Immaginate di fluttuare nello spazio, osservando la Terra da una prospettiva unica. Un sogno, non è vero? Be’, per alcune persone, per un certo periodo di tempo, questa è la quotidianità. Parliamo degli astronauti, in particolare di quelli che vivono e lavorano nella Stazione Spaziale Internazionale (ISS), come Samantha Cristoforetti. Tra le tante domande e curiosità che emergono immaginando la vita di questi abitanti spaziali, ce n’è una che ricorre spesso: cosa mangiano gli astronauti mentre sono lassù? Cosa prevede il menu a circa 400 km dalla superficie terrestre?
Lo scopriamo insieme in questo articolo, tra scienza, tecnologia e soluzioni creative!
[elementor-template id='142071']Come viene scelta la “dieta spaziale”?
Sappiamo che siete curiosi, ma prima di scendere nel dettaglio e scoprire cosa mangiano gli astronauti, dobbiamo sottolineare una specifica che sembra banale, ma non lo è: mangiare nello spazio non è come mangiare comodamente seduti a tavola, nella propria casa o al ristorante (a meno che anche voi non dobbiate muovervi in un ambiente di microgravità).
La dieta degli astronauti è meticolosamente studiata per garantire sì un apporto nutrizionale completo e la salute dell’intero organismo, ma anche per la sopravvivenza stessa in un luogo così estremo e sottoposto all’assenza di gravità. La NASA e altre agenzie spaziali lavorano con nutrizionisti, fisici e chimici per sviluppare menu ad hoc che contenga tutti i nutrienti necessari, prestando la massima attenzione al corretto bilanciamento di carboidrati, proteine, grassi, vitamine e minerali.
Ma perché tanta attenzione alla dieta? Cosa accade al corpo nello spazio? Forse non lo sapete, ma vivere in condizioni di microgravità ha un profondo impatto sulla fisiologia umana. Ad esempio, gli astronauti sperimentano una riduzione della densità ossea e della massa muscolare, in quanto, senza la gravità terrestre, i loro corpi non devono lavorare tanto per sostenersi (per questo devono allenarsi ogni giorno). Anche il sistema cardiovascolare subisce dei cambiamenti, con il fluire del sangue che si redistribuisce verso la parte superiore del corpo, causando il caratteristico “volto gonfio” degli astronauti. Queste condizioni estreme influenzano anche l’assorbimento di alcuni nutrienti, come il ferro, il sodio e alcune vitamine, specialmente la D a causa della mancata esposizione solare. Per non parlare, infine, del fatto che gli astronauti sono sottoposti a un invecchiamento cellulare più veloce, proprio a causa dell’assenza di peso.
La dieta spaziale, quindi, non solo deve fornire energia e nutrimento, ma anche aiutare a mitigare questi effetti. Cibi ricchi di calcio e vitamina D, per esempio, sono essenziali per la salute delle ossa, mentre un equilibrio adeguato di proteine aiuta a mantenere la massa muscolare. Invece, sono da evitare cibi ad alto contenuto di sodio dato che questo tende ad accumularsi, allo stesso tempo bisogna ridurre l’assunzione di ferro. La corretta idratazione è altrettanto cruciale, dato che il senso di sete può essere alterato nello spazio. In definitiva, ogni pasto è progettato per supportare la salute degli astronauti, aiutandoli a mantenere le loro prestazioni fisiche e cognitive durante le missioni prolungate.
Cosa mangiano e cosa bevono gli astronauti nello spazio?
Un lavoro certosino, dunque, che viene concordato mesi prima della partenza. La dieta in orbita è attentamente studiata secondo quanto appena visto, ma non solo: ci sono altri aspetti da considerare, come gusti personali, esigenze specifiche della singola persona, per non parlare poi di altri aspetti tecnici che vedremo tra poco. In generale, però, sono previsti 3 pasti al giorno, più snack e spuntini per completare il tutto. L’apporto calorico è di circa 3000 kcal al giorno per gli uomini e 2000 kcal per le donne, e in genere il menu si ripete ogni 7-8 giorni. Considerando che le missioni spaziali durano mesi, è fondamentale che il cibo si conservi il più a lungo possibile senza deteriorarsi: per questo, alcuni degli alimenti spaziali sono “irradiati”, vengono cioè confezionati ed esposti a una fonte di radiazioni che neutralizza la muffa o i batteri presenti sul cibo, garantendone la conservazione a lungo termine.
Ma veniamo alle pietanze! Contrariamente a quanto si possa pensare, gli astronauti che vivono e lavorano sulla ISS hanno a disposizione una varietà sorprendente di cibi e bevande, un po’ come accade sulla Terra. Solo che tutto deve essere progettato per essere pratico e sicuro in un ambiente a microgravità: ad esempio, i pasti sono liofilizzati, disidratati o in scatola. Tra gli alimenti più comuni ci sono frutta secca, noci, piatti pronti liofilizzati come pasta, riso e zuppe, tortillas speciali ideali per preparare dei sandwich arrotolati, oltre a snack come barrette energetiche, biscotti e cioccolato. Le bevande sono generalmente fornite in sacche con una cannuccia speciale per evitare pericolose fuoriuscite, e includono caffè, tè, succhi di frutta e, naturalmente, acqua. Infine, sempre per una questione di cambiamenti fisiologici, spesso i cibi da mandare in orbita sono piccanti o contengono aromi decisi come rafano o wasabi: questo perché i fluidi si muovono liberamente nel corpo, accumulandosi tra naso e bocca dando una sensazione simile a una congestione nasale che fa risultare le pietanze meno saporite.
Cosa mangiano a colazione, a pranzo e a cena
Cosa mangiate voi appena alzati? La colazione è il pasto più importante della giornata e dovrebbe essere nutriente per fornire l’energia necessaria per le attività quotidiane. È così anche per gli astronauti, e può includere cereali con latte in polvere, biscotti, yogurt liofilizzato e uova strapazzate liofilizzate. Per pranzo e cena gli astronauti possono gustare pasta con sugo, riso con pollo e zuppe di verdure, legumi e carne, formaggio, pesce con salsa tartara, noodles istantanei, cocktail di gamberi speziato, tutto liofilizzato e facilmente reidratabile. Sappiate che ci sono anche i “bonus food”, ossia pietanze a scelta – in numero limitato – che gli astronauti possono portare in orbita, dalle lasagne al tiramisù!
Cosa non possono mangiare gli astronauti?
Ci sono anche diversi cibi che gli astronauti non possono mangiare nello spazio a causa delle condizioni di microgravità e delle limitazioni tecnologiche. Ad esempio, vietatissimi cibi che producono briciole, come il pane: un serio pericolo sono proprio i FOD, ovvero Foreign Object Debris, eventuali briciole perse dai cibi consumati dagli astronauti che possono fluttuare, infilarsi nelle le apparecchiature e danneggiarle. Anche sale e pepe sono banditi nella loro forma originale e vengono proposti sotto forma di spezia liquida. Anche l’alcol è vietato a bordo per motivi non solo di salute: potrebbe infatti danneggiare il sistema di supporto vitale della Stazione Spaziale, che fornisce acqua e aria pulite agli astronauti tramite il riciclo di materiali di scarto.
Come si cucina e come si mangia nello spazio
Cucinare nello spazio è – per ovvi motivi – un’attività molto diversa rispetto alla Terra: niente fornelli a gas e padelle! Gli astronauti non possono assolutamente accendere un fuoco: niente spaghettata, quindi, anche perché il vapore non andrebbe molto d’accordo con la strumentazione di bordo. Al contrario, utilizzano dispositivi speciali come scaldatori a microonde e a induzione per riscaldare l’acqua e reidratare il cibo liofilizzato.
Gli alimenti sono confezionati in porzioni singole e sigillati in modo da evitare qualsiasi contaminazione, mentre i condimenti vengono forniti in forma liquida, sempre per evitare che finiscano negli occhi degli astronauti o in qualche circuito elettrico. Mangiare nello spazio richiede anche un po’ di… pratica: il cibo non deve fluttuare mentre gli astronauti provano a mangiarlo, per questo motivo deve essere attaccato al vassoio o contenuto in sacche. Gli astronauti usano cucchiai e forchette magnetiche per tenere sotto controllo i loro pasti, anche piatti e vassoi sono magnetici o dotati di velcro.
Nonostante le sfide non manchino, gli astronauti riescono a godersi i pasti e spesso condividono i loro cibi preferiti con i compagni di missione, creando un momento di convivialità anche a migliaia di chilometri dalla Terra.
Come è cambiato il cibo nello spazio?
Ne sono senz’altro felici i moderni astronauti: il cibo nello spazio ha subito una notevole evoluzione dai tempi dei primi cosmonauti a oggi. Durante le primissime missioni spaziali negli anni ‘60, gli astronauti avevano a disposizione cibi molto semplici, spesso contenuti in tubetti simili a quelli del dentifricio, e pastiglie nutrienti. Questi pasti erano funzionali ma certamente non molto… appetitosi.
Fortunatamente, con il progredire della tecnologia e della comprensione delle esigenze nutrizionali degli astronauti, la varietà e la qualità del cibo spaziale sono migliorate in maniera significativa. Negli anni ‘70, durante le missioni Apollo, gli astronauti hanno iniziato a mangiare cibi liofilizzati e reidratabili, un notevole miglioramento rispetto ai loro compagni che li ha portati a gustare pietanze come carne, patate, pancetta e verdure.
Oggi, sulla Stazione Spaziale Internazionale, gli astronauti godono di un’ampia selezione di piatti che spaziano da opzioni internazionali a pasti personalizzati. Le tecniche di conservazione avanzate consentono di mantenere il gusto e i valori nutrizionali. Inoltre, ci sono anche tentativi di coltivare cibo fresco nello spazio grazie all’idroponica o all’aeroponica, come verdure e microgreens, per migliorare ulteriormente l’apporto nutrizionale e offrire maggiore varietà. Questa evoluzione riflette non solo i progressi nella tecnologia alimentare, ma anche una crescente attenzione al benessere degli astronauti, rendendo la loro esperienza nello spazio più confortevole e sostenibile, e all’ambiente come nel caso di SuiteFood, una startup innovativa che si è lanciata nella sfida di elaborare soluzioni alimentari plant-based.
Come abbiamo visto, mangiare nello spazio è una sfida che unisce tecnologia, scienza e un pizzico di creatività. La dieta degli astronauti è progettata per essere pratica, nutriente ma anche gustosa, tenendo conto delle peculiarità della vita a bordo della ISS. La prossima volta che guarderete il cielo stellato, saprete un po’ di più su cosa significa essere un astronauta… anche a tavola!
Fonte:
Agenzia Spaziale Italiana
Immagine in evidenza di: Frame Stock Footage/shutterstock