. Oggi il nostro viaggio fa tappa in Romagna, per la precisione in una località iconica della Riviera. Salpate insieme a noi per scoprire cosa mangiare a Rimini, attraverso le preparazioni e le ricette più tipiche di questa città e del suo entroterra.

Dalla piadina al tartufo di Sant’Agata Feltria: cosa mangiare a Rimini

Ecco a voi una carrellata di 12 prodotti caratteristici del riminese per prendere nota di quelli che vi stuzzicano di più. Fra primi piatti, secondi a base di pesce, dolci della tradizione e specialità locali, siamo sicuri che, quando capiterete a Rimini, non avrete dubbi su cosa mangiare… o su cosa acquistare come souvenir gastronomico!

1 – La regina indiscussa… la piadina romagnola!

Piadina romagnola
Luca Piva/shutterstock

Se c’è un prodotto simbolo della città di Rimini (e in generale della Romagna) quello è, quasi certamente, la piadina romagnola. Ottima per un pranzo o una cena veloce, ma anche come spuntino, la piadina – o semplicemente piada – è un piatto immancabile per chi si trova a passare per Rimini. È possibile gustarla nei chioschi che la realizzano, farcita in tanti modi diversi (anche se la versione più classica è quella con crudo, squacquerone e rucola), ma anche presso ristoranti e trattorie, dove la piada è spesso servita al posto del pane per accompagnare secondi e antipasti. Insomma, sarà difficile lasciare questa città senza aver assaggiato, almeno una volta, la mitica piadina! 

2 – La pasta fresca delle azdore: dalle tagliatelle agli strozzapreti, il primo piatto è servito

Cappelletti
Pedal to the Stock/shutterstock

Poi c’è lei, la pasta fresca, preparata tradizionalmente dalle azdore – termine dialettale per indicare la “regina del focolare” – da cui prendono vita i primi piatti della tradizione come tagliatelle, tagliolini, lasagne, cappelletti, ravioli, strozzapreti e passatelli, da assaporare in tanti modi diversi, a seconda del tipo di pasta e della ricetta da realizzare. Da provare le tagliatelle o gli strozzapreti al ragù, i passatelli e i cappelletti in brodo (tipici della tavola delle feste), i tagliolini alle vongole e i ravioli ripieni di erbe e formaggio… ma sono solo degli spunti, perché la scelta è davvero ampissima e adatta a tutti i gusti! Se volete sapere di più sui vari tipi di pasta, inoltre, perché non leggete il nostro articolo dedicato alle differenze tra cappelletti e tortellini?

3 – Voglia di mare? Ecco a voi la grigliata e il fritto misto di pesce

La cucina riminese è fatta anche, e soprattutto, di tradizione marinara. Venire a Rimini, infatti, significa avere l’occasione di gustare del buon pesce fresco dell’Adriatico, che può essere protagonista di tanti piatti differenti. Due di questi sono la grigliata mista di pesce, in genere realizzata secondo la disponibilità del giorno, e il fritto misto , preparato anche da locali e chioschi che offrono un servizio take away, servendolo ad esempio all’interno di un pratico cono di piadina. Quello che si mangia a Rimini è specialmente pesce azzurro, di cui l’Adriatico è ricco, il cosiddetto “pesce povero”: un tempo, infatti, era ritenuto meno pregiato ed era consumato dalle famiglie poco facoltose, eppure è ricchissimo a livello nutrizionale e contiene numerose proprietà benefiche. 

4 – Brodetto di pesce e sardoncini scottadito: altre delizie dell’Adriatico

Il brodetto di pesce alla romagnola è un piatto di origini povere che potete trovare nei menù di molti ristoranti di pesce di Rimini: nasce infatti in passato, quando i pescatori utilizzavano in questo modo il pesce rimasto invenduto. Cucinato con vari tipi di pesce fresco, che cambia a seconda della stagionalità, il brodetto ha diverse ricette e varianti in base alla zona della costa romagnola. Poi ci sono loro, i sardoncini scottadito, chiamati così proprio perché andrebbero mangiati con le mani quando sono ancora molto caldi. Dopo essere stati impanati, vengono grigliati e possono essere gustati da soli oppure con la piada. Dite la verità, vi sta venendo un po’ di acquolina in bocca?

5 – Per gli amanti del formaggio fresco… vi presentiamo lo squacquerone!

Squacquerone romagnolo
Elio Guidi/shutterstock

“Squacquerone”, un nome che dice già tutto. Questo formaggio a base di latte vaccino tipico della Romagna, infatti, si chiama così proprio perché è squacquerato, ossia presenta una consistenza molle e cremosa che lo rende facilmente spalmabile. Dal sapore dolce, con una lieve nota acidula e una leggera sapidità, è perfetto in abbinamento con la piadina, ma anche su una fetta di pane tostato, insieme a verdure grigliate e prosciutto crudo. Dal 2012, inoltre, lo squacquerone ha ottenuto la denominazione DOP.

6 – Il coniglio in porchetta, per chi ama il sapore della tradizione

Dalla cucina di pesce alla cucina dell’entroterra. Sì, perché Rimini non è solo mare e spiagge, ma offre un territorio tutto da esplorare, anche dal punto di vista gastronomico. Se andate alla scoperta della Valmarecchia, ad esempio (valle che si trova alle spalle di Rimini, proprio nella parte meridionale dell’Emilia-Romagna), tra i piatti più tradizionali da provare c’è il coniglio in porchetta, in genere cucinato secondo la metodologia usata per la porchetta di maiale, anche se esistono diverse versioni (ad esempio alcuni lo cucinano in tegame, altri aggiungono il vino…). Generalmente, però, un ingrediente sempre presente è il finocchio selvatico

7 – La ciambella, dolce tipico di Rimini

Ciambella romagnola da inzuppare nel vino rosso
Elio Guidi/shutterstock

Quando si dice “non tutte le ciambelle vengono col buco”… be’, la ciambella romagnola non solo non è tonda, ma nemmeno presenta il tipico buco al centro! Vero e proprio dolce della tradizione, è realizzata con ingredienti semplicissimi come farina, zucchero, uova, latte, burro e scorza di limone. Dalla consistenza biscottata, è perfetta per merenda, colazione o come dessert dopo un pranzo o una cena. La chicca in più? Prima di assaggiarla, provate a inzupparla nel vino rosso, proprio come tradizione vuole! 

8 – Bustrengo, un dolce dalle radici antiche

Se cercate un altro dolce caratteristico del riminese e, in generale, della bassa Romagna, vi presentiamo il Bustrengo. Anche questa è una preparazione “povera”, dalle radici contadine, nata dalla necessità di riutilizzare quanto rimasto in dispensa (in particolare, in passato, il pane raffermo). Perlopiù tipica della stagione invernale, questa ricetta prevede numerosi ingredienti (fino a 32!) e diverse varianti, poiché non esiste una ricetta “ufficiale”. Tra i componenti generalmente usati ci sono farina bianca, farina gialla, uova, latte, zucchero, uva passa, frutta secca e mele. 

9 – La piada dei morti, la focaccia dolce dell’autunno

Si chiama anche lei “piada”, ma poco ha a che fare con la piadina. La piada dei morti, infatti, è una focaccia dolce realizzata tra ottobre e novembre, per commemorare i defunti, le cui origini sono da ricercare nella tradizione celtica. Se capitate a Rimini in questo periodo, quindi, potrete certamente trovare questa preparazione nella maggior parte delle pasticcerie e panetterie del luogo e gustare, così, un altro prodotto tipico delle usanze locali. La riconoscerete per la sua forma rotonda e per essere guarnita, sulla superficie, con noci, mandorle e pinoli

10 – Simbolo del mondo contadino: il pane di Maiolo

Volgendo di nuovo lo sguardo all’entroterra, si trovano ulteriori prodotti che vale la pena provare e acquistare. Uno di questi è il pane di Maiolo, Comune della Valmarecchia conosciuto proprio per il suo pane caratteristico, con una preparazione antica che si tramanda di generazione in generazione. Realizzato con ingredienti semplici e genuini del territorio, questo pane è figlio della tradizione contadina e, un tempo, vedeva tutta la comunità unita in occasione della sua preparazione. A questo prodotto è dedicata anche una festa annuale, che in genere si tiene nel mese di giugno. 

11 – Formaggio di fossa

Formaggio di Fossa
francesco de marco/shutterstock

Prodotto anche a Sogliano sul Rubicone, come abbiamo visto parlando del Formaggio di Fossa di Sogliano DOP (provincia di Forlì-Cesena), il formaggio di fossa viene realizzato anche in altri comuni tra cui Talamello, in provincia di Rimini, dove prende il nome assai suggestivo di Ambra di Talamello (denominazione che si deve al poeta, scrittore e sceneggiatore Tonino Guerra). Si chiama formaggio di fossa per via del processo di stagionatura che avviene all’interno di fosse (procedura che risalirebbe al Medioevo), mentre il riferimento all’ambra si deve al colore della sua pasta. Il sapore è dolce e leggermente piccante, ed è un prodotto ottimo da gustare da solo, a temperatura ambiente, oppure su preparazioni calde (ad esempio sulla pasta o gli gnocchi). In occasione della sfossatura (a novembre), a Talamello si tiene anche una sagra dedicata. 

12 – Tartufo bianco di Sant’Agata Feltria

Chiudiamo questa golosa carrellata di prodotti tipici riminesi con un’ultima eccellenza, anch’essa celebrata con una fiera annuale. Stiamo parlando del tartufo bianco di Sant’Agata Feltria, Comune della Valmarecchia, dove viene organizzata ogni anno una fiera prevista tutte le domeniche di ottobre. Un’occasione da non perdere per gli amanti del tartufo, per assaporare piatti e preparazioni a base di questo prodotto tanto speciale. 

 

E voi conoscevate queste preparazioni della tradizione riminese e romagnola? Avete mai avuto modo di assaggiarle?


Immagine in evidenza di: Marina Bakush/shutterstock

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