Perché lo coltivo
I piselli sono ricchi di zuccheri semplici, ed è a questi che si deve il sapore dolce di quelli teneri appena raccolti. Con il passare delle ore, gli zuccheri si trasformano inesorabilmente in amidi, che sono i responsabili dello sgradevole sapore dolciastro-farinoso. Il solo sistema per gustare i piselli al massimo delle loro possibilità è raccoglierli, sgranarli e cucinarli entro un’ora, dopo di che comincia la rovinosa caduta del pisello nell’abisso del sapore farinoso.
Nome botanico: Pisum sativum (Fam. Leguminose).
Terreno: È una pianta adattabile, datele comunque un terreno di medio impasto composto di metà terriccio ricco di humus e metà terreno di campo con l’aggiunta del 10 % di sabbia di fiume. Concimate con concime organico biologico ricco di potassio e fosforo.
Vaso: Piuttosto grande. Se è tondo, di almeno 40 cm di diametro. Per le varietà rampicanti (quelle consigliate) è meglio una fioriera rettangolare o una vasca da appoggiare al muro.
Nutrimento: È sufficiente la concimazione iniziale perché è una pianta a ciclo breve, e in più capace di
fissare l’azoto atmosferico.
Acqua: Controllate che non gli manchi l’acqua nella prima fase di crescita. Dopo dovrebbero bastare la pioggia e l’umidità, ma non abbassate la guardia perché non sopporta la siccità.
Esposizione: Al sole. Ricordate che soffre il caldo e resiste al freddo.
Semina: Cresce bene con una temperatura dagli 8 ai 18- 20 °C. Quindi va coltivato in inverno-primavera, a seconda delle regioni. Se viene seminato in autunno, si raccoglierà dopo 180 giorni. Se in primavera, dopo 90. Al Sud conviene seminare in autunno, al Nord in primavera, da quando le temperature minime non scendono più sotto i 5 °C. I piselli germogliano meglio se subiscono la «botta di freddo» e vengono inumiditi. Prima di seminarli, metteteli per 2 giorni in frigo e poi immergeteli per 24 ore in acqua a temperatura ambiente.
Trapianto: Se acquistate le piantine, trapiantatele in autunno al Sud e in primavera al Nord.
Cure: Togliete le erbe infestanti, approntate un graticcio o una gabbia per i semirampicanti e rampicanti.
Consociazioni: Con carote, spinaci, sedano, lattuga, aneto, ravanelli, zucchine, cavoli. No a cipolle, aglio e prezzemolo.
Varietà: Dovrete scegliere fra tre varietà: il Nano, il Mezzo rampicante (o Mezza rama) e il Rampicante. Il Nano raggiunge un’altezza di 40-50 cm, il Mezzo rampicante i 120, il Rampicante i 150. Scegliendo le varietà rampicanti avrete tre vantaggi: riuscirete a sfruttare gli spazi verticali (muri), avrete una produzione a scalare, con la maturazione di un po’ di baccelli alla volta, godrete della vista di piante molto belle. Anche la taccola, o pisello mangiatutto, è una varietà di pisello e si coltiva allo stesso modo.
Raccolta: Il baccello si raccoglie quando premendolo tra due dita risulta pieno. I piselli più sono giovani e più sono dolci, ma i pisellini non possono neanche essere troppo piccoli. Vi basterà raccoglierne un po’ a un diverso grado di maturazione per decidere qual è lo stadio di crescita per voi ideale. In ogni caso vanno raccolti prima che sul baccello compaiono tracce di colore giallo. Ricordate che i piselli vanno sgranati all’ultimo momento prima di essere cotti.
Le immagini di questo articolo sono dell’utente Flickr Norciveglia
di Martino Ragusa