Il 2020 per il mondo della ristorazione verrà ricordato come l’anno del delivery. Un anno di cambiamenti, di rivoluzione, di digitalizzazioni, ma anche di una crescente attenzione alla dimensione etica di ogni tassello della filiera alimentare e di distribuzione del cibo, compreso quello già cotto e pronto per essere mangiato.
I fattorini delle principali insegne attive in Italia si sono mobilitati, sia in primavera che più recentemente in autunno, per chiedere contratti di lavoro equi che ne tutelino i diritti. Alcuni passi avanti sono stati fatti, grazie al grande lavoro portato avanti dalle associazioni dei rider, tant’è che a partire dal 2021 i fattorini di JustEat potranno essere assunti, abbandonando il contratto a cottimo attuale.
Nel frattempo, a Bologna, è nata una piattaforma che propone un’alternativa per svolgere attività di delivery in maniera rispettosa dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente. Si chiama Consegne Etiche e nasce da un’idea di due cooperative – Dynamo e Idee in movimento – insieme ad AlmaVicoo dell’Università di Bologna nell’ambito di un progetto coordinato dalla Fondazione Innovazione Urbana e del Comune della città. Vediamo come funziona.
Consegne Etiche: nasce a Bologna il delivery che rispetta ambiente e lavoratori
Attiva dal 1 ottobre, Consegne Etiche si definisce come “la prima piattaforma cooperativa di consegne a domicilio dalla parte dei commercianti locali, dei fattorini, dei cittadini e delle cittadine, dell’ambiente”. Infatti, si propone come un servizio di food delivery che riconosce uno stipendio degno ai fattorini e riduce concretamente l’impatto ambientale, perché le consegne vengono fatte in bicicletta. E, sin dall’inizio, non si rivolge soltanto a ristoratori ed esercenti del settore dell’enogastronomia, ma anche a tutti i commercianti che si sono attrezzati per far arrivare direttamente a casa i propri beni.
Grande attenzione viene dedicata anche alle realtà locali che scelgono di far recapitare a domicilio i propri prodotti tramite Consegne Etiche. Solitamente, il 30% del prezzo pagato dal consumatore resta alle piattaforme: nel caso, invece, del progetto bolognese, si mira a garantire equità e trasparenza. Le transazioni, di fatto, avvengono direttamente con le attività commerciali sul territorio, mentre il pagamento della consegna resta alla piattaforma.
Intervenuto in occasione della presentazione del progetto, l’Assessore alla Cultura del Comune di Bologna Matteo Lepore ha commentato: “Mettere in discussione un modello ingiusto è stato il primo passo. Ora, con il cantiere Consegne Etiche, ci siamo spinti oltre, immaginando e mettendo in campo un modello alternativo, etico e responsabile. Abbiamo coinvolto per ora commercio di vicinato, grande distribuzione, librerie, biblioteche”.
Il Manifesto dei valori di Consegne Etiche
Consegne Etiche nasce non per caso a Bologna dove, nel 2017, è nata la Riders Union, un’associazione di fattorini e fattorine, che ha organizzato scioperi e iniziative per portare alla luce le condizioni di chi lavora nel campo del food delivery. Una voce che è stata ascoltata dal Comune che, nel 2018, ha portato alla firma della prima “Carta dei diritti fondamentali dei lavoratori digitali”. Consegne Etiche è, in parte, anche erede e sviluppo di questo movimento che ha visto la collaborazione virtuosa tra associazioni, rider e realtà istituzionali e si presenta con un manifesto di valori che vuole essere condiviso tra chi lavora, i commercianti e chi consuma.
Viene garantito a chi lavora un compenso equo, pari a 9 € netti all’ora, rispetto ai 5,5 € lordi di media che propongono le altre piattaforme, assunti con contratto regolare. I fattorini si muovono in bicicletta o cargo bike, al massimo in futuro con auto elettriche, arrivando all’obiettivo di non generare alcuna emissione di CO2. Fondamentale anche il valore della consegna: l’acquisto del bene viene fatto direttamente tra il commerciale e il consumatore, mentre il costo della consegna in sé resta a Consegne Etiche. Quest’ultimo varia di caso in caso a seconda della tipologia di prodotti e alle distanze, ma in media si assesta attorno ai 7 euro, una cifra che, secondo i promotori del progetto, garantisce la sostenibilità dell’attività intera.
[elementor-template id='142071']Come ordinare con Consegne Etiche
Il funzionamento della piattaforma è semplice. Collegandosi al sito consegnetiche.it, si può consultare sulla mappa l’elenco delle realtà aderenti. Per ciascuna realtà sono indicati i giorni e gli orari in cui è disponibile la consegna, le modalità per ordinare e quelle per pagare l’ordine. Al consumatore, dunque, viene chiesto di contattare (online o telefonicamente) il supermercato, il ristorante o anche la biblioteca, scegliere l’acquisto che desidera ricevere a casa e prenotare una consegna con Consegne Etiche.
In pochi mesi la piattaforma si è già popolata, e diverse realtà hanno scelto Consegne Etiche per far arrivare a casa dei clienti i propri prodotti. È il caso, come anticipava l’assessore alla Cultura Lepore, del circuito delle biblioteche cittadine, ma anche il Mercato Ritrovato oppure il Mercato Albani che hanno optato per questa piattaforma proprio perché garantisce il rispetto dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente. L’auspicio dei promotori è che anche molte altre realtà cittadine aderiscano e contribuiscano alla creazione di un vero e proprio modello alternativo di ripensare il food delivery in senso ecologico ed etico, che possa essere esportato anche in altre città.