Alla griglia, saltati in padella, ripieni o crudi alla julienne e in insalata: i peperoni sono un ortaggio versatile e colorato, che si presta a tanti abbinamenti e arricchisce sia primi piatti che secondi e contorni. Se il gusto del peperone piace a tanti, non tutti trovano questa verdura digeribile. Abbiamo chiesto alla dottoressa Federica Portuese, biologa nutrizionista, di aiutarci a capire come mai e quali sono i trucchi per digerire i peperoni.
I peperoni, ricchi di vitamine e minerali
“I peperoni sono i coloratissimi frutti della famiglia delle solanacee, insieme a pomodori, melanzane, peperoncini e bacche di Goji – spiega l’intervistata – Sono originari del continente americano, come le patate, che però sono tuberi, ma appartengono alla stessa famiglia”. Spesso si trovano tutto l’anno, ma sono i veri protagonisti dell’estate, l’unica stagione durante la quale andrebbero consumati, come sottolinea la nutrizionista.
“Il peperone è un frutto dalla forma quanto mai varia: allungata, conica, globosa, dalla superficie liscia e costoluta. Oltre alle forme differenti, si caratterizza anche per i colori vivaci: i più comuni sono rossi, gialli e verdi. Il peperone verde rappresenta una forma immatura – specifica l’intervistata – il giallo ha raggiunto uno stato di maturazione intermedio, mentre il rosso è il vero e proprio colore del peperone maturo. Tuttavia, oggi è possibile selezionare e ottenere direttamente ortaggi del colore desiderato”.
Per quanto riguarda le proprietà nutrizionali, il peperone è particolarmente ricco di vitamina C, ma contiene moltissime altre sostanze indispensabili per il nostro benessere, come ad esempio proteine, sali minerali, zuccheri, nonché numerose vitamine tra cui la provitamina A, le vitamine del gruppo B e la vitamina P. A seconda del colore, spiega la dottoressa, la quantità di vitamina cambia leggermente: nel peperone giallo è più presente la K, in quello rosso c’è una maggiore quantità di C, mentre quello verde è il più ricco di clorofilla.
La solanina nemica della digestione
Il peperone, quindi, è un ortaggio ricco di benefici, ma molte persone manifestano un’intolleranza più o meno marcata nei suoi confronti. “Generalmente – spiega l’intervistata – questo è dovuto proprio al contenuto di solanina, una sostanza potenzialmente tossica, che solitamente si accumula sotto la buccia di tutte le solanacee. Fanno eccezione le patate, in cui si accumula nelle foglie e nel fusto della pianta, sebbene il contenuto di solanina aumenti anche nel tubero stesso, quando viene lasciato alla luce e diventa verde, oppure quando germoglia e diventa rugoso”.
Nei peperoni il contenuto di solanina si riduce man mano che il frutto matura, quindi il primo accorgimento è quello di scegliere ortaggi ben maturi. Per lo stesso motivo, la dottoressa sconsiglia di consumare peperoni fuori stagione, che vengono coltivati in serra. “Solo il sole e le alte temperature estive possono ridurre i livelli di solanina al di sotto dei limiti di tossicità, spiega. Essa è di solito associata al colore verde, che diventa indicatore della sua presenza. I peperoni verdi, quindi, contengono molta più solanina rispetto a quelli gialli e a quelli rossi”.
Ma la digeribilità dei peperoni dipende molto anche dal modo in cui vengono cucinati: come spiega la nutrizionista, “nella maggior parte dei casi, il peperone risulta essere più digeribile quando è consumato crudo oppure quando è cotto in olio (in padella con aglio o cipolla o persino fritto). Invece, molte persone non tollerano affatto i peperoni arrostiti, soprattutto quando, dopo la cottura, vengono spellati e lavati sotto l’acqua corrente. In questo modo, infatti, viene eliminato il liquido denso che si forma all’interno del peperone dopo la cottura, fondamentale poiché contiene l’enzima in grado di facilitarne la digeribilità. Il consiglio per digerire bene questi ortaggi,, quindi, è prepararli avendo cura di eliminare a fine cottura la pelle, i semi e le parti bianche, ma non l’acqua contenuta all’interno. Infine, aggiungere del limone o, meglio, dell’aceto al condimento sembra essere un altro modo efficace per renderli più digeribili.
Anche gli abbinamenti sono importanti: i peperoni sono perfetti con le carni bianche e col pesce, ma possono risultare più difficili da digerire quando consumati insieme alle uova, ai legumi o ai formaggi. Ideale, infine, l’abbinamento con pasta o cous cous, oppure con riso o altri cereali”.
Come digerire i peperoni: meglio crudi o cotti?
Con l’aiuto della dottoressa, infine, analizziamo gli effetti che i peperoni hanno sull’organismo a seconda del tipo di cottura e di preparazione. “Cucinati arrosto – spiega la nutrizionista – sembrano avere un effetto marcato sulla peristalsi, che li rende particolarmente adatti in caso di stipsi, per migliorare la regolarità intestinale. Proprio per questo effetto lassativo non sono invece indicati per chi soffre di colite o di altre patologie a carico dell’intestino (come diarrea, Morbo di Crohn, diverticolite). Possono inoltre aggravare i sintomi della gastrite”.
I peperoni sono consigliati anche a chi desidera perdere peso, perché sono praticamente privi di zuccheri; “Questo li rende adatti anche a chi soffre di diabete –, sottolinea l’intervistata. – Inoltre hanno effetto diuretico e drenante, che risulta essere utile soprattutto in caso di ritenzione idrica.
“Spesso – conclude la dottoressa – i peperoni sono consumati crudi nelle insalate. Gli effetti benefici sono gli stessi del peperone cotto, ma da crudo tutte le vitamine restano intatte. In particolare, il contenuto di vitamina C nel peperone crudo sarà maggiore, poiché, essendo un nutriente termolabile, non si disperde con la cottura”.
Conoscevate le proprietà del peperone e i consigli per digerirli meglio?