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Come pulire le puntarelle: trucchi e consigli per una preparazione perfetta

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Le puntarelle sono i germogli interni della cicoria catalogna, un ortaggio tipico della cucina italiana, particolarmente apprezzato nelle regioni del centro-sud come Lazio, Campania e Puglia. Celebri per la loro consistenza croccante e il sapore leggermente amarognolo, sono l’ingrediente ideale per preparazioni fresche e semplici, come la popolare insalata laziale a base di acciughe e olio.

A prima vista, la loro pulizia può sembrare complicata, soprattutto se non si ha familiarità con questa verdura. In realtà, con qualche accorgimento e seguendo pochi passaggi, puoi ottenere un risultato perfetto. Che tu voglia gustarle in un’insalata o abbinarle a condimenti più originali, imparare come pulire le puntarelle ti aiuterà a portare in tavola un piatto degno della migliore tradizione italiana.

Quali sono le parti delle puntarelle che si possono mangiare?

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Le puntarelle, i teneri germogli interni della cicoria catalogna, sono un vero tesoro nascosto tra le lunghe foglie verdi e dentellate della pianta. Mentre le parti esterne sono generalmente più coriacee e adatte a preparazioni cotte (come zuppe o ripieni), i cuori sono perfetti anche per essere consumati crudi, come nella celebre insalata di puntarelle alla romana. Nata come ricetta contadina, sfruttava la catalogna, facile da coltivare e abbondante, in abbinamento con le acciughe, considerate “il pesce dei poveri”, per aggiungere sapidità e carattere senza grandi spese. Ancora oggi, questa preparazione è un simbolo della cucina laziale e un esempio perfetto di come la semplicità possa trasformarsi in un trionfo di sapori.

Come riconoscere puntarelle fresche al momento dell’acquisto

Quando sei al mercato o dal fruttivendolo, la prima cosa da notare è l’aspetto delle foglie esterne: devono avere un colore verde brillante e vivo. Segni di ingiallimento, bordi secchi, parti opache o appassite, invece, sono un chiaro segnale che la pianta è stata raccolta da troppo tempo.

Il cuore è rappresentato dai germogli interni, e qui bisogna cercare compattezza e un colore chiaro, tra il bianco e il verde pallido. Parti molli, scure o con macchie nere indicano che il prodotto ha perso freschezza o che è stato conservato male. Anche la consistenza è importante: le foglie esterne dovrebbero essere croccanti al tatto, mentre i cuori devono risultare turgidi e freschi.

Un altro elemento che può guidarti è l’olfatto. Le puntarelle appena raccolte hanno un profumo delicato, fresco, che richiama la natura. Se invece percepisci odori sgradevoli, come sentori di fermentazione o marciume, è meglio evitarle. Anche l’umidità gioca un ruolo chiave: se sono bagnate o viscide, è probabile che siano state conservate in modo errato, il che accelera il deterioramento.

Infine, acquistarle in inverno, quando sono di stagione (da novembre a marzo), ti garantisce una qualità superiore. 

Come pulire le puntarelle passo dopo passo

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Nei mercati le trovi spesso già pulite e immerse in secchi d’acqua, un metodo che ne preserva croccantezza e colore. Ma se preferisci risparmiare o cimentarti nella pulizia, ecco come procedere.

Come condire le puntarelle  

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Con il loro sapore amarognolo e la fragranza unica, le puntarelle si esaltano al massimo quando abbinate a un condimento che ne valorizzi la freschezza. Tradizionalmente, vengono servite crude in insalata, accompagnate da un’emulsione saporita a base di acciughe, aglio, olio extravergine d’oliva e aceto, nota come puntarelle alla romana. Per preparare questo condimento classico, basta schiacciare aglio e acciughe fino a ottenere una pasta liscia, aggiungere olio e aceto e mescolare energicamente. Per un risultato ottimale, è consigliabile lasciare riposare l’emulsione per 10-15 minuti, così da permettere ai sapori di amalgamarsi perfettamente.

Oltre alla versione tradizionale, le puntarelle si prestano a varianti creative, capaci di esaltarne il gusto in modi inaspettati:

Grazie alla loro versatilità, le puntarelle possono trasformarsi in un piatto sempre diverso, adattandosi a ogni occasione e palato.

Le puntarelle cotte

Anche cotte, i germogli sono estremamente versatili. Sbollentandoli o cuocendoli al vapore, diventano un contorno morbido e delicato, perfetto con olio, aglio e peperoncino. Possono arricchire primi piatti, come una pasta con acciughe, olive e pangrattato tostato, oppure essere stufate con pomodorini e capperi per un contorno saporito. Al forno, si prestano a preparazioni gratinate con pangrattato e parmigiano, o con un leggero strato di besciamella che ne esalta la morbidezza senza nascondere il loro sapore.

Come conservare le puntarelle lavate  

Dopo averle pulite e asciugate, si conservano in frigorifero per un massimo di 2-3 giorni, mantenendo intatta la loro freschezza e croccantezza. Per evitare che anneriscano, è importante proteggerle dall’aria e dall’ossidazione. L’opzione migliore è riporle in un contenitore ermetico o, meglio ancora, utilizzare un macchinario per il sottovuoto, che garantisce una conservazione ottimale preservandone il colore chiaro e la consistenza.

In alternativa, puoi avvolgerle in un panno leggermente umido e chiuderle in un sacchetto per alimenti. Questo accorgimento mantiene i germogli idratati senza ammollarli.  

Evita di conservarle già condite, poiché il sale, l’aceto o altri ingredienti del condimento tendono a far perdere la loro caratteristica turgidità. Preparale al momento, così potrai gustarle al massimo della loro freschezza e del loro sapore.

E tu, hai qualche segreto da svelare sulla pulizia delle puntarelle?

 

Immagine in evidenza di: UliAb/shutterstock

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