Ci sono momenti nella vita in cui si ha solo bisogno di silenzio. Di un luogo senza centri commerciali né traffico, dove potersi lasciar trasportare dal ritmo del vento e dal rumore delle onde che si infrangono sugli scogli. A te non capita mai di sentire la necessità di tornare in contatto con la natura nel suo stato più primordiale? Qualche settimana fa ho ascoltato questo bisogno e sono approdata a Lanzarote: l’isola più orientale delle Canarie, a nord di Fuerteventura, nonché oasi di palme e paesaggi lunari fatti di lava solidificata, coni vulcanici, crateri e distese verdi. Nel 1993 è stata dichiarata Riserva della Biosfera dall’UNESCO nella sua totalità, comprendendo per la prima volta anche i centri abitati. È grazie alla simbiosi tra uomo e natura che l’isola ha acquisito il suo carattere più autentico, sia da un punto di vista culturale, che artistico e culinario.
In questo articolo voglio portarti alla scoperta della cucina tipica di quest’isola, che ha saputo conquistarmi per i suoi sapori essenziali e decisi. A volte stanno sullo sfondo come un prato verde, altre esplodono in bocca come la lava di un vulcano. Così ho scoperto le papas arrugadas accompagnate dall’inseparabile mojo. Curioso di scoprirle con me?
Cosa mangiare a Lanzarote: otto specialità da non perdere

Lanzarote mi ha insegnato cosa significa adattarsi. Non sempre si ha la fortuna di avere tutto quello di cui si ha bisogno e, a volte, come una vite che cresce su un terreno vulcanico (arido, secco e poco fertile), è necessario imparare a crescere con quello che si ha. Il vino buono viene fuori lo stesso, e a volte è persino migliore. Insomma, come spesso accade nella vita, anche i piatti di Lanzarote sono pietanze che hanno saputo adattarsi perfettamente alle sue condizioni geologiche, caratterizzate da vento e scarsità d’acqua. Tuttavia, anche se l’agricoltura è poco diversificata per il clima, la cucina locale non manca di originalità, e riflette al massimo tutti i prodotti sia di mare che di terra che l’ambiente ha da offrire.
Sulle tavole dell’isola non mancano mai carne, pesce fresco, verdure e olio extravergine d’oliva, insieme a vini e formaggi locali. Tra le verdure più diffuse spiccano la cipolla, il pomodoro, la patata e la patata dolce, spesso protagoniste di preparazioni che hanno subito l’influenza spagnola. Ti ho fatto venire fame? Allora continua a leggere per scoprire otto specialità da non perdere durante una vacanza a Lanzarote!
Mojo
Iniziamo con il mojo, salsa simbolo dell’isola servita con pane, verdure, formaggi, pesce e carne. Ne esistono due versioni: il mojo verde, profumato al coriandolo; il mojo rojo (o picón) a base di paprika e peperoncini picón; e il mojo blanco, a base d’aglio. Immancabili accanto alle papas arrugadas, le famose patate di piccole dimensioni che dominano i menù di tutti i ristoranti di Lanzarote. Se ti innamori di queste salse, e succederà, sappi che le puoi trovare anche nei supermercati, nei negozi tipici locali o in aeroporto, pronte da portare a casa.
Papas arrugadas

Proseguiamo proprio con loro: le papas arrugadas, vere protagoniste dell’aperitivo canario. Dimentica le patatine in busta: a Lanzarote, un bel bicchiere di sangría si gusta insieme a delle patate piccole quanto una noce, bollite in acqua salata e servite intere. Durante la cottura, la buccia diventa arricciata e rugosa, ed è proprio per questo che vengono chiamate con il termine spagnolo arrugadas, che descrive la loro particolare texture. Solitamente servite con abbondante sale e accompagnate immancabilmente con le tre salse tipiche dell’isola: il mojo verde, blanco e rojo.
Gofio
C’è un altro ingrediente che si produce soltanto sull’isola di Lanzarote: il gofio. Una farina a base di cereali tostati (principalmente mais), che può essere gustata in qualsiasi pasto, sia dolce che salato. Si tratta senza dubbio della pietanza più importante delle Canarie, gustata fin dai tempi degli aborigeni, prodotta artigianalmente e con un alto valore nutrizionale. Non a caso, è stata riconosciuta dall’Unione Europea come “Alimento di Qualità”. Ma come si consuma? Le preparazioni più comuni sono l’escaldón, una purea cremosa a base di farina di granturco tostato; la pella de gofio, un pane ottenuto mescolando farina, acqua, olio, sale e zucchero; le zuppe, dove viene aggiunto per dare consistenza; e infine i dolci, dove non è raro trovarlo sotto forma di crumble o spuma.
Formaggio di capra
Al quarto posto della lista dei cibi imperdibili di Lanzarote troviamo il formaggio, soprattutto quello di capra. Prodotto con latte di capra majorera, razza autoctona dell’isola, viene lavorato a crudo e ha un sapore deciso che diventa sempre più intenso con la stagionatura. Per i più audaci, si può trovare anche nella versione ricoperta da uno stato di gofio o paprika. Dove assaggiarlo? Nei ristoranti, nei supermercati e, se vuoi immergerti in un’esperienza sensoriale completa, nei caseifici dell’isola. Tra i più famosi troviamo la Quesería El Faro a Teguise, la Quesería Montaña Blanca (specializzata nei formaggi freschi) a San Bartolomé, e la Quesería Rubicón a Femés.
Pesce
Come tutte le isole che si rispettano, anche a Lanzarote ha i suoi villaggi di pescatori, dove il pesce fresco non manca mai. Tonni, cernie, polpi e merli (una sottofamiglia delle Epinephelinae), sono solo alcune delle specialità locali. Tantissimi i ristoranti che li preparano e servono freschi, come La Casa de la Playa ad Haría, sulla costa nord-est. Qui ho condiviso un piatto di pesce del giorno dal peso da 1 kg (per un costo di 4 € l’etto), cucinato al momento sulla griglia e servito con insalata e patate. Bisogna ammetterlo, al mare il pesce ha proprio un altro sapore, soprattutto se gustato al chiaro di luna, su una terrazza vista mare e cullati dal rumore delle onde in sottofondo.
Ma non è finita qui, perché la vera chicca di quest’isola è il bocadillo de pescado: un panino farcito con filetto di pesce del giorno, condito con pomodori e un po’ di mojo verde. Un pranzo al sacco che racchiude in un solo boccone tutta l’anima dell’isola. Se hai in programma una visita a La Graciosa, ti consiglio di provare quello del ristorante Os Gallego a Órzola, situata a nord dell’isola di fronte al porto da cui partono i traghetti.
Carne alla brace

Lanzarote non è solo un paradiso per gli amanti del pesce: anche la carne ha il suo spazio, soprattutto quella di maiale, pollo, capra e coniglio. Infatti, l’isola è anche soprannominata “isola dei conigli”: si dice che un tempo fosse abitata da una folta colonia di conigli selvatici, che si possono incontrare tutt’oggi passeggiando per le strade dell’isola. Ma torniamo ai piatti tipici.
Molto popolare è il conejo en salmorejo, coniglio marinato e poi cotto nella sua stessa marinatura. Molto diffuso anche il pollo asado, l’equivalente del nostro pollo arrosto. Pensa che c’è addirittura un ristorante dove viene cotto con il calore sprigionato dai vulcani: succede a El Diablo, locale panoramico costruito nel 1970 dall’artista César Manrique, situato nel Parco Nazionale del Timanfaya, ad oggi una delle maggiori attrazioni di Lanzarote. La domanda sorge spontanea: si tratterà soltanto di un’attrazione per turisti, o la carne ha davvero un altro sapore? Non resta che provare.
Vino
E cosa c’è di meglio di un buon bicchiere di vino per accompagnare tutte queste prelibatezze? Forse non tutti lo sanno, ma Lanzarote è costellata da vigneti: un paesaggio unico, nato dall’ingengo dell’uomo che ha saputo adattarsi a un territorio arido e vulcanico. Tra i vitigni spicca la malvasia vulcanica, molto diversa da quella a cui siamo abituati: la pianta cresce bassa e orizzontale, perché il terreno fertile sottostante non supera il metro e mezzo di profondità. A cambiare è anche il periodo della vendemmia, che non avviene soltanto in autunno come nel nostro territorio, ma anche in inverno.
Il clima sempre caldo e soleggiato, la scarsità di piogge e la quasi totale assenza di parassiti, permette infatti ai viticoltori di esaltare al massimo le potenzialità del territorio sfruttando due diversi periodi dell’anno. Il risultato sono due vini ottenuti dalle stesse uve, ma con diverse sfumature e intensità di sapore. Se sei appassionato di enologia, ti consiglio di fare un tour guidato in una delle numerose cantine di Lanzarote, tra cui la famosa El Grifo a San Bartolomé. Qui potrai scegliere tra diverse esperienze di degustazione (io ho scelto quella base da 1 ora a 25 €, comprensiva di 3 assaggi) e verrai guidato in un percorso esperienziale tra vigneti, botti e calici di vino.
Dolci

Concludiamo con i dolci. È stato proprio grazie a un dessert che ho avuto il mio primo approccio con il gofio, servito sotto forma di crumble in accompagnamento a un tortino al cioccolato dal cuore fondente, al ristorante La Puerta Verde di Haría. Sono molti, infatti, i dolci che reinterpretano questa farina di cereali trasformandola nell’ingrediente principale di torte, biscotti e dolci al cucchiaio. È il caso del gofio en texturas, un dolce che ho assaggiato nello stesso ristorante durante il mio ultimo giorno di vacanza, e che propone il gofio in tre consistenze: croccante, friabile e soffice. Alla base uno strato di bienmesabe: un composto fatto da mandorle, biscotti, uova, zucchero e limone dalla consistenza morbida e cremosa, spesso servito con il gelato e come accompagnamento a un’ampia varietà di dessert.
E tu sei mai stato a Lanzarote? Saresti curioso di provare uno di questi piatti tipici?
Immagine in evidenza di: Mardoz/shutterstock