Giornale del cibo

Cosa mangiare a colazione se si soffre di disturbi gastrointestinali?

 

In caso di diarrea, gastrite, reflusso gastrico, scegliere cosa mangiare a colazione è particolarmente importante, come le altre abitudini alimentari, perché si tratta di disturbi in cui il cibo può migliorare o peggiorare sensibilmente i fastidiosi sintomi. Come abbiamo visto, i problemi gastrointestinali comprendono una varietà di disturbi (dalla stipsi, alla diarrea, fino al colon irritabile e al reflusso gastroesofageo) che richiedono terapie mirate, diversificate e personalizzate. Questo è valido anche per i consigli di alimentazione. Tuttavia, è possibile fornire delle indicazioni di carattere generale, che devono poi essere modificate e adattate a seconda delle proprie esigenze e della propria condizione fisica, in accordo con uno specialista.

Noi ci siamo rivolti alla biologa nutrizionista bolognese Francesca Evangelisti, per capire cosa mangiare a colazione in caso di problematiche gastrointestinale. Soffrite di reflusso gastroesofageo, diarrea, gastrite? Ecco qualche consiglio sulla colazione ideale.

Cosa mangiare a colazione? Alcune premesse

Colazione in famiglia

“Per chi soffre di problemi gastrointestinali è molto importante mantenere un certo ordine alimentare, evitando di concentrare la maggior parte delle calorie giornaliere in un unico pasto, ma distribuendole in maniera regolare durante l’arco della giornata, suddivise tra colazione, pranzo e cena”, chiarisce la dottoressa. Fare una prima colazione sana e bilanciata, infatti, non solo aiuta ad attivare il metabolismo e a consumare pasti più equilibrati durante la giornata, ma anche a sostenere il processo digestivo a cui deve andare incontro il nostro organismo dopo il digiuno della notte. Chiaramente, questo è un aspetto fondamentale e risulta particolarmente importante per chi soffre di alcune patologie, come diabete, ma anche in caso di gastrite cosa mangiare a colazione è una scelta importante, come per gli altri problemi gastrointestinali.

“Questo è vero – specifica la nutrizionista – soprattutto se si considera che, fra coloro che hanno la malsana abitudine di saltare la colazione, molti sono proprio soggetti che hanno disturbi dell’apparato digestivo, i quali, per paura di scatenare i sintomi, rischiano invece di protrarli per tutta la giornata, scegliendo il digiuno mattutino”. Quindi, cosa mangiare a colazione in questi casi? L’intervistata specifica che non esiste una risposta univoca, in quanto i problemi gastrointestinali possono essere diversi, avere cause differenti e, spesso, sovrapporsi tra loro. A seconda della problematica da trattare, ci sono pertanto regole nutrizionali diverse da seguire, per la colazione così come, naturalmente, per gli altri pasti della giornata.

Vediamo, allora, di selezionare i più comuni disturbi gastrointestinali ed individuare cosa è bene mangiare e cosa no.

Reflusso gastrico

Per quanto riguarda lo stomaco, i disturbi senza dubbio più diffusi sono gastrite e reflusso gastroesofageo, spesso associati e confusi, ma in realtà diversi. “La gastrite è un’infiammazione dello stomaco dovuta a ipersecrezione acida da parte della parete gastrica, con dolore di stomaco, gonfiore, acidità alla bocca dello stomaco, eruttazioni, pesantezza addominale, difficoltà digestive, bocca amara e, nei casi più gravi, nausea e vomito. Il reflusso, invece, è una condizione per cui i succhi gastrici, molto acidi, risalgono l’esofago per un difetto della valvola che separa appunto l’esofago dallo stomaco (cardias), con conseguente dolore e bruciore alla bocca dello stomaco e rigurgiti acidi; nei casi più gravi si possono avere ulcerazioni ed esofagiti da reflusso”, chiarisce la dottoressa.

“In caso di reflusso, a colazione sono concessi latte e yogurt parzialmente scremati, ma con moderazione, in quanto se è vero che questi alimenti, essendo alcalini, aiutano a tamponare l’iperacidità gastrica, tuttavia questo effetto è solo transitorio poiché ad esso segue una potente stimolazione delle secrezioni gastriche dopo 2-3 ore dall’ingestione”. Sono invece consentiti i formaggi, purché freschi e magri e non fermentati, insieme alla ricotta. Via libera anche ai cereali integrali, che contrastano l’acidità, ma anche alla frutta, consumata ben matura, limitando però il consumo degli agrumi, molto acidi, e della frutta secca. Evitare assolutamente cioccolato, tè e caffè. Anche i prodotti da forno, quindi per esempio biscotti e fette biscottate, sembrano aggravare la sintomatologia da reflusso, ma la tolleranza varia da individuo a individuo.
In caso di gastrite, per scegliere cosa mangiare a colazione valgono le stesse indicazioni, con la differenza che uova (alla coque o in camicia) ed affettati magri possono essere aggiunti alla colazione salata, pur con moderazione.

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Diarrea 

La diarrea è un disturbo digestivo molto frequente, forse il più diffuso. “E’ caratterizzato dall’emissione frequente di feci liquide, o comunque non completamente formate, e necessità di evacuare frequentemente (minimo 4-5 volte al giorno). La diarrea comporta una consistente perdita di liquidi, con concomitante perdita sali minerali e vitamine che, alla lunga, può condurre a disidratazione e malnutrizione del soggetto, favorendo, in alcuni casi, acidosi metabolica (aumento di acidi nel sangue) e problemi di calcoli renali”.

Per chi soffre di diarrea la colazione deve pertanto apportare innanzitutto vitamine e minerali ed evitare un elevato apporto di fibra, che peggiora la sintomatologia. A riguardo, la nutrizionista specifica che un alimento problematico è la frutta, utile a reintegrare vitamine e sali nonché apportare acqua, ma spesso ricca di fibra: “non va necessariamente evitata, ma va limitata quella ad alto contenuto di fibra, come fichi, pere, frutta secca, prediligendo invece quella meno fibrosa e soprattutto ad alto contenuto di pectina (mela, ananas, pompelmo), che aiuta a rendere più consistenti le feci. Infine, molto indicati sono gli agrumi, ricchi di acido citrico, noto per le sue proprietà astringenti”. Sempre per evitare un eccessivo apporto di fibra, è necessario limitare anche i cereali integrali. Per quanto riguarda le bevande, vanno evitati tè e caffè, poiché possono irritare la mucosa intestinale, così come il latte, in quanto l’enzima lattasi, necessario per metabolizzare il lattosio, viene significativamente ridotto dalle scariche, provocando in alcuni casi disturbi come gonfiore addominale e meteorismo. In alternativa si può optare per latte vegetale, oppure latte animale, ma privo di lattosio. “Lo yogurt, pur essendo un derivato del latte, è invece altamente consigliato, in quanto ricco di fermenti lattici vivi utili a ripristinare la flora batterica. Per chi ama il salato, a colazione si possono mangiare affettati magri, come il prosciutto crudo privato del grasso visibile oppure la bresaola, ma anche gli affettati di pollo o tacchino. Anche i formaggi possono essere consumati, ma evitando quelli fermentati e prediligendo, per i motivi di cui sopra, quelli a ridotto contenuto di lattosio, come il parmigiano”. Infine, la dottoressa specifica che bere acqua e limone la mattina prima di colazione è molto consigliato in caso di diarrea, “dato che il limone, essendo un agrume, apporta acido citrico”.

Stipsi

Un altro disturbo molto frequente è la stipsi, caratterizzata da difficoltà nell’evacuazione (in genere ogni 3-4 giorni) ed emissione di feci dure, con sensazione di svuotamento incompleto dell’intestino. Al contrario della diarrea, la colazione per il soggetto stitico deve comportare un elevato apporto di fibre, fondamentale per promuovere il transito intestinale ed ammorbidire le feci. In tal senso è consigliato un regolare consumo di frutta come kiwi, da consumare ben maturi, prugne, fichi, nespole e pere, a media o completa maturazione. “Tutti questi frutti – chiarisce la nutrizionista – oltre a contenere molta fibra, hanno anche un’azione lassativa sull’intestino, per il contenuto di polisaccaridi e zuccheri, favorendo così la peristalsi e l’eliminazione delle feci. I semi dei fichi, inoltre, aumentano il volume della massa fecale, rendendola più facile da espellere”. Tra la frutta da evitare in caso di stipsi, invece, troviamo quella ricca di tannini, come i frutti di bosco e gli agrumi, che contengono acido citrico, ad azione astringente. Molto utile in caso di stipsi risulta tutta la frutta disidratata, come fichi e prugne secche, datteri, albicocche secche ed uvetta, da utilizzare però, avendo un certo apporto calorico, solo in caso di stipsi ostinata e comunque nella quantità di massimo 2-3 frutti al giorno, non di più.

“Oltre alla frutta, nella colazione del soggetto stitico, vanno inclusi cereali integrali, sempre per l’apporto di fibra, in particolare il pane integrale e i fiocchi di avena, così come anche la crusca. Meglio evitare invece i derivati dei cereali asciutti amidacei, come ad esempio le fette biscottate o i biscotti, che riducono il volume fecale e rallentano la digestione, aggravando la stipsi”. Anche i semi di lino sono utili, in quanto aiutano nella formazione di feci morbide, e, ancora una volta lo yogurt, necessario anche in questo caso per ripristinare la flora batterica intestinale. Per quanto riguarda le bevande, “va evitato il tè, poiché contiene tannini, che hanno azione astringente, mentre per il latte è necessario fare prove individuali, poiché in alcuni casi è tollerato e in altri no. Molto importante bere acqua al mattino appena svegli, ma senza limone, per  evitare l’azione astringente dell’acido citrico”.

Sindrome del colon irritabile

La sindrome del colon irritabile, comunemente detta colite, è una condizione molto diffusa, che comprende un insieme di disordini intestinali caratterizzati da dolori addominali, gonfiore e diarrea e/o stipsi o, più tipicamente, alternanza fra i due disturbi.
Tra gli alimenti consigliati per colazione ci sono ancora una volta quelli ricchi di fibra, poiché anche in questo caso è assolutamente necessario favorire il transito intestinale: “ritroviamo tutti i cereali consumabili a colazione (meglio integrali, ma è bene testare la propria tolleranza) e, naturalmente, la frutta, eccetto però pere, prugne, albicocche e banane, potenzialmente flautogeni e, quindi, in grado di accentuare la sintomatologia”. L’intervistata specifica comunque di non eccedere troppo nel consumo di fibra, perché in quantità elevata può scatenare diarrea e irritare il colon: “è consigliabile pertanto, nella stessa colazione, non associare frutta a cereali integrali o non eccedere con le quantità, testando comunque, in tal senso, la tollerabilità individuale”. Per quanto riguarda il latte, è bene non esagerare, poiché “spesso i soggetti con colon irritabile manifestano un certo grado di intolleranza al lattosio. Lo yogurt invece può essere mangiato così come i formaggi, ma freschi e magri. Bene anche gli affettati magri. Da evitare crusca, tè e caffè, perché possono causare irritazione”.

La teoria, però, non basta. Per sapere cosa mangiare a colazione in caso di problemi gastrointestinali, ecco per voi qualche esempio pratico.

Esempi di colazione corretta per problemi gastrointestinali

La dottoressa Evangelisti ci ha fornito qualche esempio di colazione ideale. Sono da considerare come indicazioni di carattere generale, che non sostituiscono in alcun modo i piani alimentari personalizzati del proprio medico o nutrizionista.

Vediamole insieme.

Reflusso gastroesofageo

Gastrite

Diarrea

Stipsi

Sindrome del colon irritabile

La colazione è importante sempre e rappresenta un’ottima abitudine. Nella vostra quali alimenti non possono mancare?

Questo articolo, è importante ricordarlo, non sostituisce comunque il parere di un medico che può intervenire su alcuni casi specifici.

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