Negli ultimi anni l’attenzione alla tutela dell’ambiente è notevolmente cresciuta, di pari passo con l’esigenza di ridurre i rifiuti che ogni giorno produciamo nelle nostre attività quotidiane – comprese quelle legate a cibo e cucina.
In quest’ottica, un primo passo è senz’altro quello di cercare di evitare il più possibile ogni forma di spreco alimentare, in modo da generare pochi rifiuti organici. Dal momento che uno stile di vita totalmente zero waste è decisamente impossibile, però, è fondamentale anche contribuire al riciclo di oggetti e imballaggi alimentari, per far sì che abbiano una seconda vita e per risparmiare sia in materiali che in energia. Come? Attraverso la raccolta differenziata, che è quindi un dovere del cittadino. Ma non è sempre facile seguirla con attenzione ed è normale avere un po’ di confusione su dove buttare i singoli rifiuti.
Andiamo allora a vedere nel dettaglio come fare una corretta raccolta differenziata in cucina, e facciamo chiarezza su come (e dove) smistare i rifiuti che produciamo.
In cosa consiste la raccolta differenziata e perché è importante
La raccolta differenziata permette di separare i rifiuti in base alla loro composizione e destinazione finale. Questo processo garantisce il recupero di materiali come carta, plastica, vetro o metallo, che possono essere riutilizzati per la produzione di nuovi oggetti, riducendo così la quantità di scarti da smaltire e il consumo di preziose risorse naturali.
È importante che ciascun cittadino segua la raccolta differenziata, soprattutto perché questo comportamento contribuisce a diminuire l’impatto ambientale della produzione di rifiuti domestici. Inoltre, il corretto smaltimento riduce la quantità di rifiuti che finiscono in discarica o che vengono inceneriti, con conseguente diminuzione delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti atmosferici.
Fare la raccolta differenziata è quindi un comportamento etico e responsabile che ciascuno di noi può adottare per contribuire a un ambiente più pulito e sostenibile.
Come organizzare la cucina per una corretta raccolta differenziata
Non è sicuramente facile fare una corretta raccolta differenziata. Innanzitutto, perché è una pratica che richiede un’attenzione costante, e poi perché non è sempre immediato capire dove gettare le diverse tipologie di rifiuti: dove va la vaschetta che contiene la carne? Come si smaltisce correttamente il cibo scaduto? E la carta oleata va gettata nell’indifferenziato o nella carta?
I dubbi possono essere tanti, ma con un po’ di impegno può diventare una buona abitudine che, se trasmessa sin da piccoli, insegna il rispetto per il nostro Pianeta. Prima di scoprire “dove si buttano” i singoli prodotti, però, vediamo a cosa fare attenzione in cucina, a come conservare correttamente i cibi e a organizzare gli spazi: sono queste infatti le basi per una buona raccolta differenziata.
L’impegno parte dalla spesa
Iniziamo col dire che il primo passo è… fare bene la spesa! Quante volte ci è capitato di aver dovuto gettare del cibo solo perché non abbiamo fatto in tempo a consumarlo prima della data di scadenza? Il consiglio principale è quindi quello di fare attenzione a ciò che acquistiamo, e alla quantità: alla base delle nostre scelte ci deve essere sempre una spesa consapevole, che ci porti ad acquistarne quanto basta.
Ma non è solo la spesa che conta. Già durante l’acquisto possiamo adottare piccoli accorgimenti per ridurre la quantità di plastica utilizzata, come acquistare il cibo sfuso ed evitare di prendere sacchetti per frutta e verdura a buccia protetta (come angurie, meloni o banane) applicando invece l’etichetta direttamente sul prodotto. Anche le borse della spesa – rigorosamente biodegradabili – possono essere riutilizzate per ridurre l’impatto ambientale. Una scelta ancora più sostenibile è quella di portare sempre con sé una busta per la spesa.
Conservare correttamente i cibi
Una volta tornati a casa, è importante organizzare il frigorifero e il freezer correttamente in modo da evitare il più possibile lo spreco di cibo. Gli alimenti deperibili come carne, pesce e verdure dovrebbero essere conservati in contenitori sigillati, e posizionati in modo che siano facilmente visibili e accessibili: sarà più facile ricordarci di consumare il tutto prima che scadano o si rovinino. Inoltre, è bene verificare che la temperatura del frigorifero e del freezer sia adeguata alla giusta conservazione degli alimenti.
Scegliere i contenitori per la differenziata
Organizzare la raccolta differenziata in cucina, inoltre, richiede l’uso di contenitori appositi per ogni tipologia di rifiuto. Una soluzione per facilitare la distinzione tra i vari tipi di rifiuti è quella di utilizzare box di colori diversi: ad esempio, il verde può essere destinato all’umido, il blu alla carta, il giallo alla plastica. Questa scelta aiuta a riconoscere immediatamente la tipologia di scarto e ad evitare errori.
I contenitori devono essere dotati di coperchio per evitare la fuoriuscita di cattivi odori, soprattutto se per esigenze di spazio siamo costretti a tenerli in casa. Scegliete, quindi, contenitori di buona qualità e facili da pulire per garantirne un’adeguata durata nel tempo.
Come fare la raccolta differenziata in cucina, dall’umido alla carta
Una volta che abbiamo organizzato la spesa, il frigorifero e i contenitori, possiamo concentrarci su come smaltire correttamente i rifiuti che produciamo in cucina. Ecco alcune indicazioni generali che è bene sapere, sottolineando però che le regole della raccolta differenziata possono variare a seconda del Comune di residenza, poiché ogni amministrazione locale adotta il proprio sistema di gestione dei rifiuti, con specifiche normative e modalità di raccolta.
Umido
La tipologia di rifiuti che produciamo più spesso in cucina è sicuramente l’umido, ovvero i resti di frutta e verdura, scarti di carne e pesce, gusci di uova e fondi di caffè. Questi scarti devono essere raccolti in un contenitore dedicato, come abbiamo detto, da svuotare con regolarità per evitare cattivi odori.
Nel contenitore dell’umido getteremo anche:
- alimenti scaduti (dopo averli tolti dai contenitori che li conservavano);
- tovaglioli di carta usati che, proprio perché sporchi, non vanno gettati nella carta;
- resti di cibo dei nostri amici a quattro zampe.
È importante che il sacchetto della raccolta dell’umido sia compostabile e biodegradabile, certificato a norma Uni En 13432. In commercio è possibile trovarne di diverse dimensioni, a seconda delle esigenze e della capacità del bidone che utilizziamo.
Carta
Il riciclo di carta e cartone è particolarmente importante per ridurre l’impatto ambientale della produzione di nuovo materiale. Per questa categoria di rifiuti, infatti, è possibile riciclare una vasta gamma di prodotti in carta come giornali, scatole, quaderni, vaschette porta-uova, contenitori di succhi di frutta, vasetti di yogurt in carta. Ma è fondamentale evitare di gettare nella raccolta della carta prodotti che sono stati contaminati da grasso o cibo, come piatti e bicchieri di carta, o carta da forno. Inoltre, per massimizzare l’efficienza del riciclo, le scatole e gli scatoloni dovrebbero essere schiacciati e compressi in modo da occupare il minor spazio possibile.
Plastica
La plastica è uno dei materiali in assoluto più riciclabili, e può essere riutilizzata in molti modi. Tra gli oggetti che possiamo gettare nella plastica ci sono bottiglie, sacchetti della spesa, flaconi di detersivi, vaschette di gelato confezionato e vasetti di yogurt, cassette e reti per frutta e verdura e involucri trasparenti di dolci e caramelle.
Evitiamo però di includere nella raccolta della plastica quei rifiuti che contengono residui di cibo o sostanze pericolose come vernici e colle, che potrebbero compromettere il processo di riciclaggio. È importante inoltre ricordare che, prima di gettare i contenitori nella raccolta differenziata, dobbiamo lavare e schiacciare gli oggetti di plastica e rimuovere le etichette di carta.
Vetro
Si pensa che la raccolta differenziata del vetro sia piuttosto semplice, e in parte è così: in questa categoria, infatti, getteremo bottiglie e barattoli ma attenzione ai coperchi (quelli in alluminio devono essere smaltiti nell’apposito contenitore, che a seconda del Comune di appartenenza andranno o nel vetro o nella plastica). Inoltre, non tutti i tipi di vetro possono essere riciclati nello stesso modo: bicchieri e piatti, ad esempio, vanno smaltiti insieme nell’indifferenziato, in quanto la loro composizione chimica è differente rispetto a quella del vetro. Stesso discorso vale per contenitori in vetroceramica e porcellana.
[elementor-template id='142071']Alluminio
Sapevate che, oltre alle classiche lattine, nell’alluminio possiamo smaltire anche vaschette e scatolette (ad esempio, quelle del tonno, o quelle del cibo per cani e gatti), bombolette spray e tubetti – anche senza riscacquarli, purché vuoti? La cosa importante da ricordare è che l’alluminio non si raccoglie quasi mai da solo ma sempre con plastica o vetro, a seconda delle indicazioni del Comune in cui si abita.
Indifferenziato
In questa categoria di rifiuti vanno tutti quei materiali che non possono essere riciclati, come piatti e posate usa e getta sporchi, spugne sintetiche usate, imballaggi sporchi di residui alimentari. Quando parliamo di indifferenziato, è ancora più importante controllare la lista dei rifiuti non riciclabili fornita dal Comune di residenza, in modo da avere informazioni specifiche e aggiornate sui materiali che devono (o non devono) essere smaltiti qui.
Dove lo butto? I dubbi più frequenti sulla raccolta differenziata in cucina
La raccolta differenziata è ormai una pratica quotidiana per la maggior parte degli italiani, ma è più che normale avere delle incertezze sul corretto smaltimento dei rifiuti e magari fare errori. Scopriamo allora insieme quali sono i dubbi più frequenti sulla raccolta differenziata in cucina e dove vanno gettati alcuni rifiuti specifici.
- Il cartone della pizza: i cartoni che non presentano residui di cibo (come ad esempio la mozzarella filante) vanno nella carta; al contrario, se il cartone è unto, dovremo gettarlo nell’indifferenziato.
- Gusci di cozze e vongole: in quanto rifiuti alimentari particolari, costituiti di pietra calcarea, i gusci devono essere smaltiti nell’indifferenziato e non nell’umido.
- La carta assorbente: se usata a contatto con gli alimenti o con sostanze organiche (quindi, come tovagliolo a tavola) deve essere smaltita nell’umido. Va invece nell’indifferenziato solo se entra a contatto con detersivi e sostanze estranee, come ad esempio i residui dei prodotti con cui puliamo le superfici.
- La carta da forno oleata o sporca, anche quella usata per la friggitrice ad aria, non può andare nella carta in quanto non riciclabile, e deve essere gettata nell’indifferenziato.
- Bustine di tè e tisane: come i fondi di caffè, tè e tisane vanno smaltiti nell’umido. Ma attenzione: bisogna ricordare che la linguetta di carta va gettata a parte!
- Tappi di sughero del vino: dal momento che si tratta di materiali biodegradabili, molti Comuni consigliano di gettarli nell’umido.
- Quando bicchieri, tazze o piatti di ceramica si rompono, non vanno nel contenitore del vetro ma nell’indifferenziato, in quanto non possono essere riciclati.
- Se su coppette e vaschette di gelato in polistirolo è indicata la dicitura “compostabile”, potremo gettarle nell’umido anche se non perfettamente pulite; in caso contrario, le smaltiremo nell’indifferenziato.
- Bisogna poi fare attenzione agli scontrini, che non vanno mai gettati nella raccolta della carta: essendo prodotti in carta termica, vanno gettati nell’indifferenziato.
Come abbiamo visto, la raccolta differenziata è una pratica importante di cui è fondamentale conoscere bene le regole, per un giusto smaltimento dei rifiuti e per la salvaguardia dell’ambiente.
E voi, differenziate in modo corretto in cucina?
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